L'esoterismo di Dante

titolo di un saggio di René Guénon

L'esoterismo di Dante (L'ésotérisme de Dante) è un saggio pubblicato nel 1925 da René Guénon, nel quale questi sostiene che Dante Alighieri sarebbe stato membro di un ordine iniziatico e che, scrivendo la Divina Commedia, avrebbe voluto lasciare ai lettori della sua opera un messaggio dottrinale nascosto nei versi.

L'esoterismo di Dante
Titolo originaleL'ésotérisme de Dante
AutoreRené Guénon
1ª ed. originale1925
Generesaggio
Lingua originalefrancese

Il messaggio nascosto nel poema sarebbe ricco di parallelismi massonici ed ermetici e come tale potrebbe essere letto e capito solo dagli iniziati, che disporrebbero delle giuste chiavi di lettura dei testi sacri ed antichi. A partire dai versi dell'Inferno, O voi ch'avete li 'ntelletti sani, mirate la dottrina che s'asconde sotto 'l velame de li versi strani[1]l'autore ritiene che coloro che posseggono li 'ntelletti sani sarebbero gli "iniziati", i quali potrebbero scoprire la dottrina insita sotto il velame del poema.

Guénon sostiene che le tre cantiche della Divina Commedia rappresenterebbero un percorso iniziatico: l'Inferno rappresenterebbe il mondo profano, ovvero abitato da persone che non avrebbero ricevuto l'iniziazione; il Purgatorio riferirebbe le prove iniziatiche ed il Paradiso sarebbe la residenza degli "illuminati".

Nel "regno degli illuminati" Dante citò i Principi celesti, che sarebbero identificabili con uno dei gradi della Massoneria scozzese, e il grado di "Scozzese trinitario" sarebbe riferito al numero tre, ricorrente nel poema dantesco e riferito alla Trinità.

Lo stesso numero tre comparirebbe inoltre ripetutamente nel percorso iniziatico: tre sono i principi massonici (libertà, uguaglianza e fratellanza), tre le virtù teologiche (fede, speranza e carità) e tre gli elementi alchemici (zolfo, mercurio e sale), necessari per creare la "Grande Opera".

Guénon sottolineava inoltre che il viaggio di Dante attraverso i mondi o cicli cosmici avviene durante la settimana santa, cioè nel momento dell'anno liturgico che corrisponde all'equinozio di primavera, il periodo riservato alle iniziazioni dei Catari.

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