Purgatorio (Divina Commedia)
Il Purgatorio è la seconda delle tre cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri. Le altre cantiche sono l'Inferno ed il Paradiso.
Purgatorio | |
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Incipit della cantica in un manoscritto miniato del 1398 | |
Autore | Dante Alighieri |
1ª ed. originale | 1316 ca. |
Genere | poema |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Purgatorio, Paradiso terrestre |
Protagonisti | Dante Alighieri |
«e canterò di quel secondo regno
dove l'umano spirito si purga
e di salire al ciel diventa degno.»
Caratteristiche generali del Purgatorio
modificaIl Purgatorio dantesco è diviso in Antipurgatorio, Purgatorio e Paradiso terrestre.
La struttura del Purgatorio segue la classificazione tomistica dei vizi dell'amore mal diretto, e non fa più riferimento a singole colpe. Esso è suddiviso in sette cornici, nelle quali si espiano i sette peccati capitali: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola, lussuria.
A questa fanno da cornice, in apertura, l'Antipurgatorio, e in chiusura il Paradiso terrestre. Costruito specularmente all'Inferno, inteso quindi non più come voragine, ma come montagna, anche l'ordine dei peccati risulta capovolto: il cammino di Dante è infatti dal peccato più grave a quello più lieve (ancora una volta la lussuria, ovvero l'amore che eccede nella misura).
Il custode del Purgatorio è Catone l'Uticense, che viene presentato nel primo canto. Questo viene scelto da Dante per essere simbolo del valore morale della libertà politica.
Ogni cornice ha inoltre un custode angelico, e precisamente gli angeli dell'umiltà, della misericordia, della mansuetudine, della sollecitudine, della giustizia, dell'astinenza e della castità; in ogni cornice, inoltre, gli espianti hanno sotto gli occhi esempi del loro vizio punito e della virtù opposta. Giunto alle soglie del Paradiso terrestre, Virgilio deve abbandonare il poeta; alla guida di Dante si pone il poeta latino Stazio, che lo condurrà nel giardino celeste, dove lo accoglierà Matelda, a sua volta anticipazione dell'apparizione di Beatrice.
Le anime del Purgatorio sono già salve, ma prima di arrivare al Paradiso, per espiare i propri peccati, devono salire il monte come facevano ai tempi di Dante i pellegrini che per far penitenza partivano per Roma o per Santiago di Compostela. Ogni anima deve dunque percorrere tutto il cammino e purificarsi in ogni cornice del peccato corrispondente; ma per facilitare l'incontro con determinati personaggi, il poeta li colloca nella cornice propria del loro peccato più rilevante.
Il Purgatorio ha la funzione specifica di espiazione, riflessione e pentimento, ed è solo attraverso il cammino, quindi il pellegrinaggio verso Dio, che l'anima può aspirare alla redenzione. Questo vale anche per Dante, che all'inizio ha incise sulla fronte sette P, simbolo dei sette peccati capitali; alla fine di ciascuna cornice l'ala dell'angelo guardiano cancella la P indicando così che quella specifica espiazione è compiuta. Virgilio, nel canto XVII del Purgatorio (vv. 91-139), spiega l'ordinamento morale del secondo regno ultraterreno. Anche qui, come nell'Inferno, i peccatori sono divisi in tre grandi categorie a seconda che la loro colpa sia stata determinata da:
- malo obietto, cioè scelte rivolte al male (superbia, invidia, ira);
- poco di vigore nel perseguire il bene (accidia);
- troppo di vigore nel perseguire i beni materiali (avarizia e prodigalità, gola e lussuria).
Sulla cima della montagna Dante colloca il Paradiso terrestre la cui amena selva che lo ricopre è in posizione simmetrica rispetto alla selva oscura dell'Inferno. Qui il ciclo di purificazione viene completato con l'immersione nelle acque del fiume Letè, che annulla il ricordo delle colpe, e dell'Eunoè, che vivifica il ricordo del bene compiuto nell'esistenza terrena.
Schema
modificaIn grassetto i nomi dei personaggi effettivamente presenti in quella cornice (incontrati da Dante o semplicemente citati da qualcuno come presenti), esclusi quelli dei quali si profetizza una venuta futura; gli altri sono solo oggetto di varie perifrasi, citazioni e descrizioni. I luoghi citati tra parentesi sono in genere non nominati direttamente ma presentati da perifrasi.
Risultano ripresi da san Bonaventura lo schema dei 7 vizi capitali, delle 7 passioni ad essi relative, delle 7 virtù che gli si oppongono e della loro concentrazione nella Beata Vergine Maria.[1]
Commenti al Purgatorio
modifica- La Divina Commedia, Introduzione e commento di Francesco De Sanctis
- Giuseppe Vandelli, 1931-1938.
- La Divina Commedia. Purgatorio, commentata da Giovanni Antonio Venturi, Carlo Signorelli Editore, Milano, 1944.
- Natalino Sapegno, La Divina Commedia. Vol. II Purgatorio, su archive.org urlarchivio=, II, Firenze, La Nuova Italia, 1956.
- Letture Dantesche. Purgatorio, a cura di Giovanni Getto, Firenze, Sansoni, 1958.
- La Divina Commedia, a cura di Carlo Steiner, Torino, Paravia, 1960.
- Il Purgatorio, commento di Umberto Bosco, RAI, 1961
- La Divina Commedia. Purgatorio, commento a cura di Piero Gallardo, Torino, Petrini, 1969
- La Divina Commedia. Purgatorio, a cura di F. Montanari, La Scuola, 1977.
- Giorgio Petrocchi, Il Purgatorio di Dante, Milano, BUR-Rizzoli, 1978.
- La Divina Commedia. Purgatorio, a cura di Umberto Bosco e Giovanni Reggio, Firenze, Le Monnier, 1979.
- La Divina Commedia. Purgatorio, A cura di Carlo Salinari, Sergio Romagnoli, Antonio Lanza, Roma, Editori Riuniti, 1980
- La nascita del Purgatorio, Jacques Le Goff, Milano, Einaudi, 1981
- Il Purgatorio di Dante, Con la supervisione di Gianfranco Contini, commento a cura di Vittorio Sermonti, Milano, Rizzoli, I ed. 1990
- La Divina Commedia. Purgatorio, Introduzione alla critica, commento e letture di Emilio Pasquini e Antonio Quaglio, Garzanti, Milano 1982-20042.
- Purgatorio, annotata e commentata da Tommaso Di Salvo, Bologna, Zanichelli,
- Divina Commedia, Introduzione di Italo Borzi, Commento a cura di Giovanni Fallani e Silvio Zennaro, Roma, Newton & Compton,
- Commedia. Purgatorio, commento e cura di Anna Maria Chiavacci Leonardi, Collezione I Meridiani, Milano, Mondadori, 1994.
- Andrea Gustarelli e Pietro Beltrami, Il Purgatorio, Carlo Signorelli Editore, Milano 1994.
- Commedia. Purgatorio, commento scolastico di Anna Maria Chiavacci Leonardi, Bologna, Zanichelli, 2000.
- Franco Nembrini, Dante, poeta del desiderio. Conversazione sulla Divina Commedia. Volume II Purgatorio, Itaca, 2012.
- Commedia. Purgatorio, Revisione del testo e commento di Giorgio Inglese, Roma, Carocci, 2016.
- Purgatorio, a cura di Saverio Bellomo e Stefano Carrai, Collezione Nuova raccolta di classici italiani annotati, Torino, Einaudi, 2019.
- Purgatorio, commento a cura di Franco Nembrini, Mondadori, 2019.
Note
modifica- ^ Seveerino Ragazzini, L'ispirazione bonaventuriana del Purgatorio dantesco, Doctor Seraphicus IV(1957)
Bibliografia
modifica- Mario Gabriele Giordano, "Il canto XVI del 'Purgatorio'", in "Riscontri", VIII, 1-4, pp. 9–30, ora in Id., "Il fantastico e il reale. Pagine di critica letteraria da Dante al Novecento", Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1997, pp. 17–39
- Wehle, Winfried: Ritorno all'Eden: sulla scienza di felicità nella "Commedia". In: L' Alighieri: rassegna bibliografica dantesca 22 (2003), pp. 27–68. PDF* Francesco Spera (a cura di), La divina foresta. Studi danteschi, D'Auria, Otranto 2006.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikisource contiene il testo completo del Purgatorio
- Wikiquote contiene citazioni dal Purgatorio
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Purgatorio
Collegamenti esterni
modifica- E-book Divina commedia. Purgatorio, a cura di P. Genesini (PDF) (PDF), su letteratura-italiana.com.
- C. Di Fonzo, La leggenda del Purgatorio di S. Patrizio nella tradizione di commento trecentesca (PDF), su disp.let.uniroma1.it. URL consultato il 4 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2011).
- Lettura del XV Canto del Purgatorio su RAI Letteratura, su letteratura.rai.it.
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