Legge del Consiglio di Controllo nº 10

La Legge del Consiglio di Controllo nº 10 (in tedesco Kontrollratsgesetz Nr. 10, KRG 10; in inglese Control Council Law No. 10, CCL10) fu emanata dagli Alleati il 20 dicembre 1945,[1] rappresentò la base giuridica usata per i processi contro gli accusati di crimini di guerra, crimini contro la pace o crimini contro l'umanità nei primi anni del secondo dopoguerra.

Accordi

modifica

Nella Dichiarazione di Mosca del 30 ottobre 1943, firmata da Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill e Iosif Stalin, sulla responsabilità dei sostenitori di Hitler per le atrocità commesse durante la guerra, si annunciava che i principali criminali di guerra tedeschi sarebbero stati processati da un tribunale congiunto mente gli altri responsabili sarebbero stati estradati nei Paesi in cui avevano commesso i reati.[2]

Lo Statuto di Londra dell'8 agosto 1945 fu fondamentale per la costituzione del Tribunale Militare Internazionale (TMI),[3] che avrebbe dovuto celebrare il processo di Norimberga contro i principali criminali di guerra e sarebbe stato anche responsabile nel giudicare i crimini di guerra e contro la pace, in particolare per la pianificazione e commessi durante la guerra stessa, e i crimini contro l'umanità. Si stabilì inoltre che la funzione statale esercitata non poteva esentare il colpevole dalla punizione o attenuare la pena. Lo statuto costituì a sua volta la base giuridica della Legge nº 10, sebbene la limitazione al tempo di guerra non si applichi ai crimini contro l'umanità in essa definiti.

Il perseguimento degli altri criminali di guerra doveva essere seguito in Germania dai rispettivi tribunali militari delle quattro potenze occupanti, in questo modo la Legge nº 10 creò una base legale standard per il procedimento da seguire.

Contenuto della legge

modifica

L'Atto del Consiglio di Controllo fa espressamente riferimento alla Dichiarazione di Mosca e allo Statuto di Londra sia nel preambolo che nell'Articolo I.[4] Se gli Stati aderiscono alle disposizioni dello Statuto di Londra, non avrebbero in tal modo ottenuto alcuna influenza sull'azione penale stabilita nel territorio del Consiglio di Controllo.

L'art. II, nº 1, la prima sezione definisce quattro reati che vengono perseguiti come crimini: a) crimini contro la pace, b) crimini di guerra, c) crimini contro l'umanità e d) appartenenza a una delle organizzazioni il cui carattere criminale è stato stabilito dal TMI.

L'art. II, nº 2, stabilisce che non solo l'autore del reato è considerato colpevole di tale crimine ma anche un eventuale complice che ha partecipato, ordinato o favorito il crimine. Inoltre, viene dichiarato colpevole anche chi ha partecipato con il consenso o è stato coinvolto nella pianificazione o nell'esecuzione, o ha fatto parte di un'organizzazione collegata all'esecuzione di questi crimini.

L'art. II, nº 3, stabilisce le pene. Le pene vanno dalla pena di morte all'ergastolo, o alla reclusione per un periodo limitato, con o senza lavori forzati, alla multa amministrativa o alla reclusione sostitutiva e alla confisca dei beni fino alla perdita totale o parziale dei diritti civili.

L'art. II, nº 4 stabilisce che la posizione ufficiale di funzionario governativo non esime dalla responsabilità per un crimine e non costituisce un motivo di attenuazione della pena. I destinatari degli ordini sono responsabili dei loro crimini, questa circostanza può essere presa in considerazione per attenuare la pena.

L'art. II, nº 5 esclude la prescrizione per i reati di cui al presente articolo se il reato è stato commesso tra il 30 gennaio 1933 e il 1° luglio 1945.

L'articolo III prevede le misure quali la detenzione degli imputati, l'identificazione dei testimoni e la conservazione delle prove; queste ultime possono portare al rinvio di una condanna a morte. Le autorità di occupazione possono dichiarare i tribunali tedeschi competenti a giudicare i crimini commessi da cittadini tedeschi contro altri tedeschi o apolidi.

Gli articoli IV e V regolano l'estradizione delle persone accusate nelle altre zone di occupazione o in altri Stati.

Attuazione

modifica

Il perseguimento dei reati fu inizialmente seguito dai tribunali militari delle quattro zone di occupazione. Nella zona statunitense, l'azione penale fu esercitata principalmente con i dodici processi di Norimberga e i processi di Dachau. I tribunali della zona di occupazione francese si tennero a Rastatt e a Baden-Baden. La maggior parte dei processi dei tribunali militari britannici si svolsero ad Amburgo e divennero noti come processi di Curiohaus. Questi processi utilizzavano un "ordine reale" come base legale e non utilizzavano come capi d'accusa i nuovi reati come i "crimini contro l'umanità".

Le potenze occupanti intentarono principalmente i processi contro i responsabili che avevano commesso i crimini contro il personale militare e civile alleato o che erano accusati di crimini contro l'umanità. Le potenze occupanti si avvalsero della possibilità prevista dall'articolo III di autorizzare i tribunali tedeschi a giudicare in modi diversi i crimini commessi da cittadini tedeschi contro altri tedeschi o apolidi. Nella zona statunitense, i tribunali tedeschi erano autorizzati solo in casi individuali. Nella zona britannica, i tribunali tedeschi erano inizialmente autorizzati in generale dall'ordinanza del governo militare nº 47 del 30 agosto 1946, modificata più volte negli anni a seguire e formalmente abrogata con effetto dal 31 agosto 1951. Anche l'autorizzazione del governo militare francese, che era stata concessa solo nel giugno 1950, è terminata in quella data.

Sebbene la Legge nº 10 del Consiglio di Controllo rimase formalmente in vigore, non fu più applicata nelle zone occidentali e nella Repubblica Federale Tedesca. Quando le potenze occupanti si ritirarono, solo alcuni crimini di massa nazisti erano stati perseguiti. Già prima di allora, i tribunali tedeschi avevano avuto difficoltà ad applicare le disposizioni della legge,[5] poiché significava applicare retroattivamente dei nuovi principi giuridici (Nulla poena sine lege). I tribunali della Germania occidentale si affidavano ora esclusivamente alle leggi penali tedesche, che spesso si rivelavano inadatte a punire in modo esaustivo i crimini nazionalsocialisti e portavano alla prescrizione se il reato veniva risolto in ritardo. Nella zona di occupazione sovietica e successivamente nella DDR, invece, tale legge continuò ad essere utilizzata fino al 1955 per punire i crimini nazionalsocialisti.

Controversie

modifica

La legge nº 10 del Consiglio di controllo è stata controversa fin dall'inizio in quanto legge penale con effetto retroattivo.[6]

Il politologo Peter Reichel affermò che nel 1949 la Repubblica Federale Tedesca avrebbe avuto la possibilità di adottare i reati contenuti nella Legge del Consiglio di Controllo nº 10 come leggi speciali e di introdurre tribunali speciali:"La decisione è stata presa contro questa strada innovativa, ma certamente impopolare in termini di politica del passato, e a favore del principio di irretroattività[7] e della continuità della legge, per quanto discutibile possa sembrare la giustificazione".[8] Si è accettato che "molti autori di reati potevano essere perseguiti solo per favoreggiamento e alcuni reati non potevano essere perseguiti".[9]

Periodo di validità

modifica

La legge nº 10 del 20 dicembre 1945 non fu più applicata nelle tre zone di occupazione occidentali a partire dal 1951. Fu formalmente modificata per la Repubblica Federale Tedesca dall'articolo 2 della Legge nº A-37 dell'Alta commissione alleata del 5 maggio 1955 e abrogata dalla Prima Legge sull'Abrogazione della Legge di Occupazione del 30 maggio 1956.[10]

Per la DDR, la legge fu abrogata dalla decisione del Consiglio dei Ministri dell'URSS sullo scioglimento dell'Alto Commissariato dell'Unione Sovietica in Germania del 20 settembre 1955.

Le sanzioni previste dall'art. II nº 3 sono state limitate nel 1946 su raccomandazione del Tribunale Militare Internazionale per il "Corpo dei leader politici" dello NSDAP (Reichsleiter, Gauleiter e Kreisleiter): in nessun caso le pene avrebbero dovuto superare quanto prescritto dalla Legge sulla Denazificazione.[11]

  1. ^ I processi del dopoguerra, su encyclopedia.ushmm.org. URL consultato il 27 giugno 2024.
  2. ^ The Moscow Conference, October 1943, su avalon.law.yale.edu. URL consultato l'11 luglio 2024.
  3. ^ Come furono definiti i crimini?, su encyclopedia.ushmm.org. URL consultato l'11 luglio 2024.
  4. ^ Centro di Ateneo per i Diritti Umani - Università di Padova | Strumenti internazionali :: Legge n. 10 del Consiglio di Controllo alleato per la Germania: Punizione dei responsabili di crimini di guerra, crimini contro la pace e crimini contro l’umanità (1945), su unipd-centrodirittiumani.it. URL consultato il 27 giugno 2024.
  5. ^ Gisela Diewald-Kerkmann, Politische Denunziation im NS-Regime oder die kleine Macht der „Volksgenossen“, Bonn, Dietz, 1994, p. 186 f, ISBN 3-8012-5018-0.
  6. ^ W. Fredericia, Missverständnis Nr. 10, su zeit.de, Die Zeit, 24 luglio 1952.
  7. ^ Art. 103 GG, su gesetze-im-internet.de.
  8. ^ Peter Reichel, Erfundene Erinnerung. Weltkrieg und Judenmord in Film und Theater, Frankfurt am Main, Fischer-Taschenbuch-Verlag, 2007, p. 283, ISBN 978-3-596-16805-7.
  9. ^ Peter Reichel, Vergangenheitsbewältigung in Deutschland. Die Auseinandersetzung mit der NS-Diktatur von 1945 bis heute, München, Beck, 2001, p. 25, ISBN 3-406-45956-0.
  10. ^ BGBl (PDF), su bgbl.de.
  11. ^ International Military Tribunal, Der Prozess gegen die Hauptkriegsverbrecher vor dem Internationalen Militärgerichtshof, 22: Verhandlungsniederschriften 27. August 1946 – 1. Oktober 1946., Nürnberg, 1948, pp. 567-570.

Collegamenti esterni

modifica