I poeti maledetti

opera di Paul Verlaine
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Disambiguazione – Se stai cercando il maledettismo e la sua evoluzione, vedi Poeti maledetti.

I poeti maledetti[1] è il titolo che Paul Verlaine diede alla sua opera uscita nella sua prima edizione nel 1884 e comprendente alcune tra le migliori opere di Tristan Corbière, Arthur Rimbaud e Stéphane Mallarmé.
In seguito nel 1888 uscì una edizione rinnovata nella quale l'autore aggiunse anche le opere di Marceline Desbordes-Valmore, Villiers de l'Isle-Adam e Pauvre Lelian - pseudonimo dello stesso Paul Verlaine, utilizzato in un suo tentativo di restare nell'anonimato. La scelta di ampliare l'opera è da alcuni criticata in quanto si accusa l'autore di far venire così a mancare l'incisività che caratterizzava l'opera originale.

I poeti maledetti
Titolo originaleLes Poètes Maudits
Copertina del libro
AutorePaul Verlaine
1ª ed. originale1884
GenereSaggio
Lingua originalefrancese

Ma a Verlaine va riconosciuto senz'altro il grande merito grazie a quest'opera di aver reso celebri autori, che altrimenti sarebbero senz'altro rimaste figure sconosciute.[2] Verlaine stesso spiega che per "poeti maledetti", intende "poeti assoluti", "assoluti per l'immaginazione, assoluti nell'espressione".

Si nota subito in questa scelta l'assenza di Charles Baudelaire ma la sua esclusione è giustificata dal raggruppamento degli autori in un arco di tempo ristretto in cui essi operarono, un periodo che trova il suo baricentro nel 1873, anno in cui appaiono Una stagione all'inferno di Rimbaud e Gli amori gialli di Corbière.

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Anche nella prosa Verlaine ha uno stile impeccabile, chiaro, esaltante; punteggiati di aneddoti di prima mano appaiono i commenti riguardanti i poeti maudits inseriti in questa sua raccolta, che Paul Verlaine ebbe la ventura e la fortuna di frequentare personalmente.

(FR)

«C’est Poètes absolus qu’il fallait dire pour rester dans le calme, mais outre que le calme n’est guère de mise en ces temps-ci, notre titre a cela pour lui qu’il répond juste à notre haine et, nous en sommes sûr, à celle des survivants d’entre les Tout-Puissants en question, pour le vulgaire des lecteurs d’élite — une rude phalange qui nous la rend bien.
Absolus par l’imagination, absolus dans l’expression, absolus comme les Reys-Netos des meilleurs siècles.
Mais maudit!
Jugez-en.»

(IT)

«Avremmo dovuto dire Poeti Assoluti per restare nella calma, ma oltre al fatto che la calma poco si addice di questi tempi, il nostro titolo ha questo, che risponde in modo adeguato al nostro odio e, ne siamo sicuri, a quello dei sopravvissuti tra gli Onnipotenti in questione, per la volgarità dei lettori elitari - una rude falange che ben ce lo rende.
Assoluti per l'immaginazione, assoluti nell'espressione, assoluti come i Rey-Netos dei migliori secoli.
Ma maledetti!
Giudicate.»

Il mito del Poeta maledetto modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Poeti maledetti.

La figura dell'artista maledetto ricorrente in questo periodo assume una dimensione mitica. Con questo aggettivo si denota la tendenza di molti intellettuali a profanare i valori e le convenzioni della società borghese e a scegliere deliberatamente, come gesto di supremo rifiuto, il male e l'abiezione. L'artista diventa colui che sceglie la via dell'autoannientamento per discostarsi dai valori di una società che non lo comprende, si compiace dunque di una vita misera caratterizzata dal vizio della carne, le sregolatezze e dall'abuso di alcool e droghe. Impulsi distruttivi, attrazione per la morte e rifiuto per la società borghese sono elementi che accomunano i poeti maledetti e li rendono esponenti del Decadentismo.

Galleria d'immagini modifica

I ritratti dei Poeti Maledetti seguenti sono inclusi nell'edizione del 1888.

Note modifica

  1. ^ Con quest'opera si rende omaggio al Parnasse « decadente » francese che segna la fine del Secondo Impero e l'inizio della Terza Repubblica.
  2. ^ L'opera di per sé potrebbe apparire solo come una succinta antologia di alcuni poeti, ma la sua importanza epocale sta nel fatto che è riuscita a far conoscere autori come Rimbaud e Corbière (1845-1875), che altrimenti avrebbero subito un destino senz'altro avverso. Il primo si disinteressò della sua opera, sparendo dalla scena letteraria e dall'Europa; il secondo, non proprio propenso alla promozione della sua poesia, morì troppo giovane, e la sua opera poteva ormai sperare soltanto in un estimatore come Verlaine che la riscattasse.

Bibliografia modifica

  • (FR) Pascal Brissette, La Malédiction littéraire. Du poète crotté au génie malheureux, Presses de l'Université de Montréal, coll. «Socius», Montréal, 2005 ISBN 2-7606-1978-8
  • (FR) Pierre Seghers, Poètes maudits d'aujourd'hui: 1946-1970, éd. Seghers, Paris, 1972
  • (FR) Anthologie des poètes maudits du XXe siècle, éd. Belfond, Paris, 1985 ISBN 2714417868
  • (FR) Till R. Kuhnle: "Portrait du poète en voyou, maudit, crapaud… Aspects d'une poétique de la modernité", in: Cahiers Benjamin Fondane N° 9, 2006, 59-72.

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