Il Lingwai Daida (嶺外代答T, Lĭngwài DàidāP, Lingwai TaitaW), variamente tradotto come Risposte rappresentative sulla Regione oltre le montagne, Note che rispondono a [domande curiose] sulla terra oltre il Passo o altri titoli simili,[1][2] è un trattato geografico del XII secolo scritto da Zhou Qufei (周去非T, Zhōu QùfēiP, Chou Ch'ü-feiW). Contiene informazioni sulla geografia, storia, costume sociale ed economia dei territori della Cina meridionale, del Guangxi in particolare. Fornisce anche la conoscenza di terre lontane dalla Cina durante la dinastia Song, e include descrizioni di stati oltreoceano come il continente africano e la Spagna meridionale.

Introduzione al Lingwai Daida in Siku Quanshu

Antefatto modifica

Il libro fu scritto nel 1178 da Zhou Qufei, che aveva lavorato come assistente vice prefetto a Guilin nel Guangxi.[3] A Guilin, Zhou aveva collaborato, per un certo tempo, con Fan Chengda che aveva scritto un libro sulla regione meridionale della Cina, Guihai yuheng zhi (桂海虞衡志, "Documenti ben equilibrati su Guihai"). Zhou ricevette una copia del libro di Fan, e sebbene avesse già iniziato a rivedere il suo libro per finirlo, citò ampiamente dal lavoro di Fan.[4] Il libro contiene anche citazioni dalle opere del geografo della dinastia Tang, Jia Dan.[5] Zhou fu anche commissario per l'istruzione a Qinzhou, un porto nel Guangxi, dove ebbe l'opportunità di interrogare commercianti, marinai e interpreti per mercanti stranieri, e aggiunse nel libro le informazioni che aveva raccolto.[2]

Il libro originale è andato perduto e la versione attuale è stata ricompilata dalle voci presenti nell'Enciclopedia Yongle.[1] Una traduzione in lingua tedesca, Das Ling-wai-tai-ta von Chou Ch'ü-fei: Eine Landeskunde Südchinas aus dem 12. Jahrhundert, di Almut Netolitzky venne pubblicata nel 1977.[5]

Contenuto modifica

Il libro si concentra principalmente sulla storia, la geografia, le usanze e i prodotti del Guangxi, e contiene anche informazioni sulla Cina sudoccidentale, Penisola di Leizhou del Guangdong e sull'isola di Hainan. Resta ancora oggi un riferimento importante per il Guangxi dell'era Song.[6]

Sono di particolare interesse i due capitoli che includono descrizioni di paesi al di fuori della Cina e dei prodotti commercializzati. Alcuni di questi sono tra i primi resoconti di paesi lontani come l'Africa, nelle fonti cinesi. Poiché le informazioni sui paesi stranieri vennero raccolte di seconda mano, il libro potrebbe contenere alcune esagerazioni, inesattezze e racconti fantasiosi, ma fornisce una configurazione abbastanza accurata della terra e del mare che si estende dalla Corea alla Spagna.[2]

Alcune delle voci presenti nel libro sono state prese o adattate dal libro di Zhao Rugua, Zhu Fan Zhi,[7] per esempio la descrizione di Mulanpi (木蘭皮, Al-Murabitun) che copriva parte dell'Africa di nord-ovest (Marocco) e il sud della Spagna, e include un primo riferimento cinese all'Europa settentrionale:

(EN)

«The country of Mu-lan-p'i is to the west of the Ta-shi (Arabs) country. There is a great sea, and to the west of this sea there are countless countries, but Mu-lan-p'i is the one country which is visited by the big ships of the Ta-shi. Putting to sea from T'o-pan-ti (Damietta) in the country of the Ta-shi, after sailing due west for full an hundred days, one reaches this country. A single one of these (big) ships of theirs carries several thousand men, and on board they have stores of wine and provisions, as well as weaving looms. If one speaks of big ships, there are none so big as those of Mu-lan-p'i. At the present day when people say 'a Mu-lan ship', is it not simply saying that it is a big one? The products of this country are extraordinary; the grains of wheat are two inches long, the melons six feet round. Rice and wheat are kept in silos for tens of years without spoiling. Among the native products are foreign sheep which are several feet high and have tails as big as a fan. In the spring-time they slit open their bellies and take out some tens of catties of fat, after which they sew them up again, and the sheep live on; if the fat were not removed, (the animal) would swell up and die. There is a tradition in this country to the effect that if one travels by land (from Mu-lan-p'i) two hundred days journey, the days are only six hours long. In autumn if the west wind arises, men and beasts must at once drink to keep alive, and if they are not quick enough about it they die of thirst.»

(IT)

«Il paese di Mu-lan-p'i si trova a ovest del paese dei Ta-shi (Arabia). C'è un mare grande, e ad ovest di questo mare ci sono innumerevoli paesi, ma Mu-lan-p'i è l'unico paese visitato dalle grandi navi del Ta-shi. Partendo da T'o-pan-ti (Damietta) nel paese del Ta-shi, dopo aver navigato a ovest per cento interi giorni, si raggiunge questo paese. Una sola di queste (grandi) navi trasporta diverse migliaia di uomini, e a bordo hanno negozi di vino e provviste, oltre a telai di tessitura. Se si parla di grandi navi, non ce ne sono di così grandi come quelle di Mu-lan-p'i. Al giorno d'oggi, quando la gente dice "una nave Mu-lan", non sta semplicemente dicendo che è una grande nave? I prodotti di questo paese sono straordinari; i chicchi di grano sono lunghi due pollici (5 cm.), i meloni sono lunghi sei piedi (1,8 metri). Il riso e il grano sono tenuti in silos per decine di anni senza rovinarsi. Tra i prodotti nativi ci sono pecore alte diversi metri e con la coda grande come un ventaglio. [8] Nel periodo primaverile aprono le loro pance e ne estraggono alcune decine di jin di grasso, dopo di che le ricuciono, e le pecore vivono ancora. Se il grasso non fosse rimosso, (l'animale) si gonfierebbe fino a morire. C'è una tradizione in questo paese nel senso che se si viaggia per terra (da Mu-lan-p'i) per duecento giorni, i giorni sono solo di sei ore. [9] In autunno, se si alza il vento dell'ovest, uomini e animali devono bere velocemente per sopravvivere, e se non lo fanno abbastanza in fretta muoiono di sete.»

Note modifica

  1. ^ a b Lingwai daida 嶺外代答, in ChinaKnowledge.
  2. ^ a b c Qiong Zhang, Making the New World Their Own : Chinese Encounters with Jesuit Science in the Age of Discovery, Brill Academic Publishers, pp. 132–136, ISBN 978-90-04-28438-8.
  3. ^ Derek Heng Thiam Soon, The Trade in Lakawood Products between South China and the Malay World from the Twelfth to Fifteenth Centuries AD, in Journal of Southeast Asian Studies, vol. 32, n. 2, June 2001, pp. 133–149, JSTOR 20072321.
  4. ^ Chengda Fan, James M Hargett, Treatises of the Supervisor and Guardian of the Cinnamon Sea: The Natural World and Material Culture of Twelfth-Century China, University of Washington Press, 1º giugno 2011, pp. XL–XLI, ISBN 978-0-295-80206-0.
  5. ^ a b John W. Chaffee, Denis Twitchett (a cura di), Cambridge History of China, Vol. 5 Part 2 The Five Dynasties and Sung China, 960-1279 AD, Cambridge University Press, 9 marzo 2015, ISBN 978-0-521-24330-8.
  6. ^ Yue-man Yeung, Jianfa Shen (a cura di), The Pan-Pearl River Delta: An Emerging Regional Economy in a Globalizing China, Chinese University Press, 28 febbraio 2009, p. 38, ISBN 978-962-996-376-7.
  7. ^ Friedrich Hirth, William Woodville Rockhill, Chau Ju-kua: His Work On The Chinese And Arab Trade In The Twelfth And Thirteenth Centuries, Entitled Chu-fan-chï, 1911, p. 37.
  8. ^ Questo potrebbe essere un riferimento alle pecore a coda larga etiopiche che non erano presenti nell'Africa nordoccidentale o in Spagna.
  9. ^ Questo è un riferimento al nord Europa, chiamato la Terra delle Tenebre da geografi e viaggiatori arabi medievali.
  10. ^ Friedrich Hirth, William Woodville Rockhill, Chau Ju-kua: His Work On The Chinese And Arab Trade In The Twelfth And Thirteenth Centuries, Entitled Chu-fan-chï, 1911, pp. 142–143.

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