Cascina Linterno

grangia di Milano
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Cascina Linterno è un'antica grangia del contado milanese esempio significativo di corte chiusa lombarda, nota per la tradizione che la identifica tra i quattro luoghi di cui si ha notizia come dimore di Francesco Petrarca durante il suo soggiorno milanese (dal 1353 al 1361) e di esse è l'unica esistente. Lo attesta la lettera autografa di Petrarca all'amico Moggio di Parma, datata "Papiae 20 juni ad vesperam raptim" conservata alla Biblioteca Laurenziana di Firenze, con un chiaro riferimento al toponimo originale "Infernum”.

Cascina Linterno
La cascina Linterno nell'inverno 2005.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàMilano
IndirizzoVia Fratelli Zoja 194
Coordinate45°27′50.79″N 9°06′34.48″E / 45.464108°N 9.109578°E45.464108; 9.109578
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXIII secolo
UsoPubblico
Piani2
Realizzazione
ProprietarioComune di Milano

Un tempo sita al quarto miglio di distanza dalla città, all'interno del comune di Sella Nuova[1], è stata poi incorporata nell'area del comune di Milano[2], in un contesto che conserva testimonianze del precedente paesaggio agricolo: fontanili e marcite presso il Parco delle Cave.

Sviluppo storico modifica

Nota come Cascina Linterno, venne chiamata sino alla fine del Cinquecento con il nome "Infernum"[3] e poi "cassina de Infernum" (probabilmente dal longobardo "In-Fern" - "fondo lontano").

In origine fu una grangia del XII secolo che costituì un insediamento rurale di una comunità monastica, giovannita o templare[4].

Le prime tracce documentate di Linterno si hanno nella "Carta Investiture" del 1154[3]: in questo atto notarile "Infernum" ed il suo territorio hanno come proprietari fondiari i "de Marliano" di legge longobarda. I documenti capitolari concernono la zona che aveva avuto il suo centro principale in Baggio, luogo d'origine della potente famiglia capitaneale di origine longobarda, i "da Baggio", molto vicini ai "de Marliano"[5].

Nei secoli nella località Infernum/Linterno si è accresciuto un piccolo borgo intorno alla corte chiusa che tuttora costituisce l'omonima cascina. Il borgo è stato poi inglobato nel tessuto urbano dell'ovest milanese, cui si connette preservando la sua conformazione - essendo confinante con il pubblico Parco delle Cave (incluso nel più vasto Parco Agricolo Sud Milano) e con i campi di un esteso centro sportivo.

L'espansione urbanistica della periferia della città e il lento degrado (che fu invocato per giustificare l'approvazione di un "recupero urbanistico") condussero quasi alla perdita dell'antico monumento, che nel 1994 sfiorò la definitiva trasformazione in un residence. La trasformazione fu evitata[6] grazie alla presa di posizione di numerosi intellettuali in risposta all'appello dei soci fondatori dell'Associazione amici della Cascina Linterno e l'emanazione del Decreto Ministeriale 9/3/99 - Vincolo ai sensi della Legge 1089 del 1939 relativo a Cascina Linterno.
Linterno è l'unica cascina milanese che abbia, oltre ad un Vincolo monumentale, anche un Vincolo paesistico, grazie ai quali si è salvata dalla demolizione, avendo destinazione urbanistica “b2”, garantendo anche l'intangibilità dell'adiacente paesaggio agreste del Parco delle Cave.

La Solitudine di Linterno, dimora agreste di Francesco Petrarca modifica

 
Lettera di Petrarca all'amico Moggio di Parma, datata "Papiae 20 juni ad vesperam raptim",[7] conservata alla Biblioteca Laurenziana di Firenze, con il riferimento a "Infernum":
«aliquot dies, si dabitur tranquillos rure acturus, cuius ethimologiam tibi committo. Ego quidem Infernum dicere soleo[8]»

Una consolidata tradizione ritiene che Linterno sia stata dimora agreste di Francesco Petrarca dal 1353 al 1361, a partire dall'esplicito riferimento della lettera autografa di Petrarca all'amico Moggio di Parma (20 giugno 1360 o 1369)[8] e proseguendo coi riferimenti al luogo (detto "Infernum" o "Inferno", posto al quarto miglio dalla città di Milano) contenuti in diversi incunaboli successivi:

 
Pagina di un incunabolo conservato nella Biblioteca Trivulziana, contenente il Canzoniere e i Trionfi di Francesco Petrarca (Venezia, [Gabriele di Pietro], 1473), dove nella Vita di Petrarca dello pseudo Antonio da Tempo, leggesi:
«si steva a millano per la maggior parte hebbe la sua habitatione in villa lungo de la città miglia IIII a uno luoco ditto inferno: dove la casa dallui assai moderatamente edificata anchora si vede.»

Non si conoscono altre "Infernum" nel milanese (è nota solo una cascina "Invernum" nel lodigiano, ma a trenta chilometri da Milano): Cascina Linterno si trova nei pressi del borgo di Quarto Cagnino che, come testimonia il nome stesso, era situato a quattro miglia da Milano.

Il riferimento a Linterno/Infernum quale dimora milanese del Petrarca è continuativo nei secoli. Se ne scrive nel "Libro Annotationum" stampato a Lione nel 1576 dall'editore Guglielmo Rovillius[10]. Pietro Verri nel Settecento ne scrive nella "Storia di Milano"[11]; Giovan Battista Baldelli, letterato e collaboratore dell'Antologia del Vieusseux, che studiò soprattutto il Boccaccio (Vita di G.B, 1806) e il Petrarca (Del Petrarca e delle sue opere libri quattro, 1797) ne scrive alla fine del Settecento[12]. Citazioni anche da Ugo Foscolo nei suoi "Saggi sopra il Petrarca"; da Giacomo Leopardi nella sua "Interpretazione delle Rime" e da Carlo Cattaneo nel saggio "Notizie naturali e civili su la Lombardia" tratto dalle "Opere scelte" (1839 - 46)[13].

 
Solitudine di Linterno, tavola di Giovanni Migliara, 1819.

Nel 1819 ne scrive il bibliofilo e petrarchista Antonio Marsand, docente all'Università di Padova, nella sua prefazione delle "Rime"[14], cui si affianca una tavola fuori testo incisa da Giovanni Migliara che riproduce nei dettagli la "Solitudine di Linterno"[15]. L'autorevole opera del Marsand esercitò una certa influenza culturale: nel 1820 Ambrogio Levati riporta l'opinione del petrarchista riguardo alla genesi dell'etimo "Linterno" (tramandato come alterazione dell'originale Infernum in omaggio a Scipione l'Africano, con riferimento a Liternum in cui ebbe sepoltura):

«Petrarca [...] per darsi in preda alla giocondezza della vita solitaria si scelse un luogo remoto, detto Linterno. Giace questa villetta in distanza di poco più che una lega da Milano, fuori della Porta Vercellina, e circa un quarto di miglio dalla Certosa di Garignano: ne' secoli addietro essa si denominava L'Inferno [...]

Il prof. Marsand ha dimostrato non esser vero che il Petrarca quasi per ischerzo solesse talvolta chiamar Linterno l'Inferno [...] ma che fu generale e comune specialmente ne' villici e nel basso popolo milanese tale denominazione [...][16]»

Nel 1837 la rivista culturale Cosmorama Pittorico diede grande risalto a Villa Linterno con un'acquaforte di Gaetano Fiorentini[17]. Altri, tra cui Carlo Romussi, autore di Storia di Milano attraverso i suoi monumenti[18], sostengono che il Petrarca abbia soggiornato in un palazzo poco distante da Sant'Ambrogio oppure presso la Certosa di Garegnano (Luciano Patetta in un saggio del 1997 accennava al dibattito sulla localizzazione della dimora milanese del Petrarca[19]).

Dei quattro luoghi abitati dal Petrarca di cui si ha notizia nel suo pluriennale soggiorno milanese, sono scomparse la dimora presso la basilica di Sant'Ambrogio e quella vicino alla basilica di San Simpliciano; nessuna traccia rimane di quella presunta presso la Certosa di Garegnano, che pure ospitò il Poeta, ma da quel tempo è stata in gran parte ricostruita. Unica e ultima testimonianza della presenza di Francesco Petrarca a Milano rimane Cascina/Villa Linterno.

Dal XX secolo in poi modifica

Dal 1926[20] al 1941 presso il borgo di Linterno visse e operò don Giuseppe Gervasini, meglio noto come el Pret de Ratanà.

Nel settimo centenario della nascita di Francesco Petrarca (1304-2004) Milano dedica al grande poeta aretino un ricco programma di iniziative culturali per ricordare e celebrare la sua figura. La rassegna “Il Petrarca e Milano” viene presentata dall'assessore alla Cultura e Musei, Salvatore Carrubba, al Castello sforzesco (settembre 2004). Tra gli eventi, si evidenziano conferenze petrarchesche; una mostra, nella Sala del Tesoro del Castello Sforzesco, di manoscritti e libri a stampa della biblioteca Trivulziana dei secoli XIV – XIX riguardanti il Poeta. Inoltre, Percorsi del Petrarca a Milano a Villa Linterno e alla Certosa di Milano. “A Milano, Petrarca, sarebbe rimasto otto anni, il periodo più lungo passato dal poeta nello stesso luogo, se si eccettua la residenza giovanile ad Avignone – ha affermato Salvatore Carrubba -. Dai Visconti, che pure lo incaricano di diverse missioni diplomatiche, Petrarca ottiene ciò che più gli preme in età matura: una sufficiente libertà, autonomia di pensiero e, naturalmente, onori. Ricordare Petrarca, cittadino non distratto e non occasionale di Milano, è dunque un dovere; l'occasione sarà utile per celebrare la sua grandezza come poeta, studioso, indagatore dell'animo umano. Lo faremo con uno sguardo che tenterà di andare oltre il poeta e i suoi tempi e i suoi tempi per abbracciare la secolare vicenda del petrarchismo nella sua ricchezza e complessità, una vicenda che ha contribuito a formare l'identità della cultura nazionale e ha esercitato un influsso penetrante e perdurante sulla lirica dell'Occidente”.

Nel 2003 il Comune di Milano conferisce l'attestato di benemerenza civica all'associazione che promuove il recupero culturale e storico di Linterno «in quella che fu la residenza milanese di Francesco Petrarca»[21]. Nel 2004 nel censimento del Fondo per l'Ambiente Italiano (FAI) "I luoghi del cuore", Linterno si classifica al primo posto tra i monumenti di Milano[22] e le sue marcite medioevali si classificano al primo posto nel censimento FAI 2006[23].

Nel 2010, a seguito del continuo protrarsi dell'incertezza sul destino del monumento e per sollecitare attenzione sulla «componente progettuale petrarchesca [... che] costituirebbe un importante contributo di valorizzazione e di richiamo nazionale ed internazionale», numerosi intellettuali firmano il "Manifesto per Cascina Linterno"[24]. Tra i firmatari, il critico d'arte Philippe Daverio si spinge a dire[25]

«Un patrimonio internazionale che andrebbe protetto dai Caschi Blu dell'Onu. Non solo l'architettura, ma anche l'ambiente è prezioso e raro, con marcite e fontanili che sopravvivono lì intorno.»

Nel censimento del 2010 "I luoghi del cuore" a cura del FAI, Linterno si classifica al settimo posto tra gli edifici civili in Italia, come «dimora di Francesco Petrarca e antico forno»[26].

L'analisi stratigrafica dei muri modifica

Nel marzo 2014, un'analisi stratigrafica dei muri[27] eseguita su richiesta della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano ha definito una serie di ambienti come facenti parte di una “Dimora agreste di pregio” dell'inizio '400, senza poter escludere origini alla metà del '300[28] e quindi coeve a Francesco Petrarca. Questa scoperta conferma la peculiarità storica di Linterno e corrobora l'antica tradizione della “Solitudine petrarchesca di Linterno”. Notevole la parete scialbata, riportata alla luce con le imprese araldiche viscontee. Esemplare è la ‘Radia magna’ (in volgare Razza o Raza), il sole raggiante visibile sulla vetrata absidale del Duomo ed emblema dei Visconti. La ‘Razza’ e altre ‘imprese’ viscontee: il ‘Sole nascente’, la ‘Colombina’, emergono nitide nello spazio Casa Petrarca, il nucleo più antico della Linterno, con altre decorazioni medievali dipinte “a mezzo-fresco”. Secondo il biografo di Petrarca, Pier Candido Decembrio, il Poeta ideò il simbolo della ‘Colombina’ per il giovane Gian Galeazzo Visconti come emblema augurale per le nozze con Isabella di Valois, assieme al motto ‘À bon droit’ (a buon diritto), apprezzando la mitezza del giovane futuro duca, e prospettando per lui un avvenire di pace.

Note modifica

  1. ^ CATASTO LOMBARDO VENETO. SELLA NUOVA ed UNITI. Comune censuario (foglio 1)
  2. ^ Nell'attuale via Fratelli Zoia, al civico 194.
  3. ^ a b "Carta Investiture" Archiviato il 25 aprile 2019 in Internet Archive. Copia archiviata, su cdlm.unipv.it. URL consultato il 5 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2014)., 1154, Pergamene dell'archivio della Canonica di Sant'Ambrogio.

    «Garicianus detto de Marliano, investe Alberto, prete e preposito della chiesa di S. Ambrogio, e la chiesa stessa, rappresentati da Domenico detto Abbas di Milano, dell'accesso che, passando per il prato del detto Garicianus situato in località ad Infernum, giunge ai prati di proprietà della chiesa di S. Ambrogio.»

    «[...] Garicianus qui dicitur de Marliano investivit Domenicum qui dicitur Abbas de civitate Mediolani [...], nominative de accesio uno quod transeat per pratum suprascripti Gariciani, quod pratum iacet ubi dicitur ad Infernum, usque ad prata suprascripte eclesie iacentia ibi prope, que laborantur pars per Mafeum qui dicitur de Quinto et alia pars laboratur per suprascriptum prepositum [...]»

  4. ^ Presumibilmente gli stessi fratres templari dell'hospitale di San Giacomo al Ristoccano da cui dipendeva. San Giacomo al Ristoccano viene citato in una bolla del 1148 di papa Eugenio III come hospitale de sancto Iacopi ad Ristocchanum. Una pergamena del settembre 1153, la "Carta finis et refutationis" Archiviato il 7 giugno 2014 in Internet Archive., menziona i "fratres spetalieri" (così chiamati i Giovanniti e i Templari) "che rinunciano ogni ragione del loro spitale" ai canonici di Sant'Ambrogio. La dipendenza di Linterno dall'hospitale risulta da un documento testimoniale del 1207, dove vengono menzionate la "cassina de Baldarocho [cascina Barocco, sulla stessa attuale via fratelli Zoia in cui è sita Linterno] que est ecclesie S. Iacobi ad Ristocchanum" assieme alla "cassina de Infernum" (cascina Linterno) e alle "cassine de le Done Bianche e Moreto" (la scomparsa cascina Moretto).
  5. ^ Fondazione Carlo Perini, Associazione Amici Cascina Linterno, Cooperativa G. Donati, Certosa di Garegnano, "Petrarca a Milano - la vita i luoghi e le opere" Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., 2007, pagg. 205-217.
  6. ^ Corriere della Sera, 21 dicembre 1994, la cascina Linterno dimora estiva di Francesco Petrarca non sarà trasformata in residence:

    «in consiglio comunale il piano di recupero (in base alla legge Adamoli) per trasformare l'antica dimora estiva di Francesco Petrarca in un residence a quattro stelle. In difesa della cascina è arrivato l'appello di decine di intellettuali: "Crediamo che la trasformazione sia incompatibile con il valore storico di questo edificio e chiediamo che il consiglio comunale revochi la concessione edilizia e torni a inserire l'area nel Parco agricolo sud". [...] L' "Associazione amici della cascina Linterno" [...] porterà avanti l'impegno per "ristrutturare e valorizzare l'edificio"»

  7. ^ Papiae 20 juni ad vesperam raptim, su bibliotecaitaliana.it. URL consultato il 3 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  8. ^ a b Lettera autografa di Petrarca Papiae 20 juni ad vesperam raptim, su bibliotecaitaliana.it. URL consultato il 3 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013). all'amico Moggio di Parma (Modius de Modiis) conservata alla Biblioteca Laurenziana di Firenze, in cui c'è un preciso riferimento ad "Infernum". Moggio de' Moggi, clericus, magister, e notarius era precettore dei figli di Azzo da Correggio ed era amico del Petrarca. Fu attivo in quel contesto culturale veneto e lombardo ricco di persistenze medievali e di fermenti nuovi conosciuto sotto l'etichetta di pre umanesimo. Nella lettera, scritta il 20 giugno (1360 o 1369) "al calar della sera", Petrarca scrive:

    «aliquot dies, si dabitur, tranquillos rure acturus, cuius ethimologiam tibi committo. Ego quidem Infernum dicere solèo»

    «se sarà possibile, trascorrerò alcuni giorni tranquilli in campagna, di cui ti allego l'etimologia. Veramente, sono solito chiamarla Infernum

  9. ^ Incunabolo stampato per il centenario della morte di Francesco Petrarca (Venezia, [Gabriele di Pietro], 1473), contenente il Canzoniere e i Trionfi, con la Vita di Petrarca dello pseudo Antonio da Tempo, ma probabilmente di Pier Candido Decembrio: cfr. Il Fondo Petrarchesco della Biblioteca Trivulziana. Manoscritti ed edizioni a stampa (sec. XIV-XX), a cura di Giancarlo Petrella, Milano, Vita e pensiero, 2006, pp. 56-58, con la bibliografia ulteriore.
  10. ^ Vi si legge:

    «Linterno era la sua diletta Solitudine, assai delitiosa, poco discosta da Milano, contigua a Quarto, e vicina a Baggio così detta da lui, per veneratione di Linterno, già solitudine di Scipione Africano. Ed ivi anche oggidì vedesi con ammiratione, massima d'oltramontani, l'antica Sua Casa, da lui stesso fabricata moderatamente, e con qualche vestiggio de delitiosi passeggi, di cui era arricchita nobilmente. Il qual luogo viene chiamato goffamente da Villani, invece di Linterno, Linferno [...] egli fabbricò, & aggiustò questo Luogo di solitudine l'anno 1351, ricevendo il Possesso del medesimo podere, da Nicolò Feo; suo Compatriota e Potestà di Milano, mentre in Età anni 47, erasi già tutto infervuorato in Roma [...] Le virtù che esercitava in questa Solitudine erano in particolare: l'Austerità Heremitica; il vivere de cibi grossi, de frutti d'Arbori, e d'Herbe crude; il bere parcamente Vini leggierissimi, e frequentemente solo Acque correnti [...]»

  11. ^ In particolare:

    «Egli alloggiava dicontro a Sant'Ambrogio; anzi nel suo testamento, pubblicato nelle opere sue, ordinò d'essere ivi tumulato, qualora fosse morto in Milano. Questo testamento lo fece in Padova l'anno 1370. Aveva Petrarca una piccola villa, poco discosta dalla città, nelle vicinanze della Certosa di Garignano; e quel casino solitario lo chiamava Linterno, col nome della villa di Scipione Africano; comunemente poscia acquistò nome l'Inferno, parola più nota della prima. Si dice che Giovanni Boccaccio, per amore del suo amico Petrarca, vivesse qualche tempo con lui in Milano, e al suo Linterno.»

  12. ^ Il testo:

    «Tornato in Milano, lieto e tranquillo vivea presso i Visconti, che gli concedevano l'onorevole incarico di innalzare al sacro fonte il primogenito di Bernabò, accarezzato dai grandi, e dal popolo onorato e pregiato, passava solitario e contento i giorni della cocente stagione in una villa chiamata Linterno presso una nuova Certosa, godendo, mercé la munificenza di quei sovrani, agiata e comoda vita»

  13. ^ Introduzione, p. LXIX:

    «I fratelli Luchino e Giovanni furono gentili òspiti al Petrarca. [...] Bernabò era l'ideale del ghibellino; non temeva né gli uòmini né Dio. [...] Mentre a Trezzo sull'Adda faceva gettare un meraviglioso ponte d'un arco solo, suo fratello Galeazzo, ornando d'aque il parco di Pavia, dava l'esempio d'un gran giardino a paese; fondava l'università di Pavia; mandava ambasciatore il Petrarca in Germania e in Francia; e lo induceva ad abitar lungamente, ora in romita parte della città, ora fra i solitarj prati di Linterno.»

  14. ^ Conservata alla Biblioteca Trivulziana. È ritenuta la più bella edizione ottocentesca del Petrarca, per l'eleganza tipografica, l'analisi del testo e la ricca bibliografia. Splendide le tavole fuori testo, incise all'acquatinta da Giovanni Migliara.
  15. ^ Vedasi ad. es. la riproduzione della tavola ad opera di V. Gozzini e Antonio Verico, nella riedizione del 1821, "Le rime del Petrarca con tavole in rame ed illustrazioni vol. II.", Firenze: tavola a pag. 227, tomo II.
  16. ^ Ambrogio Levati, Viaggi di Francesco Petrarca in Francia, in Germania ed in Italia, Volume 5, p. 26, libro XI: la citazione è posta a nota del testo

    «Vita solitaria del Petrarca in Milano; ritiro in Linterno.

    Il piacere della solitudine si rappresentava tanto più vivo e vago al Petrarca, quanto più romorosa era la corte in cui viveva, quanto più lusinghieri erano gli onori che gli venivano largiti dai Visconti e dall'imperatore Carlo IV, che lo avea poco innanzi eletto conte Palatino; onde per darsi in preda alla giocondezza della vita solitaria si scelse un luogo remoto, detto Linterno. Giace questa villetta in distanza di poco più che una lega da Milano, fuori della Porta Vercellina, e circa un quarto di miglio dalla Certosa di Garignano: ne' secoli addietro essa si denominava L'Inferno (2).


    (2) Il prof. Marsand ha dimostrato non esser vero che il Petrarca quasi per ischerzo solesse talvolta chiamar Linterno l'Inferno, come sembra inclini a credere l'ab. de Sade; ma che fu generale e comune specialmente ne' villici e nel basso popolo milanese tale denominazione: anzi non tra il popolo soltanto, ma nelle stesse stampe topografiche de' contorni di Milano si vede che così viene chiamato. ( Le Bini - del Petr. pubbl. dal Prof. Marsand. Dichiarazioni ed Illustrazioni della veduta di Linterno. )»

  17. ^ Civ. Racc. Bertarelli.

    «scelse un luogo remotissimo, detto Linterno. Giace questa villetta sulla sinistra riva dell'Olona [...] Anche oggi va questo piccolo sito glorioso fra i suoi dintorni per una festa che si celebra ogni anno ai 15 di agosto; e ben crediamo essere questa una continuazione dell'indulgenza plenaria in forma di giubileo accordata dal Sommo Pontefice all'oratorio eretto dal Petrarca [...]»

  18. ^ La biografia di Carlo Romussi (1847-1913), giornalista, scrittore, storico dell'arte e parlamentare milanese, è un caleidoscopio di attività in tutti campi. Una vita spericolata e battagliera, tra processi, duelli, perfino il carcere come agitatore politico.
  19. ^ Luciano Patetta, "Petrarca e l'architettura delle città italiane", 1997:

    «numerose sono le lettere che testimoniano del piacere e del ristoro nella cascina di campagna (detta Interno o Inferno) della quale invano si è cercata l'esatta ubicazione»

  20. ^ Oppure dal 1924. AA. VV., Ad Ovest di Milano-Le cascine di Porta Vercellina, cap. 16 pag. 293.
  21. ^ Attestati di Civica Benemerenza del 2003, [1] Archiviato il 12 gennaio 2013 in Internet Archive.[2] Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.:

    «[...] in quella che fu la residenza milanese di Francesco Petrarca, dà vita a un Centro [...] per la tutela del Parco delle Cave, il mantenimento delle attività agricole presenti a Baggio e la salvaguardia dell'antico insediamento rurale.»

  22. ^ Censimento 2004 "I luoghi del cuore", FAI: http://iluoghidelcuore.it/censimenti/2004?city=Milano&order_code=DESC&to_show=elencov
  23. ^ Censimento 2006 "I luoghi del cuore", FAI: http://iluoghidelcuore.it/censimenti/2006?city=Milano&order_code=DESC&to_show=elencov
  24. ^ Dal Manifesto per Cascina Linterno, R. Gariboldi:

    «[...] Va sottolineato che la componente progettuale petrarchesca non sarebbe particolarmente onerosa, armonizzandosi con il resto della ristrutturazione e costituirebbe un importante contributo di valorizzazione e di richiamo nazionale ed internazionale. [...] Le altre case petrarchesche a Milano sono scomparse: la presunta dimora presso la Certosa di Garegnano è sempre stata oggetto di dibattiti senza avere una collocazione documentata da fonti precise. Solo l'antica "Infernum", l'attuale Cascina Linterno, ha un supporto storico credibile e coordinate geografiche riscontrabili negli incunaboli realizzati dalla metà del XV secolo e nelle cinquecentine del secolo successivo. Analizzando le altre case attribuite a Petrarca: la casa di Valchiusa in Provenza è un falso, eppure è un luogo intensamente visitato e valorizzato da turismo francese; la casa di Parma non è certa, così come quella di Padova: ambedue segnalate nei tour cittadini; la casa natale di Arezzo non è sicura eppure è sede di un centro petrarchesco... Milano ha la fortuna di avere un'abitazione con una buona base documentaria»

  25. ^ Corriere della Sera, 4 dicembre 2010, Solo Petrarca può salvare il gioiello Cascina Linterno, C. Vanzetto

    ««Chiare fresche e dolci acque...», scriveva il Petrarca sulle rive del torrente Sorga a Vaucluse, in Provenza. Ovunque andasse, il poeta amava ruscelli, orti, serenità del mondo agreste. Anche a Milano, ospite stabile dei Visconti tra 1353 e 1361, si rilassava volentieri fuori porta a zonzo tra i campi. Dove? «Non esiste un documento definitivo per dirlo, ma una tradizione radicata nei secoli racconta che passava l'estate in una villa campestre in località "Infernum", identificabile con certezza con l'attuale Cascina Linterno, in via Fratelli Zoia a Baggio», dice Roberto Gariboldi, archivista della Certosa di Garegnano. Tradizione che nasce da una lettera autografa, dove il poeta cita chiaramente Linterno. Una gloria in più per Milano, che potrebbe farne tesoro e approfondire le ricerche a scopi culturale e turistici. «Un patrimonio internazionale che andrebbe protetto dai Caschi Blu dell'Onu. Non solo l'architettura, ma anche l'ambiente è prezioso e raro, con marcite e fontanili che sopravvivono lì intorno»: scherza ma non troppo il critico d' arte Philippe Daverio»

  26. ^ «Dimora di Francesco Petrarca e antico forno - Cascina Linterno», Censimento 2010 "I luoghi del cuore",FAI. Tipologia: "Edificio civile" (804 edifici classificati), risultati della classifica per tipologia "Edificio civile" Archiviato il 7 febbraio 2011 in Internet Archive..
  27. ^ Usellini Restauri, 7 marzo 2014. Analisi stratigrafica degli intonaci della Cascina Linterno - via Fratelli Zoia - Milano.

    «[...] Le testimonianze e i documenti analizzati, nonché la relazione redatta dalla Soprintendenza ai beni architettonici e del paesaggio del 1999, fanno risalire i materiali e le finiture riscontrabili in questa zona dell'edificio a partire dal 1400. Le nostre analisi, che riportano in superficie gli strati di intonaci sovrapposti e le successioni di finiture, [...] ci forniscono utili indicazioni su inerti e leganti utilizzati, e tipi di tinteggiature che danno conferma dei periodi ipotizzati. Le indicazioni più interessanti le abbiamo ricavate dai locali al primo piano, [...] dove si possono osservare soffitti a cassettoni con mensole intagliate e, sulle pareti, intonaci di fattura e con pitture murali a calce di probabile fattura quattrocentesca. [...] Sicuramente sono decorazioni a calce eseguite con tecnica del mezzo fresco, tipico delle pitture murrali decorative e testimoniano di una dimora agreste di pregio.»

  28. ^ Usellini Restauri, 7 marzo 2014. Analisi stratigrafica degli intonaci della Cascina Linterno - via Fratelli Zoia - Milano.

    «[...] Sostenere che queste pitture siano del 1350 o del 1430 risulta impossibile anche effettuando analisi chimico-fisiche o scansioni al microscopio.»

Bibliografia modifica

  • Milano Expo 2015 per Petrarca: sulle orme di Francesco Petrarca. Saggio storico divulgativo, Milano, CSA Petrarca Onlus. Comitato salvaguardia ambiente e cultura, 2012.
  • Petrarca a Milano: la vita, i luoghi e le opere. Il soggiorno milanese del poeta e umanista alle origini della cultura europea, Milano, Àncora arti grafiche, 2007.
  • Ugo Dotti, Petrarca a Milano. Documenti milanesi 1353-1354, Milano, Ceschina, 1972.
  • Diego Sant'Ambrogio, La supposta villa di Linterno, soggiorno del Petrarca presso Milano nel 1357, in: «Archivio storico lombardo. Giornale della Società storica lombarda», XXI (1894), fasc. II, pp. 450-453.
  • Arrigoni Louis, Notice historique et bibliographique sur vingt-cinq manuscrits dont vingt-quatre sur parchemin et un sur papier des Xe, XIe, XIIe, XIIIe & XIVe siècles ayant fait partie de la Bibliothèque de Français Pétrarque, Milan (Firenze, Tipografia dell’arte della stampa), 1883.
  • Cantù Cesare, Grande illustrazione del Lombardo-Veneto: ossia, Storia delle citta, dei borghi, comuni, castelli, Volume 3”, Milano, 1857.
  • Muratori Ludovico, Dissertazioni sopra le antichità italiane, Soc. tipografica dei classici italiani, Milano, 1837.
  • Levati Ambrogio, Viaggi di Francesco Petrarca in Francia, in Germania ed in Italia, Volume 5, p. 26, libro XI, dalla Società tipografica de classici italiani, Milano, 1820.
  • Marsand Antonio, Rime secondo la lezione del professore Antonio Marsand, Volume 1”, Padova, 1819.
  • Giulini Giorgio, Memorie spettanti alla storia, al governo, ed alla descrizione della città, e della campagna di Milano, ne’ secoli bassi. Raccolte, ed esaminate dal conte Giorgio Giulini. In Milano: nella Stamperia di Giambattista Bianchi, Biblioteca Nazionale Braidense, Milano, 1760
  • Tomasini Iacobi Philippi Petrarcha redivivus: integram poetae celeberrimi vitam iconibus aere caelatis exhi- bens” Patavii : Typis Pauli Frambotti Bibliopolae, Biblioteca Nazionale Braidense, Milano, 1650.
  • Rovillius Guglielmo, Libro Annotationum stampato a Lugdunum, Biblioteca Nazionale Braidense, Milano, 1576.
  • Decembrio Pier Candido, Canzoniere, Trionfi, Memorabilia de Laura, nella Vita di Petrarca, incunabolo, Archivio Trivulziano, 1473.
  • Ambrosioni Anna Maria, Le pergamene della canonica di Sant’ Ambrogio nel secolo XII” Le prepositure di Alberto di San Giorgio, Lanterio Castiglioni, Satrapa (1152-1178), Ed.Vita e pensiero, Milano, 1974

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