Lituo (matematica)

Il lituo è un tipo di spirale archimedea in cui (in coordinate polari) l'anomalia è inversamente proporzionale al quadrato del raggio vettore .[1]

La spirale

con costante reale non nulla. Esso è asintotico alla retta di equazione (l'asse delle in coordinate cartesiane) e si avvicina asintoticamente all'origine degli assi.

Il lituo è composto da due rami, uno corrispondente ai valori positivi di e l'altro corrispondente ai valori negativi.[2]

Il professore di Cambridge Roger Cotès (1682-1716) fu il primo a studiare la curva. Il suo lavoro è stato pubblicato solo dopo la sua morte. Fu però il matematico scozzese Colin Maclaurin a dare alla curva il suo nome nel suo libro "Harmonia Mensurarum" (1722) usando la rassomiglianza della curva con un pastorale (in latino lituus).[3][4]

Proprietà

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Poiché l'area del settore circolare è:

 
 
Costanza dell'area dei settori circolari

è facile vedere come una definizione alternativa del lituo è: il luogo dei punti individuato da un punto   che si muove in modo tale che l'area di un settore circolare di raggio   con   origine degli assi cartesiani, rimane costante all'aumentare dell'angolo. In altre parole, supponiamo che   sia un punto sulla curva, e   un punto posto sull'asintoto a distanza   dall'origine   Allora l'area del settore circolare   rimane costante mentre   si sposta verso il centro sulla curva. Un'immagine chiarificatrice è qui a destra.

La curva ha punti di flesso in   e   dove   è la costante della curva[5]

La curvatura   e l'angolo tangente   sono date da:

 
 [4]

Coordinate cartesiane

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Il ramo della curva corrispondente ai valori positivi di   può anche essere rappresentato in coordinate cartesiane nel seguente modo[2]:

 
  1. ^ enciclopedia Treccani
  2. ^ a b Nature-Inspired Computing: Physics and Chemistry-Based Algorithms, Nazmul H. Siddique, Hojjat Adeli (2017) edit. CRC Press
  3. ^ http://www.2dcurves.com/spiral/spirall.html#notes
  4. ^ a b Copia archiviata (PDF), su mrnaylorswebplace.com. URL consultato il 30 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2018).
  5. ^ A.A. Savelov, "Planar curves" , Moscow (1960)

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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