Luigi Vero Tarca

filosofo italiano

Luigi Vero Tarca (Sondrio, 19 aprile 1947) è un filosofo italiano che ha formulato la concezione filosofica della pura differenza e del puro positivo.

Luigi Vero Tarca, filosofo italiano.

Biografia modifica

Luigi Vero Tarca è professore onorario presso l’Università Ca' Foscari Venezia, dove in precedenza è stato professore ordinario di Filosofia teoretica, direttore (successivamente Emerito) del CESTUDIR (Centro Studi sui Diritti Umani), presidente del corso di laurea in Filosofia e delegato alla ricerca del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali.

Dopo avere frequentato il Liceo Classico "G. Piazzi" di Sondrio, si è laureato in Filosofia nel 1970 presso l’Università Cattolica di Milano, avendo come relatore Emanuele Severino. Ha quindi svolto ininterrottamente attività di ricerca e di insegnamento presso l’Università Ca' Foscari di Venezia fin dalla fase di avvio della Facoltà di Lettere e Filosofia: come esercitatore (dal 1971), poi borsista (dal 1973), contrattista (dal 1975) e ricercatore (dal 1981).

Nel 1975 ha sposato Grazia Minniti, dalla quale ha avuto due figli. Dal 1981 abita a Treviso con la famiglia.

Nel 1992 è diventato professore associato di Filosofia teoretica presso l’Università di Salerno, dove ha insegnato dal 1992 al 1996. Nello stesso periodo ha insegnato pure Logica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove si è trasferito nel 1996 unendo, all'insegnamento di Logica, quello di discipline teoretiche quali Filosofia della conoscenza ed Ermeneutica filosofica. In questa stessa Università ha operato, a partire dal 2001, quale professore ordinario di Filosofia teoretica. Sempre nell'ateneo veneziano ha lanciato, insieme al collega Romano Madera, il seminario aperto di pratiche filosofiche.

Pensiero filosofico modifica

La filosofia della pura differenza e del puro positivo[1] proposta da Tarca si basa sulla distinzione tra la differenza e la negazione, ed è volta a liberare il pensiero dagli aspetti nocivi della negazione, che egli chiama "necativi"[2].

Il pensiero libero rispetto alla negazione modifica

Tale concezione scaturisce dall'interazione tra la ripresa del tema della verità innegabile, propria della speculazione classica (rappresentata emblematicamente da Emanuele Severino, di cui Tarca è stato allievo)[3], e la dissoluzione di tutte le forme di necessità, dissoluzione che caratterizza in maniera essenziale la filosofia contemporanea e che può essere compendiata nel nome di Ludwig Wittgenstein (in particolare in relazione alla fase matura del suo pensiero), autore che Tarca ha studiato a fondo[4]. La conciliazione di queste due esigenze, apparentemente incompatibili, conduce Tarca a un pensiero singolare (da lui definito in una occasione "al cento per cento razionale e al cento per cento mistico"[5]) che giunge a confrontarsi con tradizioni sapienziali non solo occidentali, grazie anche al profondo contatto intrattenuto con Raimon Panikkar.

La trappola del negativo e la pura differenza modifica

La prospettiva filosofica di Tarca scaturisce dalla considerazione che la verità, intesa come innegabile (non negabile), pare definita dalla negazione (e quindi dai suoi aspetti negativi), dal momento che proprio la negazione possiede essenzialmente il carattere della innegabilità, giacché persino chi negasse la negazione per ciò stesso finirebbe con l'affermarla. Questa circostanza è da lui compendiata in alcune formule canoniche, quali: "La negazione della negazione è negazione", o "Il negativo del negativo è negativo", le quali ereditano esplicitamente la forza giustificativa del procedimento filosofico elenctico (elenchos) che da Parmenide, in particolare attraverso Aristotele, giunge fino a Severino, il quale lo ha riproposto in forma rinnovata nella nostra epoca[6].

Tarca chiama "trappola del negativo"[7] la circostanza che, apparendo la negazione insuperabile e quindi inevitabile, lo stesso positivo, inteso come non‑negativo, si rovescia in negativo ("Il positivo, in quanto non‑negativo, è negativo"). Egli mostra però come l'intrascendibilità della negazione dipenda dall'identificazione della differenza con la negazione: se ogni differenza è, in quanto tale, una negazione, allora qualsiasi posizione che intenda differenziarsi dall'atteggiamento negativo viene per ciò stesso a costituirsi a sua volta come una negazione. La liberazione da tale trappola consiste dunque nella "pura differenza", cioè in quell'aspetto della differenza per la quale questa istituisce un rapporto positivo persino con il negativo, distinguendosi in tal modo dalla negazione del negativo[8].

La liberazione da tale trappola consente di pensare quello che Tarca chiama "puro positivo", cioè il positivo in quanto distinto dalla totalità del negativo (ivi compresa la negazione del negativo). In tal modo il pensiero giunge a porre il "tutto‑positivo" (ciò per cui ogni ente è salvo, o libero, rispetto al negativo) e la filosofia assume il volto dell'onnialetismo, per il quale "Ogni proposizione è vera". Prospettiva, questa, che affonda le proprie radici anche nell'impostazione wittgensteiniana la quale, spostando l'accento dal tema della verità a quello del senso/significato[9], mostra la reciproca implicazione tra il senso e la verità: solo una proposizione che ha senso può essere falsa, ma se ha senso allora essa possiede già una qualche forma di verità.

Ripensamento dei temi filosofici classici: verità, non contraddizione, nichilismo. modifica

Questa impostazione determina un ripensamento radicale dei vari temi (di tipo logico, ontologico, etico-politico e religioso) del pensiero filosofico, e ciò la porta a confrontarsi con i principali autori della nostra tradizione; quali, in particolare, Parmenide[10], Platone[11], Anselmo d'Aosta[12], Kant, Hegel[13], fino ai contemporanei: Wittgenstein[14], Derrida[15], Severino [16]e Panikkar[17].

Per quanto riguarda tale ripensamento, Tarca mostra come la verità, se viene intesa come negazione (quindi come espressione di un soggetto negante) venga a costituirsi come un polo conflittuale contrapposto alla non‑verità, finendo in tal modo col perdere il proprio valore. Sia perché tale conflitto postula un tribunale superiore alla verità stessa, sia perché in questo modo la stessa verità innegabile – il cui valore consiste nel fatto di venire affermata persino dalla propria negazione (elenchos) – viene a negare qualcosa (la non‑verità) che per definizione la conferma, circostanza questa per cui la verità, in qualche modo, finisce per negare se stessa[18]. Questa contraddizione è espressa da Tarca mediante la formula: "omnis negatio est contradictio" (ogni negazione è una contraddizione)[19]; espressa in latino per evocare immediatamente il confronto con la celebre proposizione spinoziana/hegeliana "omnis determinatio est negatio", formula che può ora vista come una sorta di definizione dell'orizzonte nichilistico: tutto è negabile e tutto è negativo.

La logica della filosofia va dunque distinta da quella della innegabilità e della non contraddizione, dal momento che entrambe queste figure (innegabilità e non contraddizione) risultano marchiate negativamente da quel "non", cioè dalla negazione[20]. Il pensiero pienamente filosofico è quello che, mediante l'integrazione puramente positiva, si distingue tanto dalla logica contraddittoria quanto da quella non contraddittoria, realizzando così la trasfigurazione o conversione del non-negativo in positivo.

Per Tarca è proprio il fatto di distinguersi da ogni negazione che consente di portare a compimento in maniera valida la stessa fondazione assoluta della verità. Infatti, il severiniano principio di opposizione ("Il positivo si oppone al negativo"[21]) riesce a giustificarsi davvero solo nella misura in cui i due poli che lo costituiscono rappresentano essi stessi il criterio ultimo rispettivamente di ogni valore (il positivo) e di ogni dis‑valore (il negativo)[22].

Le implicazioni etico-pratiche e il confronto con altre tradizioni sapienziali modifica

Sfruttando la sottolineatura del carattere valoriale della fondazione logico-filosofica, il suo pensiero si è andato confrontando, in maniera sempre più intensa, con questioni di carattere storico, etico, antropologico e sapienziale, venendo a toccare temi come la violenza, i conflitti, il potere, fino ai diritti umani, alla democrazia, alla tecnica, alla questione medica, e così via.[23] Facendo leva in particolare sulla nozione di necazione, e cioè sul carattere nocivo della negazione, Tarca propone anche una lettura peculiare della vicenda umana, descritta appunto come la trasfigurazione dell'esperienza della necazione, cioè della morte e del dolore. La storia dell'umano si presenta così come il superamento della vita segnata dalla morte e dal dolore (cioè appunto dalla necazione)[24].

Questo percorso ha consentito a Tarca di aprire un dialogo fecondo con tradizioni di pensiero extra-occidentali. In questo contesto risultano di particolare rilievo, grazie anche al suo incontro con Raimon Panikkar[25], gli ‘incontri' con stimoli legati al pensiero buddhista (per esempio giapponese), ma anche induista e, più in genere, orientale.

Pratiche filosofiche modifica

Un significato particolare, in questa prospettiva, assume l'esperienza delle pratiche filosofiche, che sono intese da Tarca come parte integrante della sua concezione del ‘filosofare'[26]. Perché l'esperienza salva dal negativo può essere espressa solo da un linguaggio libero dalla necessità della negazione. Si tratta, più precisamente, di pratiche (innanzitutto, anche se non solo, dialogiche), capaci di rapportarsi positivamente persino rispetto alla negazione, la quale risulta in tal modo purificata dai suoi aspetti nocivi. Secondo Tarca, infatti, la parola filosofica assume il proprio autentico significato solo all'interno di un contesto relazionale nel quale il contenuto del dire filosofico (il tutto‑positivo della com‑posizione integrale) si trova in piena coerenza con il significato che tale gesto (il dire) possiede di fatto. Il fulcro della pratica filosofica consiste dunque nella creazione di situazioni e contesti capaci di generare discorsi coerenti con il contenuto pienamente positivo del sapere filosofico. Contesti di ogni tipo e livello: intellettuale, comunicativo, esperienziale, amicale, politico.

Opere modifica

  • Verità, alienazione e metafisica. Rilettura critica della proposta filosofica di Emanuele Severino, Mevio Washington, Sondrio 1980.
  • Il linguaggio sub specie aeterni. La filosofia di Ludwig Wittgenstein come attività razionale ed esperienza mistica, Francisci, Abano Terme (Padova) 1986.
  • Elenchos. Ragione e paradosso nella filosofia contemporanea, Marietti, Genova 1993.
  • Differenza e negazione. Per una filosofia positiva, La Città del Sole, Napoli 2001.
  • Introduzione alla logica formale, Venezia, Cafoscarina, 2003 (Coautore: Francesco Berto)
  • La filosofia come stile di vita. Introduzione alle pratiche filosofiche, Bruno Mondadori, Milano 2003 (Coautore: Romano Màdera).
  • Dare ragioni. Un’introduzione logico-filosofica al problema della razionalità, Cafoscarina, Venezia 2004.
  • Quattro variazioni sul tema negativo/positivo. Saggio di composizione filosofica, Ensemble ‘900, Treviso 2006.
  • A lezione da Wittgenstein e Derrida. Ovvero come diventa reale un dialogo impossibile, Mimesis, Milano – Udine 2012 (Coautore: Igor Cannonieri).
  • Verità e negazione. Variazioni di pensiero, a cura di Thomas Masini, Libreria Editrice Cafoscarina, Venezia 2016. (Raccolta di saggi del periodo 2005-2015).
  • Philosophy as Life Path. An Introduction to Philosophical Practices, IPOC, Milan, 2007. (Traduzione di La filosofia come stile di vita. Introduzione alle pratiche filosofiche). Preface by Claudia Baracchi.

Note modifica

  1. ^ [1] Differenza e negazione. Per una filosofia positiva, La Città del Sole, Napoli 2001, che completa e sistematizza gli studi precedenti. Si veda inoltre Quattro variazioni sul tema negativo/positivo. Saggio di composizione filosofica, Ensemble '900, Treviso 2006, e Verità e negazione. Variazioni di pensiero (a cura di Th. Masini), Cafoscarina, Venezia 2016..
  2. ^ Termini come "necazione", "necativo" e simili sono derivati dalla parola latina "nex, necis": morte, uccisione.
  3. ^ Al pensiero di Severino Tarca ha dedicato molti scritti, da quelli giovanili (Verità, alienazione e metafisica. Rilettura critica della proposta filosofica di Emanuele Severino, Mevio Washington, Sondrio 1980) fino a quelli successivi alla scomparsa di Severino, quale per esempio I Sentieri del Giorno, in Il sentiero del giorno, numero monografico della rivista "La Filosofia Futura" (n. 14/2020), Mimesis, Milano – Udine 2020, pp. 187-200. Un elenco ampio delle pubblicazioni scritte da Tarca in dialogo con Severino si trova nel saggio La verità in gioco. Eternità, tempo e negativo, in "InCircolo – Rivista di filosofia e culture", nella Rubrica "Controversie", 2021 (http://www.incircolorivistafilosofica.it/corpo/). Alcuni saggi dedicati a Severino sono contenuti nella Sezione I del volume Verità e negazione. Variazioni di pensiero (a cura di Th. Masini), Cafoscarini, Venezia 2016, pp. 17-95.
  4. ^ Il linguaggio sub specie aeterni. La filosofia di Wittgenstein come attività razionale ed esperienza mistica, Francisci, Abano (PD), 1986; e A lezione da Wittgenstein e Derrida (scritto con I. Cannonieri), Mimesis, Milano – Udine, 2012..
  5. ^ Espressione che lo stesso Tarca, prendendo lo spunto da una battuta di Raimon Panikkar, riferisce alla propria filosofia; si veda L.V. Tarca, Raimon Panikkar e la razionalità occidentale, in M. Carrara Pavan (a cura di) I mistici nelle grandi tradizioni. Omaggio a Raimon Panikkar, Jaca Book, Milano 2009, pp. 203-229, p. 205
  6. ^ Il tema dello elenchos è centrale in tutto il pensiero di Tarca, a cominciare almeno dal volume intitolato appunto Elenchos. Ragione e paradosso nella filosofia contemporanea, Marietti, Genova 1993.
  7. ^ Quattro variazione sul tema negativo/positivo. Saggio di composizione filosofica, Ensemble '900, Treviso 2006, p. 156..
  8. ^ Questo tema è continuamente ricorrente, presentandosi mediante continue variazioni, nei vari testi di Tarca. Per un riferimento iniziale si possono tenere presenti i già citati Differenza e negazione (2001), Quattro variazioni sul tema negativo/positivo (2006) e Verità e negazione. Variazioni di pensiero (2016).
  9. ^ Ludwig Wittgenstein, Pensieri diversi, [1977], ed. it. a cura di Michele Ranchetti, Adelphi, Milano 1980, p. 15 (pensiero del 1929). Su questo si può vedere il volume di Tarca dedicato a Wittgenstein: Il linguaggio sub specie aeterni. La filosofia di Ludwig Wittgenstein come attività razionale ed esperienza mistica (Francisci, Abano Terme (PD), 1986).
  10. ^ veda Verità e negazione, cit., pp. 99-175..
  11. ^ in Differenza e negazione, cit., Parte Prima, cap. secondo, pp. 305-359..
  12. ^ "Il discorso del quale è impossibile pensarne uno migliore. L'argomento ontologico come caso paradigmatico di questione filosofica", in AA.VV., Dio e la ragione. Anselmo, l'argomento ontologico e la filosofia, Genova, Marietti, 1993, pp. 111-134..
  13. ^ Su Kant e Hegel si può vedere, in Differenza e negazione, cit., Parte Prima, cap. terzo, pp. 361-402.
  14. ^ Su Wittgenstein, oltre a Il linguaggio sub specie aeterni. La filosofia di Ludwig Wittgenstein come attività razionale ed esperienza mistica, Abano Terme (Padova), Francisci, 1986, anche A lezione da Wittgenstein e Derrida, cit.
  15. ^ A lezione da Wittgenstein e Derrida, cit..
  16. ^ Su Severino si veda la precedente nota 2.
  17. ^ Su Panikkar si può vedere la Sezione VI di Verità e negazione, cit., pp. 427-493.
  18. ^ Chi di negazione ferisce… L'unico argomento possibile per una confutazione della verità inconfutabile, in Stefano Sangiorgio, Marco Simionato, Luigi Vero Tarca (a cura di), A partire da Severino. Sentieri aperti nella filosofia contemporanea, Aracne, Ariccia (RM) 2016, pp. 277-317..
  19. ^ "Ogni negazione è una contraddizione" compare, per esempio, nel libro L. V: Tarca, Quattro variazioni sul tema negativo/positivo. Saggio di composizione filosofica, Ensemble ‘900, Treviso 2006, p. 30; per "omnis negatio est contradictio" si veda per esempio L. V. Tarca, Filosofia di una persona, in C. Caltagirone (a cura di), Persone, parole, incontri. Itinerari per una filosofia della persona, Mimesis, Milano – Udine 2021, pp. 201-218, p. 214.
  20. ^ Si veda per esempio Quattro variazioni sul tema negativo/positivo…, "Seconda variazione", pp. cit., pp. 53-125, in particolare a p. 124.
  21. ^ "Il positivo non è il negativo" (E. Severino, Ritornare a Parmenide, in Id., Essenza del nichilismo, Adelphi, Milano (1982) 1995, pp. 19-61, p. 37.
  22. ^ Su verità e negazione. Sempre in dialogo con Emanuele Severino, in "La Filosofia Futura – Rivista semestrale di filosofia teoretica", n. 12/2019, pp. 107-182. Numero monografico della rivista, dal titolo Capitalismo, tecnoscienza, filosofia, nella "Parte seconda – Discussione", pp. 105-182; in particolare alle pp. 169-172..
  23. ^ Su questi temi si veda per esempio la Sezione IV di Verità e negazione, cit., pp. 263-328. Sul tema della medicina si vedano i volumi, da lui curati (insieme ad altri) per la Casa Editrice Mimesis, Milano – Udine, Comunicare in medicina. L'arte della relazione, (2014, con L. Candiotto), Le radici della scelta. La vocazione per la professione medica, (2015, con L. Candiotto), Il potere sulla vita: etico o economia della cura? (2017, con Mattia Pontarollo).
  24. ^ Su questo si può vedere la Sezione III di Verità e negazione, cit., pp. 201-261.
  25. ^ Su questo si può vedere la precedente nota 21.
  26. ^ La filosofia come stile di vita. Introduzione alle pratiche filosofiche, scritto con R. Màdera, B. Mondadori, Milano 2003. Si veda inoltre la Sezione V di Verità e negazione, cit., pp. 329-425.

Bibliografia modifica

  • Severino, Emanuele, Verità, negazione, differenza, “Teoria”, XXII/2002/2 (Nuova serie XII/1), pp. 3-15.
  • Severino, Emanuele, Discussione con Luigi Vero Tarca, in Francesco Berto, Laura Candiotto (a cura di) È tutto vero. Saggi e testimonianze in onore di Luigi Vero Tarca, Mimesis Edizioni, Milano – Udine 2018, pp. 253-258.
  • Francesco Berto, Laura Candiotto (a cura di), È tutto vero. Saggi e testimonianze in onore di Luigi Vero Tarca, Mimesis Edizioni, Milano – Udine 2018.
  • “Testimonianze”, in È tutto vero. Saggi e testimonianze in onore di Luigi Vero Tarca, Mimesis Edizioni, Milano – Udine 2018, pp. 323-369.

Voci correlate modifica

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