Manio Emilio Lepido (console 11)
Manio Emilio Lepido, in latino Manius Aemilius Lepidus, (29 a.C. ca.), è stato un politico romano.
Manio Emilio Lepido | |
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Console dell'Impero romano | |
Nome originale | Manius Aemilius Lepidus |
Figli | Emilia Lepida[1] |
Gens | Aemilia |
Padre | Quinto Emilio Lepido |
Madre | Cornelia[2] |
Consolato | 11 d.C. |
Proconsolato | d'Asia nel 21 d.C. |
Biografia
modificaLepido era figlio di Quinto Emilio Lepido e nipote di Marco Emilio Lepido, il triumviro.[3] La madre era una Cornelia, figlia di Fausto Cornelio Silla e Pompea.[2][4]
Ricoprì la carica di console nell'11 d.C. insieme a Tito Statilio Tauro.[5]
Difese poi in un processo nel 20 la sorella Emilia Lepida, che era stata fidanzata con Lucio Cesare e ora moglie del suo accusatore Publio Sulpicio Quirinio.[2][4]
L'anno successivo (nel 21), fu nominato governatore d'Asia[6]: al momento della selezione, Sesto Pompeo lo definì, secondo Tacito, socors, inops et maioribus suis dedecorus, ma il Senato mitem magis quam ignavum, paternas ei angustias, et nobilitatem sine probro actam honori quam ignominiae habendam ducebat[7].
Ebbe probabilmente una figlia di nome Emilia Lepida, che sposò il futuro imperatore Servio Sulpicio Galba, console nel 33 d.C.[1]
Note
modificaBibliografia
modifica- Ronald Syme, Marcus Lepidus, capax imperii, Journal of Roman Studies, 45.1-2 (1955), pp. 22-33.
- (DE) Werner Eck, Aemilius [II 7], in Der Neue Pauly, vol. 1, Stoccarda, Metzler, 1996, col. 183, ISBN 3-476-01471-1.
- (DE) Paul von Rohden, Aemilius 63), in Paulys Realencyclopädie der Classischen Altertumswissenschaft, vol. I,1, Stoccarda, 1893, col. 551.
- Ronald Syme, L'aristocrazia augustea, Milano, Ed.BUR, 1993, ISBN 978-88-17-11607-7.