Maratus nigromaculatus
Maratus nigromaculatus (Keyserling, 1883) è una specie di ragno della famiglia dei Salticidae, tra le più antiche classificate, anche se inizialmente non inserita come tale, tra quelle del genere Maratus.
Maratus nigromaculatus | |
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Maratus nigromaculatus, maschio | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Protostomia |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Chelicerata |
Classe | Arachnida |
Ordine | Araneae |
Sottordine | Araneomorphae |
Superfamiglia | Salticoidea |
Famiglia | Salticidae |
Sottofamiglia | Euophryinae |
Tribù | Saitini |
Genere | Maratus |
Specie | M. nigromaculatus |
Nomenclatura binomiale | |
Maratus nigromaculatus Keyserling, 1883 | |
Sinonimi | |
Ergane nigromaculata |
La specie è caratterizzata da un complesso rituale di accoppiamento, dove i maschi compiendo una vera e propria danza davanti alla femmina, oltre a produrre particolare frinio, sollevano il terzo paio di zampe e le variopinte estensioni simili ad ali site sopra l'opistosoma. Tale comportamento, per la similarità con quello espresso dai pavoni, gli conferirono da parte dei ricercatori, così come a tutto il genere, il nome di ragno pavone (peacock spider).
Inizialmente classificato come Ergane nigromaculata e così citato nel Die Arachniden Australiens, nach der Natur beschrieben und abgebildet dal coautore, l'aracnologo tedesco Eugen von Keyserling, dopo che ebbe rilevato Ludwig Carl Christian Koch nella stesura dell'opera, assunse diverse altre classificazioni, Spilargis nigromaculatus (Simon, 1903a: 790.), Thorellia nigromaculata (Rainbow, 1911: 302), Lycidas nigromaculatus Marek Zabka (1987b: 456, f. 17-18, Tm da Spilargis per Roewer), ed infine rivalutato come tale da (Otto & Hill, 2017b: 7; m habitus).
Descrizione
modificaCome tutti i membri della famiglia, hanno un efficiente apparato oculare, con il paio mediano centrale degli ocelli posto frontalmente che costituisce il principale e più acuto organo visivo, coadiuvato dal paio esterno che funge da vista secondaria, come pure le restanti due paia di occhi posizionati sui lati e in cima alla testa.
Il maschio si differenzia dalle altre specie di Maratus per il particolare disegno delle setole dell'opistosoma, caratterizzato da un motivo iridescente a grosse macchie nere su sfondo blu, completato dalle estensioni composte da una vasta gamma di lunghe setole blu e bianche anch'esse iridescenti[1], queste ultime simili in dimensioni ai Maratus chrysomelas, Maratus fimbriatus e Maratus speciosus.[2]
Distribuzione
modificaCosì come le altre specie note di questo genere tutte diffuse in Australia, questa è stata identificata sulla costa meridionale del Queensland.[3]
Note
modifica- ^ Otto e Hill 2017, p. 7.
- ^ Whyte e Anderson 2017, p. 24.
- ^ Otto e Hill 2017, p. 6.
Bibliografia
modifica- (EN) Jürgen C. Otto e David E. Hill, Catalogue of the Australian peacock spiders (Araneae: Salticidae: Euophryini: Maratus, Saratus) (PDF), 28 marzo 2017, ISSN 1944-8120 . URL consultato il 20 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2017).
- Robert Whyte e Greg Anderson, A Field Guide to Spiders of Australia, Siedlce, Csiro Publishin, 2017, ISBN 0643107088.
- Marek Michał Żabka, Studium taksonomiczno-zoogeograficzne nad Salticidae (Arachnida: Araneae) Australii, in Rozprawa Naukowa, n. 32, Siedlce, Wyzsza Szkola Rolniczo-Pedagogiczna W Siedlcach, 1991, ISSN 0860-4371 .
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Maratus nigromaculatus
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Maratus nigromaculatus, su World Spider Catalog, Naturhistorisches Museum der Burgergemeinde Bern, 14 aprile 2017. URL consultato il 20 agosto 2017.
- (EN) Maratus nigromaculatus, su Atlas of Living Australia. URL consultato il 20 agosto 2017.
- (EN) Heiko Metzner, Maratus nigromaculatus, su Jumping spiders (Arachnida: Araneae: Salticidae) of the world. URL consultato il 20 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2017).
- (EN) ITIS Standard Report Page: Maratus nigromaculatus, in Integrated Taxonomic Information System. URL consultato il 20 agosto 2017.