Maria Monaci Gallenga

stilista e designer italiana

Maria Monaci Gallenga (Roma, 3 febbraio 1880Passignano sul Trasimeno, 28 giugno 1944) è stata una stilista e designer italiana.

Maria Monaci Gallenga nel 1918 con un abito stampato di sua creazione.

Biografia modifica

Figlia di Ernesto Monaci, professore di filologia all'Università di Roma La Sapienza, e di Emilia Guarnieri, trascorre la giovinezza circondata dagli amici di famiglia, noti personaggi del mondo letterario e artistico dell'epoca.

Nel 1903 sposa Pietro Gallenga, insigne oncologo, con cui avrà quattro figli: Valeria (1904), Mario (1906), Ernesto (1910), morto a soli due anni, ed Emilia (1912)..

Dal 1913 espone alle mostre della Secessione Romana oggetti di arredamento, cuscini, e pannelli con disegni stampati con una tecnica che raffinerà nel tempo.

 
Evening dress. Abito creato nel 1920 ca. conservato al Metropolitan Museum di New York

Nel 1915 partecipa alla Panama-Pacific Exposition di San Francisco, dove espone 22 oggetti di abbigliamento femminile, decorati con disegni ispirati prevalentemente a modelli antichi. Questo le permette di farsi conoscere negli Stati Uniti, come testimoniano i numerosi manufatti da lei prodotti oggi conservati al Metropolitan Museum di New York. La clientela americana è affascinata dalle sperimentazioni della stilista, che trasforma il suo laboratorio in una vera e propria impresa.

Nel 1915 inizia il sodalizio con Vittorio Zecchin con cui partecipa a diverse esposizioni, ad Amsterdam nel 1922 e a Parigi nel 1925. Nel 1924 collabora con Antonio Maraini per la Biennale di Venezia e l'anno successivo con Marcello Piacentini, che fa per lei i disegni del sipario per il Teatro Quirino di Roma. Alcuni artisti romani dell'epoca, come Galileo Chini, Gino Sensani e Romano Romanelli, le forniscono i disegni per i suoi tessuti stampati. Con questi ed altri artisti condivide il programma dell'Ente nazionale per l'artigianato e la piccola industria, fondato nel 1925 per promuovere l'immagine del prodotto italiano nel mondo.

Partecipa all'Esposizione internazionale delle arti decorative a Parigi, dove apre una boutique che dal 1928 prende il nome di Boutique Italienne e diventa una vetrina permanente dei migliori prodotti dell’arte italiana.

Nel 1934 lascia la Francia, su cui si è abbattuta l’onda lunga della grande crisi, per fare ritorno al suo negozio romano, che svolge il ruolo di centro di aggregazione e di laboratorio di idee di artisti che operano in settori diversi. Si ritira dall'attività nel 1938, lasciando al figlio la conduzione del negozio di via Veneto, che diventa specializzato in interior design.

La fama di Maria Monaci Gallenga è legata all'invenzione di una particolare tecnica di stampa sui tessuti basata sull'uso di matrici di legno; su queste veniva prima applicata una sostanza collante e poi veniva pressate sul tessuto già preparato con polvere di pigmenti metallici in oro e argento. Caratteristico era il suo modo di sfumare un colore nell'altro, ottenendo un effetto che faceva sembrare il tessuto dipinto, anziché stampato. La fonte di ispirazione è costituita dai disegni degli artisti a lei coevi e dai modelli antichi, con una netta preferenza per quelli delle stoffe lucchesi trecentesche, generalmente composti da forme di animali e vegetali, uniti a formare motivi decorativi complessi. L’innovazione di Maria Monaci Gallenga consiste nella scomposizione dei modelli decorativi antichi e nella riaggregazione dei singoli elementi in gruppi più semplici.

Con Maria Monaci Gallenga, per la prima volta nella storia della moda italiana, il prodotto di moda acquisisce valore e dignità autonome rispetto al prodotto artistico. Per lei l'abito, gli accessori e i tessili per l’arredamento, ai quali torna a dedicarsi negli ultimi anni della sua vita, rappresentano lo strumento per diffondere capillarmente il gusto italiano concepito non solo come fatto estetico, ma anche, e soprattutto, come fusione delle arti nobili con quelle minori in oggetti destinati a diventare parte della vita quotidiana[1].

Correlazioni stilistiche modifica

L'abito da sposa collocato al Mint Museum of art di Charlotte, è presentato come uno dei pezzi della collezione più prestigiosi.[2] I suoi motivi, dichiaratamente evocativi del Rinascimento italiano, inquadrano nello stesso tempo Maria Monaci Gallenga come la prima, tra i tanti stilisti dell'epoca, che seguì lo stile del designer Mariano Fortuny per quanto riguarda la forma, il taglio, i motivi delle decorazioni. Su un Catalogo del Mint Museum è scritto che la stilista italiana, come Fortuny, portò le belle arti nella moda. Insoddisfatta del gusto contemporaneo in voga ella prese ispirazione dai costumi storici del passato presentando il proprio stile come arcaico design dei vecchi maestri. L'abito al Mint è datato 1928 ed è firmato dalla stessa designer.[3]

Archivio modifica

Il fondo Monaci Gallenga Maria fu acquistato da Umberto Tirelli nel corso degli anni Settanta ed è composto da abiti e accessori, e da 1.035 stampi di legno incisi a rilievo raffiguranti forme stilizzate di animali e vegetali[4].

Note modifica

  1. ^ Maria Monaci Gallenga, su SAN - Portale degli archivi della moda del Novecento. URL consultato il 2 luglio 2019.
  2. ^ (EN) Maria Monaci Gallenga, Wedding Dress Ensemble, in Fashion Reimagined: Themes & Variations 1760 – Now, Charlotte NC, Mint Museum Uptown. URL consultato l'8 giugno 2023.
  3. ^ (EN) Charles L. Mo, Guide To The Collection Mint Museum, Charlotte North Carolina, Carleton English Montgomery, 1985, p. 126.
  4. ^ Monaci Gallenga Maria, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 2 luglio 2019.

Bibliografia modifica

  • C. Capalbo, Da sartorie a case di moda. L'evoluzione del comparto abbigliamento a Roma dall'Unità al secondo dopoguerra, in «Annali di storia d'impresa», 19, 2008.
  • Maria Monaci Gallenga arte e moda tra le due guerre, a cura di I. de Guttry - M. P. Maino, in collaborazione con G. Raimondi - G. Tarquini, Modena, Palombi Editori, 2018.
  • R. Orsi Landini, Alle origini della grande moda italiana. Maria Monaci Gallenga, in Moda femminile tra le due guerre, a cura di C. Chiarelli, Livorno, 2000.
  • (EN) Marianne Carlano, Maria Monaci Gallenga: A Biography, in Costume, 2018. URL consultato il 22 settembre 2019.
  • Sabrina Cittadini, Intervento su “Maria Monaci Gallenga e il parallelo con Frank Cadogan Cowper” in Le Stanze della Memoria. Conferenza. Palazzo Gallenga. Università per Stranieri, 6 luglio 2017.
  • Sabrina Cittadini. Presentazione Tesi Dottorale: “Est-etica. La Moda in Maria Monaci Gallenga” Est-etica ed Etica (1880-1944)”. Università per Stranieri di Perugia, 2016-2017
  • Masiola, Rosanna e Sabrina Cittadini. "Il fenomeno Maria Monaci Gallenga e le dinamiche trans-culturali della moda italiana" in Gentes. Journal of Humanities and Social Sciences VI (6), 2019. pp. 206-233. ISSN 2283-5946
  • (EN) Masiola Rosanna e Sabrina Cittadini, The Golden Dawn of Italian Fashion: A Cross-cultural Perspective On Maria Monaci Gallenga, Cambridge Scholars: Newcastle-upon-Tyne, 2020, ISBN 1-5275-5061-3.
  • Masiola Rosanna e Sabrina Cittadini, L’alba dorata della moda italiana. Una prospettiva transculturale su Maria Monaci Gallenga, Traduzione e prefazione Renato Tomei, Edizione ampliata, Canterano (RM), Aracne, 2020, ISBN 978-88-255-3848-9.
  • (EN) Huber Melissa e Karen Van Godtsenhoven, Women Dressing Women. A Lineage of Female Fashion Design., New York, Metropolitan Museum of Art, 2024, ISBN 9781588-397201.
  • (EN) Bolton, Andrew, Jessica Regan e Melissa Huber, In Pursuit of Fashion.The Sandy Schreier Collection, New York, The Metropolitan Museum, Yale UP, 2019, ISBN 1588396967.
  • (EN) Huber, Melissa e Karen Van Godtsenhoven, Women Dressing Women. A Lineage of Female Fashion Design, New York, Metropolitan Museum of Art, 2024, ISBN 9781588-397201.
  • (ES) Jiménez Izquierda, Laura, Enero. Modelo del Mes. Maria Monaci Gallenga (PDF), su cultura.gob.es, Museo del Traje, 2023.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN5795808 · ISNI (EN0000 0000 2406 1001 · GND (DE121740668 · WorldCat Identities (ENviaf-5795808