Marvin (azienda)

azienda produttrice di orologi e di movimenti per orologi

Marvin è un'azienda produttrice di orologi e di movimenti per orologi con sede a Bienne, in Svizzera.

Marvin
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Fondazione1850
Fondata daMarc Didisheim
Emmanuel Didisheim
Sede principaleBienne
ProdottiOrologi, movimenti per orologi

Storia modifica

 
Marvin 160 a carica manuale
 
Marvin 160 con disegno dei ponti più squadrato, utilizzato anche da Election e ribattezzato da quest'ultima 275

Marvin nasce nel 1850 a Saint-Imier[1] (per altri a Berna[2], luogo dal quale la famiglia dei fondatori proveniva) dai fratelli Marc ed Emmanuel Didisheim, i quali costruiscono orologi e movimenti per orologi. Nel 1891 i figli di Marc rilevano l'azienda. Nel 1894 la sede viene trasferita a La Chaux-de-Fonds.

Il nome Marvin non è nato insieme all'azienda (la quale originariamente si chiamava Albert Didisheim et Freres), bensì è più recente: bisogna aspettare l'avvento del secolo successivo, quando i segnatempo dei fratelli Didisheim (che sui documenti commerciali vengono identificati talvolta anche come "figli di H.A. Didisheim"[3]) ottengono buon successo anche oltre i confini svizzeri, grazie a una certa qualità costruttiva e ad un prezzo corretto. Per questa ragione i loro orologi arrivano fin negli Stati Uniti, dove incontrano il gusto di un cliente facoltoso e appassionato, tal Marvin, il quale propose di dare all'azienda dei fratelli Didisheim il suo cognome, visto che i segnatempo erano ancora sprovvisti di nome sul quadrante.[4] Il nome Marvin appare così tra la metà anni Dieci e l'inizio degli anni Venti del Novecento, accompagnato da un logo: una M rovesciata che raffigura una corona a tre punte. In questi anni la maison diventa anche una manifattura a tutti gli effetti, realizzando movimenti propri: nel corso dei decenni realizzerà non soltanto calibri rotondi, ma anche movimenti di forma, più adatti a orologi di piccole dimensioni, per un pubblico femminile. Negli anni Trenta Marvin realizza il Gyroplan[5], un segnatempo da polso di forma rettangolare che presenta due dischi sovrapposti per l'indicazione di ore e minuti. La medesima, inconsueta, soluzione venne anche adottata su alcuni modelli da tasca.

 
Marvin meccanico antimagnetico degli anni Cinquanta

Alcuni movimenti realizzati da Marvin sono stati utilizzati anche da Election[6] e da Longines, in un periodo, la fine degli anni Sessanta, in cui quest'ultima maison stava riducendo la produzione di movimenti di proprietà per affiancarli ad altri forniti da terze parti, come in questo caso.[7] Tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio dei Settanta Marvin realizza anche il suo unico calibro a carica automatica: il 580.[8]

 
Marvin "nanette" da donna a carica manuale, circa anni '50

La storia di Marvin è caratterizzata anche a diversi orologi celebrativi e sportivi. Il primo di questi orologi è stato il Motorist, che è anche uno dei primi sul cui quadrante è apparso il nome Marvin. Questo orologio, di forma, aveva la caratteristica di avere una cassa curvex, che si adatta facilmente alla curva del polso: con questa conformazione il pilota poteva consultare il segnatempo senza staccare le mani dal volante. Un ulteriore esempio di legame con le corse automobilistiche è un orologio portachiavi racchiuso in uno pneumatico in miniatura (soprannominato tyre watch)[9].

Un'altra importante partnership è quella che l'azienda svizzera ha stretto con la compagnia aerea KLM, realizzando a metà anni Cinquanta il Marvin Flying Dutchman[10], presentato non solo come orologio da polso per i piloti della compagnia, ma anche come spilla per le hostess. Il decennio successivo arrivano i primi svegliarini della maison. Alla collaborazione con KLM segue quella con Air France[11].

Nel 1976, per fronteggiare l'avvento dell'orologeria al quarzo, Marvin entra a far parte del consorzio MSR (Manufacture d'Horlogerie Suisses Réunies: manifattura di orologerie riunite), che già comprendeva Revue, Vulcain, Phenix e Buser. Da questo momento è infatti possibile trovare alcuni segnatempo che riportano sul quadrante sia il marchio Marvin sia quello di Revue, alcuni dei quali alimentati da movimento a batteria. Nonostante l'ingresso in MSR, l'intero consorzio negli anni Ottanta deve limitare fortemente la produzione degli orologi[12], ed alcuni marchi, tra cui Marvin, vengono accantonati per puntare su Vulcain e Revue.

 
Marvin Gyroplan di inizio anni '90

Tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio dei Novanta il nome Gyroplan viene rispolverato, ma proposto su un segnatempo con indicazione ore e minuti classiche. L'unica particolarità di questo più recente modello è la possibilità di sceglierlo con corona di carica a ore 3 o a ore 9. Siccome in questo periodo Marvin non produceva più movimenti in-house, questo segnatempo ha incassato un più tradizionale ETA 2824/2. È dello stesso periodo anche un elegante saltarello con indicazione digitale delle ore e con due subdials per minuti e secondi, mosso da un calibro realizzato da AS.

La passione per gli sport motoristici ha contraddistinto l'azienda anche più recentemente, con modelli realizzati per diversi piloti, come Sébastien Loeb[13].

Attualmente Marvin ha diversi modelli a catalogo, sia per uomo sia per donna.

Note modifica

  1. ^ (EN) Uhrwerksarchiv, 17jewels.info: Marvin, su 17jewels.info. URL consultato il 23 febbraio 2023.
  2. ^ (EN) Marvin ЯR, su Vintage Watches | Mens Vintage Watches | Womens Vintage Watches. URL consultato il 23 febbraio 2023.
  3. ^ Mikrolisk - The horological trade mark index, su www.mikrolisk.de. URL consultato il 23 febbraio 2023.
  4. ^ Storia della Marvin - Segnatempo, su segnatempo.it, 26 luglio 2016. URL consultato il 23 febbraio 2023.
  5. ^ (DE) Wolfgang Winter, Marvin Gyroplan, Herr Marvin und die besondere Zeitanzeige, su uhrenkosmos.com, 23 febbraio 2019. URL consultato il 25 febbraio 2023.
  6. ^ (DE) bidfun-db Archive: Watch Movements: Election 275 (Marvin 160), su www.ranfft.de. URL consultato il 23 febbraio 2023.
  7. ^ bidfun-db Archive: Watch Movements: Longines 490 (Election 885), su www.ranfft.de. URL consultato il 23 febbraio 2023.
  8. ^ bidfun-db Archive: Watch Movements: Marvin 580, su www.ranfft.de. URL consultato il 23 febbraio 2023.
  9. ^ (EN) Tomas Rosputinsky, #TBT - Marvin Tyre Watch, su Fratello Watches - the magazine dedicated to watches, 7 febbraio 2019. URL consultato il 23 febbraio 2023.
  10. ^ (EN) The Fascinating Backstory Of Marvin The Motorist Watch, su Catawiki. URL consultato il 23 febbraio 2023.
  11. ^ (ZH) http://en.marvinwatches.com/html/?type=118&isxwhi=4t880, su en.marvinwatches.com. URL consultato il 23 febbraio 2023.
  12. ^ (EN) Revue – The Long Winding Road from GT to MSR, su Mitka's vintage watch service., 9 gennaio 2021. URL consultato il 23 febbraio 2023.
  13. ^ (EN) Ariel Adams, Marvin Sebastian Loeb World Rally Champion Watch, su aBlogtoWatch, 5 novembre 2010. URL consultato il 23 febbraio 2023.

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