Max Mara Fashion Group

azienda italiana di moda

Max Mara Fashion Group dal 1980 è la holding della famiglia Maramotti; la sede principale è a Reggio Emilia[1].

Max Mara Fashion Group
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà a responsabilità limitata
Fondazione1980 a Torino
Fondata daAchille Maramotti
Sede principaleReggio Emilia
Persone chiave
  • Luigi Maramotti (Presidente Max Mara Fashion Group s.r.l.)
Settorecasa di moda
Fatturato1,77 miliardi di (2022)
Dipendenti5.326 (2022)
Sito webwww.maxmarafashiongroup.com/

Storia modifica

Nel 2003, la sede del Gruppo Max Mara si sposta al Campus Max Mara progettato da John McAslan & Partners per Max Mara Fashion Group[2][3], lasciando spazio al proposito di Achille Maramotti di costituire una raccolta d’arte contemporanea che diventasse un luogo di fruizione estetica e intellettuale, aperto a un pubblico di appassionati.

Attualmente, il Gruppo è presente in 105 Paesi con più di 2.500 store monomarca e oltre 10.000 multibrand e 27 lingue parlate al suo interno[4].

L’assetto organizzativo si basa su 44 Dipartimenti tra cui Fashion Design, Marketing & Sales, Operations, Retail, ICT, Architecture Design, Economics e BI. Nel 2013 si forma la Digital Division, con l’obiettivo di integrare gli asset digitali dell’azienda, nonché le soluzioni e i servizi relativi all’e-commerce e al marketing digitale.

Marchi modifica

Max Mara Fashion Group comprende 10 brand: Max Mara, Sportmax, Weekend Max Mara, MAX&Co., Pennyblack, Marella, iBlues, Marina Rinaldi, Persona by Marina Rinaldi, Intrend.

Note modifica

  1. ^ Max Mara. Un impero fatto di moda di banche e di arte, su avvenire.it, 17 agosto 2019. URL consultato il 23 aprile 2021.
  2. ^ (EN) Editor, Max Mara Headquarters, su John McAslan + Partners, 6 giugno 2016. URL consultato il 23 aprile 2021.
  3. ^ (EN) Max Mara Headquarters - John McAslan + Partners | The Plan, su theplan.it. URL consultato il 23 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2021).
  4. ^ Max Mara Fashion Group - Reggio Hub, su reggiohub.it. URL consultato il 23 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2021).

Collegamenti esterni modifica