Max Mara

casa di moda italiana

Max Mara è una casa di moda italiana appartenente alla società privata Max Mara Fashion Group con sede a Reggio Emilia in Italia. L’azienda si occupa di progettazione, produzione e vendita di abbigliamento femminile, specializzata in capispalla[1][2].

Max Mara
Logo
Logo
StatoItalia (bandiera) Italia
Forma societariaSocietà a responsabilità limitata
Fondazione1951 a Reggio Emilia
Fondata daAchille Maramotti
Sede principaleReggio Emilia
Persone chiave
  • Luigi Maramotti (presidente)
Settorecasa di moda
Sito webwww.maxmara.com
Flagship Store Max Mara a Pechino
La vetrina di Max Mara

Fondata nel 1951 da Achille Maramotti[3] a Reggio Emilia, la casa di moda nasce col nome di Confezioni Maramotti e con l’obiettivo di introdurre il processi industriali americani nella cultura della sartoria europea[4], creando il pret-à-porter italiano[5].

Achille Maramotti sceglie il cappotto maschile come capo per il guardaroba femminile[6] e negli anni ’60, Max Mara istituisce il suo creative studio per fare ricerca sulle modalità di espressione e di personalizzazione del capospalla.

Negli anni ’70 e ‘80, iniziano a collaborare con Max Mara stilisti internazionali come Anne-Marie Beretta, Emmanuelle Khanh, Karl Lagerfeld, Jean-Charles de Castelbajac, Narciso Rodriguez, Proenza Schouler e anche fotografi di moda come Richard Avedon, Arthur Elgort, Steven Meisel, Sarah Moon, Max Vadukul, Mario Sorrenti, David Sims, Craig McDean[7].

Nel 1981 nasce l'iconico cappotto 101801[8], creato in collaborazione con Anne-Marie Beretta e realizzato in beaver di lana e cachemire. Vestibilità over, maniche a kimono e il rever perfetto lo rendono un capo senza tempo.[9]

Nel 1998 nasce il cappotto Manuela[10], in puro cammello con collo a rever e tasche sui fianchi, con chiusura a vestaglia e cintura[11].

Nel 2003 la sede di Max Mara si trasferisce nel nuovo campus di Reggio Emilia, in via Giulia Maramotti, progettato da John McAslan & Partners[12][13].

Nel 2012 Max Mara ha ricevuto il "Brand Heritage Award" dall’associazione mondiale "Fashion Group International' durante il “FGI’s 29th Annual Night of Stars" a New York[14].

Nel 2013 il marchio presenta il cappotto Teddy Bear sulla passerella Autunno Inverno, in alpaca di lana e seta effetto pelliccia[15][16].

Nel 2015, la casa collabora con il Renzo Piano Building Workshop per la creazione della Whitney Bag[17][18] in occasione dell’apertura della nuova sede del Whitney Museum of American Art di New York nel Meatpacking District[19].

Women In Film Max Mara Face of the Future Award

Inaugurato ai Women In Film's 2006 Crystal + Lucy Awards, questo premio viene assegnato all’attrice che sta vivendo un periodo particolarmente interessante nell'industria cinematografica e televisiva, per l'impegno sociale e i contributi alla comunità in generale, e per la capacità di distinguersi in termini di grazia, eleganza e stile.

Max Mara Art Prize for Women

Il progetto nasce nel 2005 in collaborazione con la Whitechapel Gallery ed è dedicato ad artiste donne che vivono nel Regno Unito. La giuria è composta da quattro membri: una gallerista, una giornalista e/o critica, un’artista e una collezionista, e viene rinnovata ad ogni edizione[20].

Il premio, assegnato ogni due anni, permette di trascorrere sei mesi in Italia per collaborare con artisti locali e fare ricerca[21]. La nuova creazione sarà poi esposta alla Whitechapel Gallery a Londra e in seguito alla Collezione Maramotti a Reggio Emilia, Italia[22].

  1. ^ Max Mara, su Moda Mam-e l'Enciclopedia della moda, 22 marzo 2021. URL consultato il 23 aprile 2021.
  2. ^ FashionNetwork com IT, Gruppo Max Mara: un 2012 denso di nuove aperture, su FashionNetwork.com. URL consultato il 23 aprile 2021.
  3. ^ Brinda un colosso della moda: i primi 70 anni di Max Mara. VIDEO, su Reggionline -Telereggio - Ultime notizie Reggio Emilia, 12 febbraio 2021. URL consultato il 23 aprile 2021.
  4. ^ Max Mara Fashion Group: una guida pratica | Wordrobe, su wordrobeshop.com. URL consultato il 23 aprile 2021.
  5. ^ Achille Maramotti e l'arte del paltò impeccabile, su We Wealth. URL consultato il 23 aprile 2021.
  6. ^ Max Mara celebra 60 anni di moda con la mostra Coats! a Seoul, su VanityFair.it, 29 novembre 2017. URL consultato il 23 aprile 2021.
  7. ^ Max Mara racconta 60 anni di storia a Seoul, su italplanet.it. URL consultato il 23 aprile 2021.
  8. ^ (EN) Maura Egan, Coat Tales, in The New York Times, 3 dicembre 2006. URL consultato il 23 aprile 2021.
  9. ^ Di Content Team, Il mito del cappotto 101801 spiegato a mia figlia, su Marie Claire, 14 settembre 2017. URL consultato il 23 aprile 2021.
  10. ^ Di Content Team, Ecco dove (e come) nasce un cappotto-icona, su Marie Claire, 10 ottobre 2017. URL consultato il 23 aprile 2021.
  11. ^ Perché il cappotto Max Mara è così famoso, su Coolfashionstyle.it, 8 gennaio 2020. URL consultato il 23 aprile 2021.
  12. ^ (EN) Editor, Max Mara Headquarters, su John McAslan + Partners, 6 giugno 2016. URL consultato il 23 aprile 2021.
  13. ^ Max Mara è sinonimo di total look della moda al femminile [collegamento interrotto], su Mark Up, 5 febbraio 2010. URL consultato il 23 aprile 2021.
  14. ^ Max Mara premiata con il "Brand Heritage Award", su Fashion Times, 1º novembre 2012. URL consultato il 23 aprile 2021.
  15. ^ Di Content Team, Ritratto di ragazza (con cappotto), su Marie Claire, 14 dicembre 2018. URL consultato il 23 aprile 2021.
  16. ^ (EN) Guy Trebay, That Cuddly Teddy Bear Coat Is a Monster, in The New York Times, 6 marzo 2019. URL consultato il 23 aprile 2021.
  17. ^ Di Content Team, La icon-Bag al braccio delle fashion icon, su ELLE, 21 novembre 2017. URL consultato il 23 aprile 2021.
  18. ^ Renzo Piano e Max Mara - Whitney Bag, su Collateral, 4 maggio 2015. URL consultato il 23 aprile 2021.
  19. ^ Elle Decor, The Whitney Bag: borsa di culto tra moda e architettura, su ELLE Decor, 11 settembre 2017. URL consultato il 23 aprile 2021.
  20. ^ Max Mara Art Prize for Women | Collezione Maramotti, su collezionemaramotti.org. URL consultato il 23 aprile 2021.
  21. ^ (EN) Max Mara Art Prize for Women, su Whitechapel Gallery. URL consultato il 23 aprile 2021.
  22. ^ Santa Nastro, Emma Talbot vince il Max Mara Prize | Artribune, su artribune.com, 11 marzo 2020. URL consultato il 23 aprile 2021.

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