Maxomys hylomyoides

specie di animali della famiglia Muridae

Maxomys hylomyoides (Robinson & Kloss, 1916) è un roditore della famiglia dei Muridi endemico dell'isola di Sumatra.[1][2]

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Maxomys hylomyoides
Immagine di Maxomys hylomyoides mancante
Stato di conservazione
Dati insufficienti[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Euarchontoglires
Ordine Rodentia
Famiglia Muridae
Sottofamiglia Murinae
Genere Maxomys
Specie M.hylomyoides
Nomenclatura binomiale
Maxomys hylomyoides
Robinson & Kloss, 1916

Descrizione modifica

Roditore di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 114 e 132 mm, la lunghezza della coda tra 98 e 132 mm, la lunghezza del piede tra 17 e 19 mm e la lunghezza delle orecchie tra 28 e 31 mm.[3][4]

La pelliccia è lunga, soffice e cosparsa dorsalmente di lunghe setole spinose. Il colore generale del corpo è grigio neutro. La coda è lunga quanto la testa e il corpo, scura sopra e chiara sotto. Le femmine hanno un paio di mammelle pettorali, un paio post-ascellari e due paia inguinali.

Biologia modifica

Comportamento modifica

È una specie terricola.

Distribuzione e habitat modifica

Questa specie è endemica delle zone montane centrali e occidentali di Sumatra.

Vive nelle foreste primarie montane e muschiose, probabilmente anche in zone subalpine e boscaglie a circa 2.225 metri di altitudine.

Conservazione modifica

La IUCN Red List, considerato la mancanza di recenti informazioni sulle condizioni del proprio areale è sullo stato della popolazione, classifica M.hylomyoides come specie con dati insufficienti (DD).[1]

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) Aplin, K., Lunde, D. & Helgen, K. 2008, Maxomys hylomyoides, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Maxomys hylomyoides, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Musser & Al., 1979.
  4. ^ Musser, 1991.

Bibliografia modifica

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