Psilopogon armillaris

specie di uccello
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Il barbuto corona azzurra (Psilopogon armillaris (J. F. Gmelin, 1788)) è un uccello della famiglia dei Megalaimidi originario di Giava e Bali[2].

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Barbuto corona azzurra
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Piciformes
Famiglia Megalaimidae
Genere Psilopogon
Specie P. armillaris
Nomenclatura binomiale
Psilopogon armillaris
(J. F. Gmelin, 1788)
Sinonimi

Megalaima armillaris
(J. F. Gmelin, 1788)

Descrizione modifica

Dimensioni modifica

Misura circa 20-21,5 cm di lunghezza per un peso di 63-74 g[3].

Aspetto modifica

Questo piccolo barbuto dal piumaggio quasi interamente verde ha un becco potente e una fronte di colore giallo-arancio ben sviluppata. Entrambi i sessi della sottospecie nominale hanno la fronte e la parte anteriore del cappuccio arancio-giallastra e il resto del cappuccio e la nuca blu. Una linea nera attraversa la regione dell'occhio. Come proseguimento di quest'ultima, un po' di nero orna la parte anteriore delle guance. È possibile scorgere una macchia giallo dorato su ciascun lato della parte inferiore del collo. Una fascia arancio dorato attraversa la parte alta del petto.

Gli esemplari immaturi hanno un piumaggio più opaco degli adulti, con le zone arancio dorato e blu più chiare e meno estese. La sottospecie baliensis ha dimensioni leggermente più grandi e la fronte più rosso-arancio o bruno-arancio. Il collare che ricopre i lati del collo e la parte alta del petto sono piuttosto simili a quelli della forma nominale[3].

Voce modifica

Il canto è una serie di brevi trilli - t-t-t-rrrrt - che vengono ripetuti incessantemente. È possibile udire anche un tirrr semplice e vivace. Il resto del repertorio non è conosciuto[3].

Biologia modifica

Il barbuto corona azzurra è una specie sedentaria e dalle abitudini poco conosciute. A Bali effettua la muta in gennaio e in giugno[3].

Alimentazione modifica

I barbuti corona azzurra si nutrono di frutti, compresi quelli delle piante del caffè, così come di insetti. Anche i ragni fanno parte del menu. In cattività i giovani mangiano vermi della farina, grilli e giovani topi[3].

Riproduzione modifica

La stagione della nidificazione va da febbraio a luglio, ma anche da settembre a gennaio. Probabilmente vengono deposte due nidiate all'anno. Sono state segnalate offerte rituali di cibo.

Il nido viene scavato su un albero, ad un'altezza abbastanza elevata. I genitori uniscono le forze per perforare una galleria che misura 35 centimetri di lunghezza, il cui completamento richiede quasi un mese. In cattività i barbuti corona azzurra depongono 2 uova che vengono incubate per un periodo che va da 13 a 15 giorni. Dopo la schiusa, la femmina assume un atteggiamento aggressivo nei confronti del maschio: talvolta arriva persino a inseguirlo e attaccarlo. I nidiacei sono nutriti a turno dai due genitori; quando uno dei genitori è nel nido, quello che torna con il cibo bussa con il becco all'ingresso per incoraggiarlo ad uscire. I piccoli aprono gli occhi a 14 giorni, sono interamente ricoperti di piume a 17 e sono in grado di alzarsi in volo all'età di 37 giorni. In cattività possono essere deposte fino a 3 nidiate per stagione[3].

Distribuzione e habitat modifica

I barbuti corona azzurra sono originari delle Grandi Isole della Sonda. Il loro areale è piuttosto frammentato a Giava, ma più continuo nelle regioni occidentali e centrali di Bali.

Frequentano le foreste primarie di pianura e le foreste di collina, ma vivono anche ai loro margini e sugli alberi da frutto nei pressi di giardini e piantagioni. Si incontrano a qualsiasi tipo di altitudine, fino a 2500 metri, ma sono più comuni al di sopra dei 600 metri[3].

Tassonomia modifica

Ne vengono riconosciute due sottospecie[2]:

La specie è strettamente imparentata con il barbuto corona gialla (P. henricii) e con il barbuto nucadorata (P. pulcherrimus)[3].

Conservazione modifica

Secondo BirdLife International la specie non è da considerarsi minacciata. Pur occupando un areale molto limitato, che non supera i 26.000 chilometri quadrati, non è una specie rara: anzi, è persino il barbuto più comune a Giava e a Bali. Inoltre è un uccello in grado di adattarsi facilmente al suo habitat. Sarebbero necessari ulteriori studi per ricavare informazioni sulla biologia e l'ecologia nel suo ambiente naturale. A Giava è presente in vari parchi nazionali e aree protette[3].

Note modifica

  1. ^ (EN) BirdLife International 2016, Psilopogon armillaris, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Megalaimidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 6 marzo 2020.
  3. ^ a b c d e f g h i (EN) Flame-fronted Barbet (Psilopogon armillaris), su Handbook of the Birds of the World Alive. URL consultato il 6 marzo 2020.

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