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In linguistica il termine metafonesi o metafonia o umlaut indica un fenomeno fonologico che consiste nella modificazione del suono di una parola per l'influenza della vocale finale sulla vocale tonica, in un processo di assimilazione. La parola italiana è un calco con materiale greco dal corrispondente termine tedesco (ted. um = gr. μετά "al di là"; ted. Laut = gr. φωνή "suono").

Descrizione modifica

Il fenomeno della metafonesi è molto simile a quello dell'armonia vocalica, ma si distingue da questa perché in metafonesi sono le vocali postoniche a influenzare le vocali toniche, nell'armonia vocalica invece sono le vocali toniche a influenzare le vocali postoniche.

Esempi:

femminile maschile idioma
grossa grosso (italiano)
ròssa rsso (napoletano)



singolare plurale idioma
piede piedi (italiano)
père pre (napoletano)

Ulteriore esempio è dato dal plurale di numerosi sostantivi e aggettivi maschili in dialetto bolognese. Per esempio żnòc' - żnûc', ossia ginocchio - ginocchia, e biånnd - biónnd, biondo - biondi. Si noti che nel napoletano la vocale finale si è ridotta a scevà, mentre nel bolognese è caduta del tutto, ma in entrambi i casi il plurale metafonetico è rimasto intatto.

La metafonesi è inoltre tipica delle lingue germaniche[1][2], ma è controversa in gotico[3]. La metafonesi più frequente nelle lingue germaniche comporta l'innalzamento di /e/ ad /i/ per effetto di /i/, /ī/, /j/ nella sillaba seguente, per esempio in */meðjaz/, che produce l'inglese mid e il tedesco Mitte.

La metafonesi germanica è chiamata umlaut[4]. La maggior parte delle lingue germaniche moderne conosce plurali che si differenziano dal singolare esclusivamente per la mutazione della vocale tonica. Per esempio in inglese man - men ("uomo" - "uomini"), in tedesco Hafen - Häfen ("porto" - "porti"), Vogel - Vögel ("uccello" - "uccelli"), Fuß - Füße ("piede" - "piedi")[5], e in danese barn - børn ("bambino" - "bambini").


Note modifica

  1. ^ (EN) Fausto Cercignani, Early "Umlaut" Phenomena in the Germanic Languages (abstract), in Language, vol. 56, n. 1, New York, Linguistic Society of America, marzo 1980, pp. 126-136, DOI:10.2307/412645, ISSN 0097-8507 (WC · ACNP). URL consultato il 18 gennaio 2018.
  2. ^ Fausto Cercignani, On the Germanic and Old High German distance assimilation changes, in «Linguistik online», 116/4, 2022, pp. 41–59, online
  3. ^ (EN) Fausto Cercignani, Alleged Gothic Umlauts, in Indogermanische Forschungen, n. 85, Walter de Gruyter, 1980, pp. 207-213, ISSN 0019-7262 (WC · ACNP).
  4. ^ In tipografia tedesca, la parola "Umlaut" è anche usata per designare le lettere Ä/ä, Ö/ö e Ü/ü.
  5. ^ Per il tedesco vedi ora Fausto Cercignani, The development of the Old High German umlauted vowels and the reflex of New High German /ɛ:/ in Present Standard German, in “Linguistik online”, 113/1, 2022, pp. 45–57, online

Bibliografia modifica

  • Fausto Cercignani, Early "Umlaut" Phenomena in the Germanic Languages, in «Language», 56/1, 1980, pp. 126-136.
  • Fausto Cercignani, Alleged Gothic Umlauts, in «Indogermanische Forschungen», 85, 1980, pp. 207-213.
  • Fausto Cercignani, On the Germanic and Old High German distance assimilation changes, in «Linguistik online», 116/4, 2022, pp. 41–59, online
  • Fausto Cercignani, The development of the Old High German umlauted vowels and the reflex of New High German /ɛ:/ in Present Standard German, in “Linguistik online”, 113/1, 2022, pp. 45–57, online
  • Giorgio Graffi; Sergio Scalise, Le lingue e il linguaggio. Bologna, Il Mulino, 2002. ISBN 978-88-15-09579-4.
  • Marina Nespor, Fonologia. Bologna, Il Mulino, 1993.

Voci correlate modifica

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