Montecerboli

frazione del comune italiano di Pomarance

Montecerboli è una frazione del comune italiano di Pomarance, nella provincia di Pisa, in Toscana.

Montecerboli
frazione
Montecerboli – Veduta
Montecerboli – Veduta
Il borgo di Montecerboli con Larderello sullo sfondo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Pisa
Comune Pomarance
Territorio
Coordinate43°14′56″N 10°52′50″E / 43.248889°N 10.880556°E43.248889; 10.880556 (Montecerboli)
Altitudine386 m s.l.m.
Abitanti986[2]
Altre informazioni
Cod. postale56044
Prefisso0588
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantimontecerbolino, montecerbolini[1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Montecerboli
Montecerboli

Storia modifica

Sede di un centro abitato già in età altomedievale, vi fu edificato un castello attestato nell'anno 1003, del quale oggi si possono osservare i resti della cinta muraria e di un portale d'accesso.

L'intera area circostante è caratterizzata dalla presenza di un fenomeno vulcanico noto come soffioni boraciferi, consistenti nell'emissione dal sottosuolo di gas e vapori dai quali è possibile trarre ammoniaca e sostanze a base di boro, nonché sfruttare la loro energia geotermica.

Nel 1818 l'ingegnere e imprenditore François Jacques de Larderel impiantò a Montecerboli il primo stabilimento industriale per l'estrazione dell'acido borico, cui ne seguirono altri concentrati nella vicina frazione nota oggi come Larderello. Per tale attività e per i vantaggi che ne derivarono alla comunità locale, il granduca Leopoldo II di Toscana nominò Larderel conte di Montecerboli.

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Citazione modifica

«Monte Cerboli e un piccolo castello di 3 in 400 anime, passato il quale a un miglio si trovano in una valletta tutta erbosa per il giro di un miglio grandissime aperture e vari fumacchi [...]. In molti l'acqua non bolle più, altri sono secchi e fumano solamente; molti poi sono laghetti di acqua che bolle con grand'impeto, in altri e spinta fuori l'acqua 4 o 5 braccia con rumore; in molti si sente escire di sotto terra il vento solamente con gran strepito e si vede che fanno continue mutazioni, in un luogo se ne spengono, altrove se ne aprono di nuovi.»

Note modifica

  1. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 339.
  2. ^ Dati della CEI.

Bibliografia modifica

  • Giuseppe Caciagli, Pisa e la sua provincia, vol. 3, tomo II, Pisa, Colombo Cursi Editore, 1972, pp. 369–372.

Voci correlate modifica

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