Motore Stoddard
Elliott J. Stoddard inventò e brevettò due versioni del cosiddetto motore Stoddard, la prima nel 1919 e la seconda nel 1933. La classificazione generica del motore è quella di motore a combustione esterna con valvole e fluido lavorante stato singolo gassoso (ad esempio un "motore ad aria calda"). Il fluido lavorante era originariamente l'aria, anche se in versioni moderne possono essere usati altri gas, come elio o idrogeno.
Un vantaggio termodinamico potenziale nell'uso delle valvole è il minimizzare gli effetti negativi del "volume non spazzato" negli scambiatori di calore (a volte chiamato "volume morto"), il quale è risaputo che riduce l'efficienza del motore e la potenza in uscita dal motore Stirling senza valvole.
Il motore Stoddard del 1919
modificaLe trasformazioni termodinamiche generalizzate nel motore Stoddard del 1919 sono[1]:
- 1. compressione adiabatica
- 2. Aggiunta di calore isobara
- 3. Espansione Adiabatica
- 4. Rimozione di calore isobaro
Il motore Stoddard del 1933
modificaNel progetto del 1933[2], Stoddard ridusse il volume interno degli scambiatori di calore.
Le trasformazioni termodinamiche nel ciclo Stoddard del 1933 sono le stesse di quello del 1919.
Note
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