Muhammad II di Corasmia
ʿAlāʾ al-Dīn Muḥammad II (in arabo علاء الدين محمد ?; 1169 – Abaskun, 1220) è stato il sovrano dell'Impero corasmio (Khwārezmshāh) dal 1200 al 1220.
Muhammad II | |
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Ritratto di Muhammad II tratto dal Jami' al-tawarikh di Rashid al-Din Hamadani, un manoscritto del 1430 | |
Khwārazm-Shah (Sultano dei Corasmi) | |
In carica | 1200 – 1220 |
Predecessore | Ala al-Din Tekish |
Successore | Jalal al-Din Mankubirni |
Nome completo | Ala ad-Dunya wa ad-Din Abul-Fath Muhammad Sanjar ibn Tekish |
Nascita | 1169 |
Morte | Abaskun, 1220 |
Consorte | Ay Chichek Khatun |
Figli | Jalal ad-Din Manguberdi Rukn ad-Din Qursanjdi Qutb ad-Din Uzlaq-Shah Qiyath ad-Din Pir-Shah Yahya Hur-Shah Kumakhti-Shah Ak-Shah Principessa Khan-Sultan Principessa Aysi Khatun |
Suo padre fu uno schiavo turco che infine divenne viceré di una piccola provincia, chiamata Khwārezm (Corasmia). Dopo la morte del padre, Muhammad ereditò i territori paterni e fu da quella posizione che cominciò a compiere incursioni e operazioni militari di più vasta scala.
Già nel 1205 aveva conquistato tutta la Persia ai turchi Selgiuchidi e nel 1212 sconfisse anche Kuchlug, il Gur-Khan dei Kara Khitay (Khanato dei Kara-Khitan). Quando ebbe conquistato ogni territorio che si estendeva tra il Syr Darya (fiume Iassarte) e il Golfo Persico proclamò se stesso Shah, e chiese formalmente di essere riconosciuto come tale dal califfo abbaside di Baghdad. Quando il califfo al-Nasir respinse la sua pretesa, ʿAlāʾ al-Dīn Muḥammad proclamò califfo uno dei suoi nobili e marciò alla volta di Baghdad per deporre al-Nasir. Tuttavia, mentre attraversava i Monti Zagros, l'esercito dello Shah fu sorpreso da una tormenta e migliaia di guerrieri morirono e, con l'esercito così decimato, i suoi generali non ebbero altra scelta se non quella di tornare a casa.
Si trovava in questa situazione quando, nel 1218, Gengis Khan inviò suoi emissari allo Shah a Samarcanda. Lo Shah giustiziò i diplomatici mongoli e inviò le loro teste mozzate al loro entourage, in segno di sfida a quel potere emergente. Genghis allora, rafforzato da altri 200.000 uomini, attraversò lo Iassarte nel 1220 e mise a sacco le città di Samarcanda e Bukhara. La capitale di Muḥammad, Urgench, seguì la medesima sorte nel 1221. ʿAlāʾ al-Dīn Muḥammad fuggì e cercò rifugio nel Khorasan, ma morì di pleurite su un'isola del Mar Caspio, vicino al porto di Abaskun, poche settimane più tardi.
Gli succedette il figlio Jalal al-Din Mankubirni.
Bibliografia
modifica- Neil Blandford e Bruce Jones, The World's Most Evil Men, 1985.
- Nigel Cawthorne, The World's Worst Atrocities, 1999.
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