Munqidhidi
I Munqidhidi furono una dinastia araba che regnò nella Siria settentrionale nei secoli XI e XII. Essi si concentrarono originariamente attorno a Shayzar, estendendo il loro dominio su tutti i Monti del An-Nusayriyah fino alle coste del Mar Mediterraneo, dal porto di Laodicea (Siria) a nord al porto di Tartus a sud. La dinastia si estinse nel 1157, quando il terremoto che aveva investito Shayzar provocò la distruzione della cittadella e della famiglia dei Banu Munqidh che ivi risiedeva. Unico superstite al massacro fu il cronista Usamah ibn-Munqidh, esiliato da Shayzar fin dal 1131.
StoriaModifica
La dinastia dei Banu Munqidh divenne padrona di Shayzar nel 1081, quando Sultan ibn 'Ali ibn al-Muqallad ibn Munqidh al-Kinani comprò la città al vescovo locale, incaricato della gestione municipale di Shayzar dai tempi della riconquistata bizantina operata dal basileus Basilio II Bulgaroctono.
Al tempo della Prima crociata, l'emiro 'Izz ad-Dawla abu-l-Murhaf Nasr ibn Munqidh, come altri emiri della Siria, non si oppose al transito dei crociati vittoriosi sui selgiuchidi, anzi fornì loro viveri e cavalli. Dopo il vittorioso Assedio di Gerusalemme (1099), le terre dei Munqidhidi si trovarono però esposte alle razzie promosse dai neonati Stati crociati, in special modo il Principato di Antiochia e la Contea di Tripoli. Parallelamente, la vicinanza di Aleppo costringeva i Banu Munqidh ad intrattenere buoni rapporti con il locale ufficiale in capo delle forze selgiuchidi, l'atabeg.
Alla morte di Izz abu-l-Murhaf ibn Munqidh (1098), il titolo di emiro passò a 'Izz ad-Din abu-l-'Asakir Sultan ibn 'Izz ad-Dawla ibn Munqidh che, privo di eredi maschi, affiancò al potere il fratello Majd ad-Din abu Salamah Murshid ibn 'Izz ad-Dawla ibn Munqidh.
Nel 1106, i Banu Munqidh, sconfissero Guglielmo Giordano di Cerdanya, conte di Tripoli, ma nel 1108 e nel 1110 dovettero pagare tributo al potente signore di Antiochia, Tancredi d'Altavilla. Nel 1111, temendo nuove rappresaglie da Tancredi, alleatosi al re Baldovino I di Gerusalemme, Izz ad-Din chiese aiuto al atabeg di Mosul, Mawdud, comandante del corpo di spedizione dei selgiuchidi del sultano Mehmed I. Le armate dei turchi e dei crociati si scontrarono nella Battaglia di Shayzar, sotto le mura della città siriana: la battaglia si concluse con una vittoria tattica dei selgiuchidi ma Tancredi, costretto a ritirarsi, fece erigere il castello di Tell ibn Ma'shar per minare il potere dei Munqidhidi sulla regione. Nel 1113, alla morte dell'emiro di Aleppo Ridwan ibn Tutush, Izz ad-Din venne attaccato dai Nizariti che tentarono di occupare Shayzar. Nel 1119, Izz ad-Din si unì alla campagna del atbeg di Aleppo, Ilghazi ibn Artuq, contro le terre antiochee e, nel 1123, fece da mediatore tra i turchi ed i crociati per la libertà del re Baldovino II di Gerusalemme ed il conte Joscelin I di Edessa, prigionieri degli Artuqidi[1]. Nel 1127 i Banu Munqidh dovettero riconoscere la sovranità del potente atabeg di Aleppo, Zengi. Nel 1137 un esercito congiunto di bizantini e cavalieri templari, guidato dal basileus Giovanni II Comneno[2], cinse d'assedio Shayzar (v. Assedio di Shayzar): prima di ritirarsi per evitare il confronto diretto con Zengi, Giovanni II ottenne la sottomissione dei Munqidhidi.[3]
Nel 1157, la città di Shayzar venne investita da un violento terremoto. La fortezza cittadina collassò e la famiglia dell'emiro restò schiacciata sotto le macerie.
Ultimo membro della dinastia fu Usamah ibn-Munqidh (1095-1188), spregiudicato politico e fine letterato la cui Kitàb al-i'tibàr è una preziosissima fonte di informazioni sulla storia della Prima crociata e delle lotte dei selgiuchidi nel Levante. Figlio di Majd ad-Din, Usama scampò al massacro provocato dal terremoto perché dal 1131 viveva in esilio, barcamenandosi come cortigiano per i Buridi, gli Zengidi e gli Artuqidi, per un litigio occorso con lo zio Izz ad-Din.
Lista dei Munqidhidi emiri di ShayzarModifica
- Sultan ibn 'Ali ibn al-Muqallad ibn Munqidh al-Kinani (1081)
- 'Izz ad-Dawla Sadid al-Mulk ibn Munqidh (1081-1082)
- 'Izz ad-Dawla abu-l-Murhaf Nasr ibn Munqidh (1082-1098)
- 'Izz ad-Din abu-l-'Asakir Sultan ibn 'Izz ad-Dawla ibn Munqidh (1098-1154, zio di Usamah)
- Majd ad-Din abu Salamah Murshid ibn 'Izz ad-Dawla ibn Munqidh (1098-1137; il latino Machedolus, padre del cronista Usamah ibn-Munqidh, regnò congiuntamente al fratello Izz ad-Din ibn Munqidh)
- Taj ad-Dawla Nasr ad-Din Muhammad ibn abu-l-Asakir ibn Munqidh (1154-1157)
NoteModifica
- ^ Y. Noah Harari, p. 124.
- ^ Niceta Coniata, I; 11,3.
- ^ Ibn al-Athir, p. 428.
BibliografiaModifica
Fonti anticheModifica
- Niceta Coniata, Grandezza e catastrofe di Bisanzio, Milano, 1994, ISBN 88-04-37948-0.
- al-Kāmil fī l-tārīkh, ed. C.J. Tornberg, Beirut, 1982.
- Fulcherio di Chartres, A History of the Expedition to Jerusalem 1095–1127, ed. H.S. Fink, Knoxville, 1969.
- Kamal ad-Din, Zubdat al-halab fi ta'rìkh Halab, ed. S. Dahhàn, Damasco, 1954.
- An Arab-Syrian Gentleman and Warrior in the Period of the Crusades; Memoirs of Usamah ibn-Munqidh (Kitab al i'tibar), ed. P.K. Hitti, New York, 1929.
- Ibn al-Qalanisi, Dhail ta'rìkh Dimashq, ed. Amedroz, Leiden, 1908.
StudiModifica
- Y. Noah Harari, Operazioni speciali al tempo della cavalleria, 1100-1550, Gorizia, 2008, ISBN 978-88-6102-029-0.
- F. Gabrieli [a cura di], Storici arabi delle crociate, Torino, 1987, ISBN 88-06-59856-2.