Museo Civico Archeologico Villa di Traiano

museo in Italia


Il Museo Civico Archeologico "Villa di Traiano" è un museo facente parte del Parco archeologico della Villa di Traiano, con una sede distaccata nel centro storico di Arcinazzo Romano. Costituisce uno strumento indispensabile per la lettura e la comprensione della residenza imperiale romana, illustrandone aspetti e tecniche costruttive, nonché esponendone il ricchissimo corredo marmoreo e decorativo, suddiviso tra le due sedi del museo. Accreditato in O.M.R.[1], dal 2019 fa parte del sistema museale Medaniene[2] e del Sistema Museale Tematico Archeologico PROUST[3].

Museo Civico Archeologico "Villa di Traiano"
Entrata del museo
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàArcinazzo Romano
IndirizzoVia Sublacense, SR411, km 30.00, 00020
Coordinate41°50′35.16″N 13°10′48.72″E / 41.8431°N 13.1802°E41.8431; 13.1802
Caratteristiche
TipoArcheologico
Istituzione2004
Apertura20 giugno 2004
ProprietàComune di Arcinazzo Romano
DirettoreMauro Lo Castro
Visitatori923 (2019)
Sito web

Sede Villa di Traiano modifica

Inaugurata il 20 giugno 2004, la sede museale all'interno del parco archeologica è stata ricavata in due piccoli casali appositamente restaurati. Ospita i reperti più significativi rinvenuti nel corso delle campagne di scavo, contemplando elementi architettonici e decorativi come marmi, stucchi dorati, raffinatissimi pavimenti in opus sectile, alcuni frammenti degli affreschi dai colori vivaci che decoravano le sale della residenza imperiale. Tra questi, si segnala parte di un clipeo recante la figura della Vittoria militare alata, con trofeo d’armi. Dal tondo del clipeo partivano a raggiera quattro fascioni rossi che dividevano in altrettante parti lo spazio curvo; lo sfondo scuro era decorato da festoni con girali e palmette e da un fregio continuo a meandro. La Vittoria era legata alle imprese militari, con il compito di annunciare l’esito delle battaglie: nel frammento conservato nel museo, è raffigurata con ali spiegate mentre scende a terra; nella mano sinistra stringe un’asta con alla sommità un trofeo d’armi. Oltre ai frammenti di affreschi, i numerosi elementi architettonici e la grande quantità di marmi, in composizioni figurate mediante opus sectile, attestano l'elevata qualità dell'apparato decorativo della villa, in grado di suscitare stupore per la ricchezza e la qualità tecnica, come emerge anche dai reperti preservati presso la sede museale nel centro del paese di Arcinazzo Romano.

Sede via S. Nicola modifica

La sede distaccata in via S. Nicola in Arcinazzo Romano ospita la ricomposizione degli stucchi decorativi del complesso monumentale della Villa di Traiano. Si tratta di elementi di altissima qualità, frutto di un sapiente artigiano scelto tra i più talentuosi dell’epoca. Diversi riquadri e raffigurazioni, rinvenuti in ottimo stato di conservazione, anche se frammentari, testimoniano una elevatissima capacità tecnica e artistica, tanto nella composizione granulometrica dei materiali, quanto nella semplicità e raffinatezza dell'esecuzione. Come ulteriore fattore decorativo è presente solo l’oro, che assume un rilievo tutto speciale: la doratura, anche, se le tracce sono abbondantissime, non era estesa all’intera superficie, ma interessava solo alcune parti delle figure, dei motivi floreali e delle cornici. Non si è invece riscontrato altrove l’impiego di veri e propri filamenti in oro che erano inseriti nei forellini della capigliatura di testine in forte rilievo, disposte su una cornice. Nel complesso traianeo le dorature sono attestate anche su foglie in bronzo che erano applicate a lastre di rivestimento.

Gli stucchi, in fase di studio e restauro, come anche i pavimenti e la decorazione architettonica, attestano che per realizzare la villa furono ingaggiate maestranze attive già nel periodo pre-traianeo, come suggerirebbero alcuni particolari miniaturistici della decorazione di cornici e architravi, effettuato a mano sulle parti applicate con lo stampo. Ancora incerto il significato delle figure: non si riconoscono divinità e se le scene costituissero un preciso programma iconografico legato alla persona dell’imperatore e alle sue gesta, oppure se fossero semplici motivi ornamentali, sebbene di altissima fattura.

Oltre ad elementi decorativi architettonici, di eguale raffinatezza esecutiva, nelle sale museali sono presenti anche due ricomposizioni pittoriche, che rivelano grande qualità pittorica. La prima proviene dalla parete sud del cubiculum annesso al triclinio della villa. Presenta una fascia di colore rosso con la dettagliata raffigurazione di un portico visto di scorcio e illuminato dal sole. Al centro del portico vi è un inserviente vestito di tunica listata di blu, con il capo cinto da una corona vegetale, nell’atto di aprire una cassetta per l’incenso posata su un altare marmoreo circolare. Sono presenti altre figure, che fanno pensare nel complesso a cerimonie o sacrifici alla presenza dell’imperatore come pontifex maximus e di alti ufficiali, dal momento che i tendaggi simili ai padiglioni degli accampamenti suggeriscono un contesto militare: potrebbe quindi trattarsi di un riferimento alle imprese di Traiano. La seconda ricomposizione raffigura invece una scena nilotica collocata originariamente nella volta a crociera - con orditura lignea e tessitura di mattoni quadrati - del medesimo ambiente del cubiculum. Una barca di papiro accoglie tre personaggi semisdraiati, tutti coronati di pampini, che richiamano subito un'ambientazione simposiaca. Tutt’intorno si sviluppa un paesaggio acquatico di colore verde-azzurro, pieno di vita, tipico del delta del Nilo, popolato da animali esotici - si riconoscono un coccodrillo e un ibis - nel mezzo di una rigogliosa vegetazione palustre.

Note modifica

  1. ^ Cos'è l'Organizzazione Museale Regionale (OMR), su Musei. URL consultato il 27 giugno 2022.
  2. ^ MuseiMedaniene.it - Sistema Museale Territoriale Medaniene, su museimedaniene.it. URL consultato il 27 giugno 2022.
  3. ^ Sistema Museale Tematico Archeologico PROUST, su museiproust.it. URL consultato il 27 giugno 2022.

Bibliografia citata modifica

  • Cinti T., Lo Castro M., Arcinazzo Romano. Guida ai musei, Roma, 2011.

Bibliografia di riferimento modifica

  • Fiore M.G., Mari Z., La Villa di Traiano ad Arcinazzo Romano, in F. Festa Farina (a cura di), Tra Damasco e Roma: l'Archittetura di Apollodoro nella cultura classica, Roma, 2001, pp. 125–135.
  • Fiore M.G., Rinvenimenti pittorici nella villa di Traiano ad Arcinazzo Romano. Prime valutazioni, in Lazio e Sabina, II, Roma 2003, pp. 39–45.
  • Fiore M.G., Mari Z., Pavimenti e rivestimenti in opus sectile della villa di Traiano ad Arcinazzo Romano, MEFRA, 352, 1, pp. 629– 644.
  • Fiore M.G., Le pitture della villa di Traiano ad Arcinazzo Romano: prime ipotesi di ricostruzione ed interpretazione, in Lazio e Sabina, VII, Roma 2011.
  • Fiore M.G., Appetecchia A., I rivestimenti marmorei parietali e pavimentali della villa di Traiano ad Arcinazzo Romano (RM). Primi dati dalla campagna di scavo 2011, in Atti del XVIII Colloquio AISCOM (Cremona, 14-17 marzo 2012), Tivoli 2013, pp. 321–334.
  • Tomei M.A., La villa detta di Traiano ad Arcinazzo Romano, in Archeologia Laziale 7.Settimo incontro di studio del Comitato per l'Archeologia Laziale, Roma 10-12 dicembre 1984, 1985, pp. 178–184.

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