Museo dell'ex campo di sterminio nazista di Sobibór

museo statale polacco dedicato alla memoria delle atrocità commesse nell'ex campo di sterminio di Sobibor
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Il Museo dell'ex campo di sterminio nazista di Sobibór o Museo di Sobibór (in polacco: Muzeum Byłego Hitlerowskiego Obozu Zagłady w Sobiborze), è un museo statale polacco dedicato alla memoria delle atrocità commesse nell'ex campo di sterminio di Sobibor. Il campo fu allestito nella Polonia occupata durante la seconda guerra mondiale, all'interno del programma di sterminio ebraico noto come Operazione Reinhard, che segnò la fase più letale dell'Olocausto in Polonia. Il campo fu gestito dal Sonderkommando guidato da Franz Stangl.[2] Il numero di ebrei polacchi che vi furono gasati e cremati tra l'aprile 1942 e il 14 ottobre 1943 è stimato a 250.000 persone,[3] stima che aumenta se si comprendono anche gli ebrei provenienti dagli altri paesi occupati dal Reich.[4]

Museo dell'ex campo di sterminio nazista di Sobibór
Muzeum Byłego Hitlerowskiego Obozu Zagłady w Sobiborze
Monumento del Museo di Sobibór, martirologio della donna e del bambino
Ubicazione
StatoBandiera della Polonia Polonia
LocalitàSobibór
Coordinate51°26′45.24″N 23°35′47.04″E / 51.4459°N 23.5964°E51.4459; 23.5964
Caratteristiche
TipoCampo di sterminio di Sobibór
Istituzione1993
DirettoreKrzysztof Skwirowski[1]
Sito web

Dal 1º maggio 2012, il Museo di Sobibór è collegato al Museo statale di Majdanek,[2] dedicato alla storia e alla commemorazione dei campi e sottocampi di Majdanek.[5] In origine, il museo fu compreso nel vicino museo distrettuale di Włodawa fondato nel 1981.[6] Il Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale riaprì il Museo dopo la riorganizzazione amministrativa.[7]

Storia del museo modifica

 
Il centro visitatori.
 
Il sentiero della memoria a Sobibór.

Pochi avvenimenti del campo furono noti prima del processo di Sobibor ad Hagen e del processo di Krasnodar nell'ex URSS:[2] si arrivò ai processi grazie al lavoro investigativo di Simon Wiesenthal e in seguito all'eco della cattura di Eichmann da parte del Mossad.[8] La maggior parte dei sopravvissuti all'Olocausto lasciò la Polonia già qualche anno prima di questi eventi e il campo fu in gran parte dimenticato.[9][10]

Il primo monumento alle vittime di Sobibór fu eretto nel 1965.[11] Il Museo di Włodawa, responsabile del monumento, istituì una sezione dedicata a Sobibór il 14 ottobre 1993, in occasione del 50º anniversario della rivolta armata degli ebrei,[12] alcuni dei quali fuggirono nel 1943 provocando così la chiusura anticipata del campo.[13]

Centro di ricerca e conservazione modifica

Il complesso museale comprende:

  • l'edificio museale situato nei pressi dell'ex stazione ferroviaria, a cui è collegata tramite il "Sentiero della Memoria" lastricato;
  • una statua in ghisa di una donna con bambino sulla "Strada per il paradiso" (Himmelfahrtstrasse) scolpita da Mieczysław Welter;
  • un grande cumulo di ceneri e ossa frantumate delle vittime, raccolte sul posto e sistemate in un'ampia piramide accanto alle originali fosse di cremazione all'aperto;
  • l'archivio locale dei facsimile sia delle testimonianze che dei documenti pertinenti.[14]

Il campo è programmato per essere sottoposto a studi geofisici più avanzati e ulteriori scavi archeologici. Nel perimetro del campo non ci sono praticamente oggetti fissi di alcun tipo poiché le SS riuscirono a rimuovere meticolosamente quante più prove possibili.[13] Qualsiasi lavoro di ricerca intorno e vicino alle tombe è condotto sotto la stretta supervisione del rabbino capo della Polonia, Michael Schudrich.[15]

Il primo progetto di scavo fu completato nell'ottobre 2007. Furono riportati alla luce oltre mille oggetti appartenenti alle vittime. Nell'ottobre 2009 fu condotta la seconda fase di scavo, che determinò l'esatto posizionamento dei pali di recinzione di filo spinato a doppia fila intorno al campo. Il lavoro rivelò anche numerosi nuovi manufatti, tra cui denti finti, oggetti provenienti da Marienbad e molte chiavi di valigie.[16] Nell'autunno del 2012 fu analizzata la sezione nord-occidentale attorno alle fosse comuni 1 e 2, comprensiva delle prove geofisiche del recinto di filo spinato che separava le fosse comuni e le fosse di cremazione dall'area abitata del Campo III, e anche il perimetro della zona delle uccisioni.[15]

Nel maggio 2013 gli archeologi israeliani e polacchi, che conducevano gli scavi vicino al campo III, portarono alla luce un tunnel per la fuga lungo 10 metri e profondo 1,6-2 m in alcuni punti, che partiva sotto le baracche del Sonderkommando ebraico e conduceva verso una doppia fila recinzione di filo spinato.[17] Il tunnel potrebbe essere crollato con delle persone all'interno, è noto che il perimetro del campo fu minato: i registri del campo non menzionano alcun incidente di questo tipo.

Tra le nuove scoperte furono rinvenute le etichette di identificazione dei bambini provenienti dai Paesi Bassi e di sette resti scheletrici umani, forse di coloro che furono uccisi al completamento della rimozione delle prove del genocidio.[12][18]

Note modifica

  1. ^ Contact information, Head of the Museum, su sobibor-memorial.eu, Museum of the Former Death Camp in Sobibór, 2013. URL consultato il 9 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2014).
  2. ^ a b c MBOZS, Sobibór extermination camp. Commemoration, su sobibor-memorial.eu, The State Museum at Majdanek, 2013. URL consultato l'8 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2015).
  3. ^ (PL) M.Z.C, "Z popiołów Sobiboru" (From the Ashes of Sobibor), su muzeum.chelm.pl, Muzeum Ziemi Chełmskiej im. Wiktora Ambroziewicza w Chełmie, 2011. URL consultato l'8 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2020).
  4. ^ MBOZS, Sobibór extermination camp. History, su sobibor-memorial.eu, The State Museum at Majdanek, 2013. URL consultato l'8 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2013).
  5. ^ (PL) Aktualności, su muzeumwlodawa.eu, Muzeum - Zespół synagogalny we Włodawie, 2013. URL consultato il 7 giugno 2013.
  6. ^ (PL) MPŁW, Historia muzeum, su muzeum.wlodawa.metronet.pl, Muzeum Pojezierza in Włodawa, 2013. URL consultato il 7 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2013).
  7. ^ (PL) TRW, Muzeum Byłego Hitlerowskiego Obozu Zagłady w Sobiborze jest oddziałem zamiejscowym Muzeum Państwowego na Majdanku [collegamento interrotto], su wdk.home.pl, Twoje radio Włodawa, maggio 2013. URL consultato il 7 giugno 2013.
  8. ^ Victor Smart, Adolf Eichmann Capture in Argentina, su holocaustresearchproject.org, Holocaust Education & Archive Research Team, 2009. URL consultato l'8 giugno 2013.
  9. ^ Richard C. Lukas, Out of the Inferno: Poles Remember the Holocaust, University Press of Kentucky, 1989, p. 13.; anche in Richard C. Lukas, The Forgotten Holocaust: The Poles Under German Occupation, 1939-1944, University Press of Kentucky, 1986.
  10. ^ Michael C. Steinlauf, Poland, in David S. Wyman e Charles H. Rosenzveig, The World Reacts to the Holocaust, The Johns Hopkins University Press, 1996.
  11. ^ E.S.R., Museum of the Former Sobibór Death Camp, su memorialmuseums.org, Gedenkstattenportal zu Orten der Erinnerung in Europa, 2013. URL consultato il 7 giugno 2013.
  12. ^ a b Virtual Shtetl, A discovery in the former Sobibór death camp, su sztetl.org.pl, Museum of the History of Polish Jews, 2013. URL consultato l'8 giugno 2013.
  13. ^ a b Extermination camp Sobibor, su cympm.com, 14 marzo 2004. URL consultato il 17 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2005).
  14. ^ (PL) Sobibor, su museo.pl, Museo.pl, Chełm, 2013. URL consultato il 7 giugno 2013.
  15. ^ a b (PL) Mgr Wojciech Mazurek, Wstepne wyniki badan archeologicznych Muzeum Bylego Hitlerowskiego Obozu Zaglady (PDF), su majdanek.eu, "Sub Terra", 27 dicembre 2012. URL consultato il 7 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  16. ^ Yad Vashem, Archaeological Excavations at Sobibór Extermination Site, su yadvashem.org, International Institute for Holocaust Research at Yad Vashem, 2013. URL consultato l'8 giugno 2013 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2016).
  17. ^ (PL) Próba ucieczki z obozu zagłady. Odkryli nieznany tunel w Sobiborze, in Gazeta Wyborcza, 5 giugno 2013. URL consultato l'11 giugno 2013 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2013).
  18. ^ Nir Hasson, Archaeologists find escape tunnel at Sobibor death camp, su haaretz.com, Haaretz Daily Newspaper, 7 giugno 2013. URL consultato l'8 giugno 2013.

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Collegamenti esterni modifica

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