Neşerek Kadin

Consorte di Abdülaziz I

Neşerek Kadın (turco ottomano: نسرین قادین, "gioia" o "rosa canina"; Sochi, 1848Istanbul, 12 giugno 1876), nata Nesrin Zevş-Barakay Hanim e nota anche come Nesrin Kadın o Nesteren Kadin, è stata una consorte del sultano ottomano Abdülaziz.

Neşerek Kadın
Terza Kadın
Consorte Imperiale
In carica13 dicembre 1875 –
30 maggio 1876
Quarta Kadın
In carica1868 –
12 dicembre 1875
Nome completoNesrin Hanim Zevş-Barakay (alla nascita)
TrattamentoSua Altezza Imperiale
NascitaSochi, 1848
MorteIstanbul, 12 giugno 1876
Luogo di sepolturaYeni Cami, Istanbul
DinastiaZevş-Barakay (per nascita)
Casa di Osman (per matrimonio)
PadreGazi Ismail Bey Zevş-Barakay
Consorte diAbdülaziz I
FigliŞehzade Mehmed Şevket
Emine Sultan
ReligioneIslam sunnita

Origini

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Di origini circasse, Neşerek nacque a Sochi nel 1848 come Nesrin Hanim, figlia di Gazi Ismail Zevş-Barakay Bey. Apparteneva alla nobile famiglia Zevş-Barakay e aveva due fratelli minori, Hasan Zevş-Barakay Bey (1850 - 1876) e Osman Zevş-Barakay Paşah (1851 - 1892). Sua zia era moglie di Ateş Mehmed Pasha.

Da bambina, venne mandata a Istanbul, alla corte ottomana, dove prese nome Neşerek Hanim[1][2][3][4][5].

Consorte imperiale

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Neşerek divenne consorte del sultano ottomano Abdülaziz nel 1868. Ricevette il rango di "Quarta Consorte", col titolo di Neşerek Kadın. Nel 1875 venne promossa a "Terza Consorte". Diede al sultano un figlio e una figlia.

Abdülaziz venne deposto nel 1876 e imprigionato a Palazzo Feriye. Le sue consorti furono obbligate a seguirlo, non prima di essere perquisite e derubate dei loro preziosi. In particolare, Neşerek venne trascinata fuori da Palazzo Dolmabahçe, dove risiedeva il sultano, le sue consorti e l'harem, dal Primo aiutante Sami Bey, avvolta solo uno scialle perché aveva tentato di nascondere i suoi gioielli sotto le vesti. A causa del tempo orribile si sentì male e dovette essere infine trasportata a Palazzo Feriye in barella, dove si ammalò gravemente. Dopo pochi giorni, il 4 giugno, Abdülaziz morì in circostanze sospette[6][7][8][9][10][11][12].

Gravemente malata dalla notte della deposizione e affranta per la morte di Abdülaziz, che lei era sicura fosse stato assassinato, Neşerek morì a Palazzo Feriye il 12 giugno 1876, una settimana dopo il consorte. Secondo lo storico Alan Palmer morì invece di parto, ma non c'è traccia nelle fonti di una sua terza gravidanza. Venne sepolta nella Yeni Cami.

Suo figlio venne accolto da Abdülhamid II, nuovo sultano e nipote di Abdülaziz, e sua figlia da Şehzade Yusuf Izzeddin, figlio maggiore di Abdülaziz.

Quattro giorni dopo la sua morte, il 15 giugno 1876, suo fratello Hasan Bey tentò di vendicarla uccidendo un gran numero di ministri responsabili della deposizione di Abdülaziz riuniti in consiglio nella villa Midhat Pascià. Fallì e venne giustiziato il 18 giugno[3][13][14][15].

Discendenza

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Da Abdülaziz, ebbe un figlio e una figlia:[16][17]

  1. ^ Gençosman, Kemal Zeki (1976). Yakın tarihimizde rüşvet ve yolsuzluk olayları. ŞDL Yayınları. p. 85.
  2. ^ Sakaoğlu 2008, p. 641-642
  3. ^ a b Uluçay 2011, p. 233.
  4. ^ Tuna, Mahinur (2007). İlk Türk kadın ressam: Mihri Rasim (Müşfik) Açba : 1886 İstanbul-1954 New-York. As Yayın. p. 23. ISBN 978-9-750-17250-2.
  5. ^ Mehmet Nermi Haskan (2008). Eyüp Sultan tarihi. Eyüp Belediyesi Kültür Yayınları. p. 613. ISBN 978-975-6087-04-6.
  6. ^ Uluçay 2011, p. 233-236
  7. ^ Bey, Mehmet Sürreya (1969). Osmanlı devletinde kim kimdi, Volume 1. Küğ Yayını. p. 280
  8. ^ Uçan, Lâle (2019). Dolmabahçe Sarayı'nda Çocuk Olmak: Sultan Abdülaziz'in Şehzâdelerinin ve Sultanefendilerinin Çocukluk Yaşantılarından Kesitler. FSM İlmî Araştırmalar İnsan ve Toplum Bilimleri Dergisi. p. 233.
  9. ^ Zürcher, Erik J. (October 15, 2004). Turkey: A Modern History, Revised Edition. I.B.Tauris. p. 73. ISBN 978-1-850-43399-6.
  10. ^ Shaw, Stanford J.; Shaw, Ezel Kural (1976). History of the Ottoman Empire and Modern Turkey: Volume 2, Reform, Revolution, and Republic: The Rise of Modern Turkey 1808-1975, Volume 11. Cambridge University Press. pp. 164. ISBN 978-0-521-29166-8.
  11. ^ Brookes 2010, p. 40-43.
  12. ^ Davison, Roderic H. (December 8, 2015). Reform in the Ottoman Empire, 1856-1876. Princeton University Press. p. 341. ISBN 978-1-400-87876-5.
  13. ^ Palmer, Alan (May 19, 2011). The Decline and Fall of the Ottoman Empire. Faber & Faber. ISBN 978-0-571-27908-1.
  14. ^ Sakaoğlu 2008, p. 642.
  15. ^ Zücher, Erik J. (September 4, 2004). Turkey: A Modern History, Revised Edition. I.B.Tauris. p. 73. ISBN 978-1-860-64958-5.
  16. ^ Uçan 2019, p. 24
  17. ^ Uluçay 2011, p. 233-236.

Bibliografia

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  • (EN) Douglas Scott Brookes, The concubine, the princess, and the teacher: voices from the Ottoman harem, University of Texas Press, 2010 [2008], ISBN 978-0-292-71842-5, OCLC 216941060.
  • (TR) Necdet Sakaoğlu, Bu mülkün kadın sultanları : vâlide sultanlar, hâtunlar, hasekiler, kadınefendiler, sultanefendiler, Beyoğlu (İstanbul), Oğlak Yayıncılık, 2008, ISBN 975-329-623-1, OCLC 316234394.
  • Uçan, Lâle (2019b). Son Halife Abdülmecid Efendi'nin Hayatı - Şehzâlik, Veliahtlık ve Halifelik Yılları (PDF) (PhD Thesis). Istanbul University Institute of Social Sciences.
  • (TR) M. Çağatay Uluçay, Padişahların kadınları ve kızları, Ankara, Ötüken, 2011, ISBN 978-975-437-840-5, OCLC 854893416.