Nearco (ceramista)

ceramografo e ceramista greco antico

Nearco (in greco antico: Νέαρχος?, Néarchos; ... – ...; fl. 570 a.C. / 555 a.C.) è stato un ceramografo e ceramista greco antico, attivo nel quartiere del Ceramico. Ci restano otto esemplari con la sua firma che lo indicano sia come vasaio sia come ceramografo.

È contemporaneo di Kleitias, ma nonostante la tendenza al particolare minuto e alla precisione del dettaglio, Nearco predilige le grandi dimensioni e la monumentalità dello stile rappresentativo che prepara al lavoro di Exekias nel terzo quarto del VI secolo a.C. La sua attività verrà portata avanti dai figli Tleson e Ergotiles, che firmeranno soprattutto piccole coppe nello stile dei Piccoli maestri, dei quali Tleson fu uno degli esponenti maggiori.

Opere firmate modifica

Le opere maggiormente note di Nearco sono due kantharoi frammentari dedicati sull'Acropoli di Atene (National Museum, Acr. 611 e 612) e l'ariballo globulare conservato a New York (Metropolitan Museum, 26.49).[1] Sul kantharos Acr. 612 è rappresentata una gigantomachia, tema diffuso nel secondo quarto del VI secolo a.C., mentre il kantharos Acr. 611 riporta il primo esempio attico di un soggetto che diverrà comune solo a partire dalla seconda metà del secolo, la bardatura del carro di Achille, di cui si conosce come unico antecedente la scena rappresentata su un ariballo protocorinzio conservato a Berlino (Pergamon Museum, n. inv. 3319). La novità del soggetto tuttavia non è l'unica particolarità di quest'opera, essa infatti anticipa notevolmente quella tendenza all'evocazione di una atmosfera emotiva che sarà sviluppata pienamente da Exekias e che determinerà la fine dell'arte greca arcaica, con il suo patrimonio di schemi e convenzioni, aprendo al primo periodo dell'arte classica, o stile severo.[2] I frammenti del kantharos giunti sino a noi riportano il nome di Achille, il nome di due cavalli e la firma di Nearco che si trova tra la figura di Achille e il cavallo di cui regge il morso: «Nearchosmegraphsen ka[poiesen]».[3] Il disegno della scena è stato tracciato in marrone, ma sono presenti anche tracce di un disegno preparatorio eseguito tramite incisione e che comprende la disposizione delle iscrizioni.

 

L'ariballo di New York,[4] alto 7.8 cm, dimostra invece le capacità miniaturistiche di Nearco. Riproduce la scena grottesca della guerra tra i Pigmei e le gru, la stessa rappresentata da Kleitias sul Vaso François, ma qui corre sul fregio intorno alla bocca del vaso ed è alta circa 1 cm. Sull'ansa sono rappresentati Perseo e Hermes come figure singole, un gruppo osceno con tre satiri e due tritoni. Il corpo globulare del vaso è decorato da strisce trasversali rosse, bianche e nere alternate, che accentuano la curvatura della superficie. La firma di Nearco lo indica solo come vasaio e la parte pittorica gli è stata attribuita su base stilistica.

Le strisce bianche sul corpo globulare dell'ariballo di New York sono andate quasi perdute; per la stessa ragione risultano poco leggibili le fasce decorative che si trovano sopra e sotto la scena principale del kantharos Acr. 611. Si tratta infatti di uno dei primi esempi di tecnica a fondo bianco che diverrà comune solo con il periodo della ceramica a figure rosse: le linguette alternate in rosso e nero erano dipinte sopra una base bianca che non ha resistito al corso del tempo; il bianco dei cavalli invece è steso su un fondo nero del quale è lasciata in vista una spessa linea di contorno per aumentare il risalto e lo stacco delle figure.

Note modifica

  1. ^ (EN) The Metropolitam Museum of Art (New York), Terracotta aryballos (oil flask) - Signed by Nearchos, su metmuseum.org. URL consultato il 6 giugno 2012.
  2. ^ Hurwit 1985, p. 261.
  3. ^ (EN) The Beazley Archive, 300769, Athens, National Museum, 15156, su beazley.ox.ac.uk. URL consultato il 6 giugno 2012.
  4. ^ (EN) The Beazley Archive, 300770, New York (NY), Metropolitan Museum, 26.49, su beazley.ox.ac.uk. URL consultato il 6 giugno 2012.

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