Nureongi
Nome originale Nureongi
Tipo spitz
Altezza al garrese Maschio cm
Femmina cm
Peso ideale Maschio kg
Femmina kg
Razze canine

I Nureongi[1] sono cani bastardi con colorazione giallastra spesso usati come fonte di carne di cane in Corea;[2][3] questi cani non sono allevati come animali di compagnia.[3]

Il termine è la traslitterazione della parola coreana "누렁이" che significa "giallo".[3] Ci sono diversi significati di nureongi ("누렁이"), che fondamentalmente significa giallo:[4]

  1. Un oggetto o un animale giallo.
  2. Un cane o una mucca con la pelliccia gialla.
  3. Un'espressione linguistica comune per golden.

Il nureongi è un cane di taglia media, pelo corto e giallo.[3]

Questi cani non sono riconosciuti come razza specifica dai kennel club internazionali come l'American Kennel Club (AKC) o la Fédération cynologique internationale (FCI).[5]

Storia modifica

 
Carne di cane al mercato di Gyeongdong

La tradizione del consumo di carne di cane in Corea è profondamente radicata nella storia del paese e il cane Nureongi è parte integrante di questa tradizione da secoli. Questa carne è servita in stufati, zuppe (bosintang)[6] o piatti alla griglia viene consumata specialmente durante il festival Boknal (복날), che si tiene nei giorni più caldi dell'estate, perché si pensa che consumare carne di cane in questo periodo aiuti a combattere gli effetti del caldo. La carne di Nureongi è considerata una prelibatezza in alcune parti del paese. Essa ha un sapore simile al manzo, ma con un sapore leggermente più dolce.[5]

I cani Nureongi sono stati oggetto di controversia tra l'industria della carne di cane in Corea del Sud e le relative preoccupazioni per il benessere degli animali. Negli ultimi anni, c'è stato un crescente movimento in Corea del Sud e nel mondo per porre fine al consumo di carne di cane e migliorare gli standard di benessere degli animali.[5] Vi è un crescente impegno per il benessere degli animali per aumentare la consapevolezza sul problema e spingere ad un cambiamento normativo.[5][7]

In un articolo del 2009 sul consumo di carne di cane in Corea del Sud, Anthony Podberscek dell'Università di Cambridge usa questo termine per i cani che vengono allevati e mangiati. Inoltre il consumo di cani sembra essere fortemente legato all'identità nazionale sudcoreana, da ciò deriva la resistenza ad abbandonare questa abitudine alimentare anche da parte di non consuma questa carne.[3]

Nell'agosto 1975, il Ministero dell'agricoltura e delle foreste (ora Ministero dell'alimentazione, dell'agricoltura, delle foreste e della pesca) ha incluso il cane nella definizione legale di bestiame ai sensi dell'ordinanza ministeriale della LPA (allora legge sul trattamento igienico del bestiame). Ma nel giugno 1978, "cane" è stato cancellato dall'elenco del bestiame.[8]

Aspetti sulla salute umana modifica

Il consumo di carne di cane è un fattore di rischio per la rabbia umana e animale;[9][10][11] pur non essendo un modo normale di trasmettere la rabbia. I consumatori di carne di cane dovrebbero essere vaccinati contro il virus rabico. Anche le infestazioni elmintiche non devono essere trascurate, tra esse particolarmente la trichinellosi.[12][13]

Caratteristiche modifica

Sono cane grandi e robusti con un mantello giallastro e un aspetto caratteristico, hanno testa e muso larghi, con orecchie piccole. I cani Nureongi hanno un'elevata tolleranza alle temperature estreme, il che li rende ideali per vivere in ambienti difficili; sono in genere di taglia media e hanno un mantello bruno-giallastro.[5]

Non esiste uno standard di razza per l'aspetto del Nureongi, ma è leggermente più grande o di dimensioni simili al Jindo coreano (珍島犬). Si ritiene che l'altezza sia da 50 a 55 cm per i maschi e da 47 a 52 cm per le femmine, è quindi una razza di taglia media.[14]

Note modifica

  1. ^ Desmond Morris, Dogs: The Ultimate Dictionary of over 1,000 Dog Breeds, First Paperback, North Pomfret, Vermont, Trafalgar Square Publishing, 2008, p. 585, ISBN 978-1-57076-410-3.
  2. ^ Lee, Brian "Dogs May Be Designated as Livestock" JoongAng Daily, April 12, 2008
  3. ^ a b c d e Podberscek, A.L., Good to pet and eat: The keeping and consuming of dogs and cats in South Korea (PDF), in Journal of Social Issues, vol. 65, n. 3, 2009, pp. 615-632, DOI:10.1111/j.1540-4560.2009.01616.x. URL consultato il 25 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2016).
  4. ^ https://ko.dict.naver.com/#/search?query=%EB%88%84%EB%A0%81%EC%9D%B4&range=all
  5. ^ a b c d e Nureongi, su How To Discuss, 16 luglio 2021. URL consultato l'11 luglio 2023.
  6. ^ South Korea dog meat: The dogs saved from being eaten, su BBC News, 25 luglio 2019. URL consultato l'11 luglio 2023.
  7. ^ (KO) 설 곳 잃어가는 보신탕집…“복날에도 개고기 안 먹어요”, su 서울경제, 16 luglio 2020. URL consultato l'11 luglio 2023.
  8. ^ Véronique Chevalier, Holl Davun, Sopheak Sorn, Pitou Ly, Vutha Pov e Sowath Ly, Large scale dog population demography, dog management and bite risk factors analysis: A crucial step towards rabies control in Cambodia, in PLOS ONE, vol. 16, n. 7, Public Library of Science (PLoS), 8 luglio 2021, p. e0254192, DOI:10.1371/journal.pone.0254192, ISSN 1932-6203 (WC · ACNP).
  9. ^ Amare Bihon, Desalegn Meresa e Abraham Tesfaw, Rabies: Knowledge, Attitude and Practices in and Around South Gondar, North West Ethiopia, in Diseases, vol. 8, n. 1, MDPI AG, 24 febbraio 2020, p. 5, DOI:10.3390/diseases8010005, ISSN 2079-9721 (WC · ACNP).
  10. ^ Tasiame W, El-Duah P, Johnson SAM, Owiredu EW, Bleicker T, Veith T, Schneider J, Emikpe B, Folitse RD, Burimuah V, Akyereko E, Drosten C, Corman VM, Rabies virus in slaughtered dogs for meat consumption in Ghana: A potential risk for rabies transmission, in Transbound Emerg Dis, vol. 69, n. 4, luglio 2022, pp. e71–e81, DOI:10.1111/tbed.14266, PMID 34331389.
  11. ^ V Wiwanitkit, Stray dog meat consumption and rabies, in African Health Sciences, vol. 14, n. 3, African Journals Online (AJOL), 5 settembre 2014, p. 777, DOI:10.4314/ahs.v14i3.41, ISSN 1680-6905 (WC · ACNP).
  12. ^ Xiao-Yan Tao, Qing Tang, Hao Li, Zhao-Jun Mo, Hong Zhang, Ding-Ming Wang, Qiang Zhang, Miao Song, Andres Velasco-Villa, Xianfu Wu, Charles E. Rupprecht e Guo-Dong Liang, Molecular Epidemiology of Rabies in Southern People’s Republic of China, in Emerging Infectious Diseases, vol. 15, n. 8, Centers for Disease Control and Prevention (CDC), 2009, pp. 1192–1198, DOI:10.3201/eid1508.081551, ISSN 1080-6040 (WC · ACNP).
  13. ^ (KO) 버들이네집 : 네이버 블로그, su 네이버 블로그. URL consultato l'11 luglio 2023.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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