Obbligazione zero-coupon
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Una obbligazione zero-coupon, anche detta zero-coupon bond (ZCB), è un titolo obbligazionario il cui rendimento è calcolato come differenza tra la somma che il sottoscrittore riceve alla scadenza e la somma che versa al momento della sottoscrizione.
Il nome deriva dal non pagamento di interessi (cioè niente cedole, inglese: coupon).
Il rendimento (lordo/netto) è pari a dove SR è la somma rimborsata (lordo/netto) al sottoscrittore e SV è la somma versata dal sottoscrittore.
Il rendimento netto è pari a dove p è il prezzo di acquisto e t è la ritenuta fiscale (ad esempio il 26%).
L'esempio tipico di un titolo zero-coupon è, in Italia, il Buono ordinario del tesoro (BOT).
Quando le obbligazioni avevano forma cartacea, il pagamento degli interessi avveniva dietro consegna di un tagliando, staccato dall'obbligazione. Nel caso delle obbligazioni zero-coupon tale tagliando non esisteva. Di qui il termine "zero-coupon".
Anche se non esiste un limite alla durata di tale tipo di obbligazioni, di solito esse vengono usate quando la durata è pari o superiore all'anno. Questo perché in caso di obbligazioni di durata superiore all'anno il sottoscrittore rinuncia al periodico incasso degli interessi maturati nel periodo precedente, potendo incassare il capitale versato e gli interessi maturati (sotto forma di guadagno in conto capitale) solo alla scadenza dell'obbligazione. Gli zero coupon da 3 a 24 mesi sono tipicamente emessi da emittenti statali (vedasi BOT e CTZ); quelli a durata superiore, decennale o anche trentennale, sono invece prerogativa di organismi sovranazionali (per es. BEI) o banche d'affari di levatura mondiale.
Il meccanismo di emissione prevede quindi che a fronte di un valore nominale pari a 100, il sottoscrittore dell'obbligazione versi all'emittente una somma inferiore a 100 (supponiamo ad esempio 97) incassando, alla scadenza, 100. In questo esempio il rendimento è quindi pari a 3/97 (3,09%) poiché il sottoscrittore ha effettivamente versato solo 97, pur trovandosi in mano un titolo dal valore di 100. In Italia è sottoposta ad una tassazione fiscale del 12,5%, per i titoli emessi dallo Stato Italiano e Stati esteri presenti in una "white list"(nell'esempio: 3,09%*0,875 = 2,70375% netto), e del 26% per tutti gli altri emittenti, al pari di altri prodotti finanziari (come i pronti contro termine).
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