Osservatorio europeo dei media digitali

L'EDMO è un osservatorio indipendente finanziato dalla Commissione europea che riunisce verificatori di fatti indipendenti e ricercatori accademici con competenze nel campo della disinformazione online, dei social media, dei media guidati dai giornalisti e dell'Educazione ai media.[1]

Osservatorio europeo dei media digitali
European Digital Media Observatory
AbbreviazioneEDMO
TipoConsorzio europeo
ScopoComprendere e analizzare la disinformazione
Sede centraleBandiera dell'Italia Fiesole
PresidenteMiguel Poiares Maduro
DirettorePaolo Cesarini
Sito web

Storia modifica

L'idea d'istituire l'EDMO appare già nel 2018 quando fu pubblicato il Piano d'azione dettagliato della Commissione contro la disinformazione.[2] Il quarto pilastro (Aumentare la consapevolezza e migliorare la resilienza sociale) prevedeva infatti come ottava azione: "Gli Stati membri, in collaborazione con la Commissione, dovrebbero sostenere la creazione di squadre di verificatori di fatti e ricercatori multidisciplinari indipendenti con conoscenze specifiche degli ambienti informativi locali per individuare e denunciare le campagne di disinformazione sui diversi social network e media digitali.".[3] Il progetto EDMO fu lanciato dalla Commissione europea nel 2020[4] attraverso il programma Connecting europe facility (CEF), in italiano chiamato anche Meccanismo per collegare l'Europa.[5]

Struttura modifica

L'EDMO è gestito da un consorzio europeo indipendente e copre i 27 Stati membri dell'Unione Europea, più la Norvegia. Il consorzio è costituito dal Centro di ricerca danese Datalab, dal Centro tecnologico greco di Atene, dal sito di fac-+checking italiano Pagella Politica, dal Centro per il pluralismo e la libertà dei Media (CMPF), dall'Amsterdam School of Communication Research (ASCoR), dal Media & Learning Association (MLA) belga, dall'Europe MediaLab (Fondation EURACTIV) e dal Slovak Center for Democracy and Resilience presso il GLOBSEC.[6]

L'osservatorio fu costituito inizialmente da una rete di 8 hub che divennero poi 14 nel 2022. In questi poli lavorano ricercatori, esperti e professionisti dei media che hanno come obiettivo quello di analizzare le campagne di disinformazione e di proporre delle risposte al problema. I poli della rete sono i seguenti:[7]

  • ADMO - Osservatorio dei media digitali di ADRIA
  • BECID - Centro di coinvolgimento baltico per la lotta ai disturbi dell'informazione
  • BENEDMO - Osservatorio belgo-olandese per i media digitali e la disinformazione
  • BROD - Osservatorio bulgaro-rumeno dei media digitali
  • CEDMO - Osservatorio centroeuropeo per i media digitali
  • DE FACTO - Osservatorio dell'informazione e dei media
  • EDMO BELUX - Polo di ricerca belgo-lussemburghese su media digitali e disinformazione
  • EDMO Irlanda
  • GADMO - Osservatorio tedesco-austriaco per i media digitali
  • HDMO - Hub ungherese contro la disinformazione
  • IBERIFIER - Hub iberico di ricerca e fact-checking sui media digitali
  • IDMO - Osservatorio italiano media digitali
  • MEDDMO - Osservatorio mediterraneo dei media digitali
  • NORDIS - Osservatorio nordico per i media digitalie e il disturbo dell'informazione

Obiettivi modifica

Gli obiettivi dell'EDMO definiti dall'Unione europea sono i seguenti:[8]

  • mappare le organizzazioni di verifica dei fatti in Europa e sostenerle promuovendo attività congiunte e transfrontaliere e moduli di formazione dedicati.
  • mappare, sostenerr e coordinare delle attività di ricerca sulla disinformazione a livello europeo, compresa la creazione e l'aggiornamento periodico di un archivio globale di articoli scientifici sottoposti a revisione inter pares sulla disinformazione.
  • costruire un portale pubblico che fornisca agli operatori dei media, agli insegnanti e ai cittadini informazioni e materiali volti ad aumentare la consapevolezza, a rafforzare la resilienza alla disinformazione online e a sostenere campagne di alfabetizzazione mediatica.
  • progettare un quadro per garantire un accesso sicuro e protetto dalla privacy ai dati delle piattaforme per i ricercatori accademici che lavorano per comprendere meglio la disinformazione.
  • sostenere le autorità pubbliche nel monitoraggio delle politiche messe in atto dalle piattaforme online, per limitare la diffusione e l'impatto della disinformazione.

Ad un'importante attività di fact-checking, analisi, studio, si affianca un'attività di formazione.[9]

Note modifica

  1. ^ (EN) Who leads this effort?, su edmo.eu. URL consultato il 31 gennaio 2024.
  2. ^ COMUNICAZIONE CONGIUNTA AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI - Piano d'azione contro la disinformazione, su EUR-Lex. URL consultato il 4 marzo 2024.
  3. ^ (EN) Action Plan against Disinformation, su ec.europa.eu, 11 dicembre 2018. URL consultato il 22 gennaio 2024.
  4. ^ Meccanismo per collegare l'Europa. Invito a presentare proposte 2020 settore telecomunicazioni - "Dati Pubblici Aperti", su europa.formez.it. URL consultato il 22 gennaio 2024.
  5. ^ (EN) National EDMO hubs announced, su edmo.eu. URL consultato il 22 gennaio 2024.
  6. ^ (EN) Who leads this effort?, su edmo.eu. URL consultato il 22 gennaio 2024.
  7. ^ (EN) EDMO Hubs, su edmo.eu. URL consultato il 22 gennaio 2024.
  8. ^ Osservatorio europeo dei media digitali (EDMO), su ec.europa.eu. URL consultato il 22 gennaio 2024.
  9. ^ Fake news: nasce European Digital Media Observatory, su fps.agency, 5 ottobre 2021. URL consultato il 22 gennaio 2024.

Voci correlate modifica

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