Palazzo Thomsen

palazzo nobiliare a Bronzolo, Italia

Palazzo Thomsen[1] (o palazzo Ferrari[2] o ancora palazzo von Ferrari-Thomsen[3]) è un palazzo nobiliare a Bronzolo che risale, nella sua forma attuale, alla seconda metà XIX secolo[4]. In realtà l'edificio è più antico: nel 1830 fu acquistato da Matthäus von Ferrari, e poi modificato dal figlio e dal nipote. Quando nel 1951 il ramo della famiglia si estinse, i possedimenti passarono al parente più prossimo, Karl Albrecht Thomsen.[5]

Palazzo Thomsen
Palazzo Thomsen
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
LocalitàBronzolo
Coordinate46°24′15″N 11°19′24″E / 46.404167°N 11.323333°E46.404167; 11.323333
Informazioni generali
Condizioniin uso
Costruzioneseconda metà del XIX secolo
Usocivile
Realizzazione
Committentefamiglia Thomsen

I due edifici, uniti da un più piccolo edificio di collegamento, si affacciano su una corte, e sono caratterizzati dalla facciata regolare, dove si trovano sia trifore che finestre rettangolari incorniciate in pietra.[2]

Agli inizi degli anni duemila il palazzo è stato trasformato in appartamenti privati.[4][6]

Assieme al parco ed agli edifici annessi, il palazzo è tutelato dal 1977[2].

Note modifica

  1. ^ (DEIT) Gemeinde Branzoll, Kulturleitsystem - Comune di Bronzolo, Sistema di percorsi culturali (PDF), su comune.bronzolo.bz.it. URL consultato il 24-09-2013.
  2. ^ a b c Palazzo Ferrari con annessi edifici e parco, su Monumentbrowser - Beni culturali - Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 24-09-2013.
  3. ^ La primula selvatica torna nel parco di Palazzo Thomsen (PDF), su comune.bronzolo.bz.it, p. 12. URL consultato il 26-09-2013.
  4. ^ a b Ristrutturazione Palazzo Thomsen, su costruzionimulotto.it. URL consultato il 24-09-2013 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2013).
  5. ^ (DE) Christine Roilo, Archiv Ferrari-Branzoll, su provincia.bz.it, Archivio storico provinciale dell'Alto Adige. URL consultato il 4 maggio 2017.
  6. ^ «Soldi al libro e non agli anziani» [collegamento interrotto], su social.bz.it, 08-02-2003. URL consultato il 24-09-2013.

Altri progetti modifica