Pankow (gruppo musicale italiano)

gruppo musicale italiano

I Pankow, spesso scritto con i caratteri in Cirillico ПAНКОВ, sono un gruppo di musica elettronica italiano fortemente indirizzato verso una ricerca musicale post-industriale, formatosi a Firenze nel 1979. La band, che secondo alcuni è oggi una delle band italiane più famose al mondo, è considerato negli Stati Uniti uno dei gruppi più importanti della scena industriale, anche se gli statunitensi utilizzano tale termine con un'accezione che comprende uno spettro più ampio e generico di quanto non si faccia in Europa[1].

Pankow
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenereMusica post-industriale
Musica elettronica
Electro-industrial
EBM
Periodo di attività musicale1979 – in attività
Album pubblicati14
Studio9
Raccolte5
Sito ufficiale

Storia modifica

1979: Nascita e primi esordi modifica

La band formatasi nel 1979 a Firenze esordì nel 1982 con uno split 7" condiviso con i Diaframma dal titolo "Circuito chiuso/Wither" e pubblicato con le Industrie Discografiche Lacerba, con una formazione che vedeva Mario Massa al basso, Mauro Fasolo alla batteria, Sergio Pani al sassofono, Massimo Michelotti e Maurizio Fasolo ai sintetizzatori e Valerio Viti alla voce[2]. In questa prima fase la band era ancora lontana dallo sviluppo delle sonorità che la caratterizzeranno in seguito. Le loro sonorità si avvicinavano invece, come altre band fiorentine, al darkwave di ispirazione Joy Division[1]. In tutta questa prima fase poi, molti furono i cambi di composizione finché non arrivarono a una relativa stabilità con Maurizio Fasolo (fm), Alex Spalck, Paolo Favati e Alex Gimignani. Il primo album della band risale al 1983.

1983: Il nuovo suono ritmico dei Pankow modifica

«Non potendo etichettarci come EBM, perché ancora la scena non esisteva, per definire la nostra musica è stato utilizzato il termine "industrial", anche se in realtà noi, come Pankow, non abbiamo mai avuto niente a che fare con l'approccio che caratterizza questo mondo. Il rumore fine a se stesso non ci interessa, da sempre noi diamo maggiore importanza a elementi come ritmo e suono»

Fu con questa formazione che i Pankow realizzarono il primo nastro in cui appaiono chiare le linee guida che svilupperanno in seguito. "Throw Out Rite" uscì quindi su cassetta per la Electric Eye di Claudio Sorge nel 1983 sviluppando così le sonorità ritmiche e meccaniche fatte di brani da dance floor come "Das Vodkalied" o "Wait & Search", alternati a ballate cibernetiche come "Destiny" e "I'm Food For You" e momenti più squisitamente sperimentali come in "endez-Vous Dans Un Bois", elaborando così uno dei primi episodi di quell'ondata che porterà solo in seguito a costruire le vie dell'Electronic body music e dell'Electro-industrial[1]. Il tour che seguirà il disco li vedrà anche suonare al Metropol di Berlino, rendendoli così molto popolari in Germania[3].

1987-1991: Da Freiheit Fuer Die Sklaven a Omne Animal Triste Post Coitum modifica

Con "Freiheit Fuer Die Sklaven" uscito nel 1987 per la Contempo Records, la band raggiunge compiutamente quello che sarà poi il loro suono di riconoscimento[4]. L'album conteneva poi, oltre alle cover di "Girls and Boys" di Prince e di "In Heaven" dalla colonna sonora di "Eraserhead - La mente che cancella" di David Lynch[3], anche uno dei brani destinati a divenire un loro classico da ballo, "Gimme More (Much More)", che verrà riproposto anche nell'album EP "Freedom for the Slaves" del 1989. Entrambi gli album vedevano la co-produzione artistica di Adrian Sherwood, già collaboratore di gruppi come Depeche Mode, Einstürzende Neubauten, Skinny Puppy e Cabaret Voltaire[1].

È del 1989 il passaggio alla Wax Trax, con la quale pubblicano "Gisela", al quale seguì una lunga tournée negli Stati Uniti ed in Europa che li consacrò definitivamente nelle scene internazionali. A questo seguì l'ancora acclamato "Omne Animal Triste Post Coitum", album che chiude una loro fase storica dovuta alla fuoriuscita del cantante Alex Spalck, che si trasferì in Australia dopo l'uscita del disco[1].

È del 1990 la prima collaborazione con la Florence Dance Company allo spettacolo "Walpurgis Nacht" che debuttò il 5 luglio presso l'anfiteatro delle cascine di Firenze. Dallo spettacolo i Pankow produssero il 12" dal titolo omonimo[5].

1992-2000: Da "Treue Hunde" a "Pankow" modifica

L'uscita dalla band di Alex Spalck vede l'ingresso di Davide Ragonesi alla chitarra, con cui i Pankow realizzeranno "Treue Hunde", album che viene accolto freddamente dalla critica e che segnò un lungo periodo di stasi e riflessione[3].

Nel 1996 esce l'unico disco dei Pankow cantato in Italiano che vedeva Gianluca Becuzzi dei Limbo alla voce.

In seguito a questo disco e dopo il tour che ad esso seguì e la pubblicazione della raccolta di B-sides "Wodka, Erdbeeren und weitere Katastrophen", i Pankow interruppero la loro attività per circa cinque anni, per riprendere solo con il ritorno di Spalck alla voce, mantenendo un'attività live molto bassa anche a causa del trasferimento di quest'ultimo in Australia.

2002-2010: Il ritorno di Alex Spalck modifica

Nel 2002 Maurizio Fasolo e soci collaborano allo spettacolo di danza contemporanea firmato da Karole Armitage dal titolo Trasmissione notturna, prodotto da Keith Ferrone e Marga Nativo della Florence Dance Company e presentata al Teatro Goldoni di Firenze[6].

Con l'inizio dei 2000 intanto Fasolo e Spalck avevano ripreso i contatti, componendo praticamente via web il disco che uscirà nel 2004 per la Minus Habens Records di Ivan Iusco con il titolo "Life is Offensive and Refuses to Apologise"[3], a cui seguì il singolo "Fuckart (a symphony for wankers)" che conteneva un video realizzato a Recanati durante il concerto al festival Modulor.

Nel 2004 Fasolo e Regi tornano a collaborare con la Florence Dance Company, allo spettacolo dal titolo Excalibur Stories, con coreografie di Keith Ferrone[3].

Formazione modifica

Attuali modifica

  • fm (Maurizio Fasolo) - sintetizzatore, tape echo (1979 - presente)
  • Alex Spalck - e voce (1982 - presente)
  • Bram Declercq - voce (2009 - presente)
  • Enzo Regi - campionamento (1995 - presente)

Ex passati modifica

  • Mario Massa - sintetizzatori, basso
  • Valerio Viti - voce
  • Mauro Fasolo - batteria
  • Massimo Michelotti - sintetizzatori
  • Sergio Pani - sax
  • Paolo Favati - live mixing, campionatori
  • Alessandro Gimignani - percussione
  • Nardo Lunardi - chitarra
  • Davide Ragonesi - chitarra, violoncello
  • Alessandro Cellai - sintetizzatori
  • Sebi Koch - varispeed
  • G-L B - voce (1996)

Discografia modifica

Album in studio modifica

Raccolte modifica

Ep modifica

Singoli modifica

  • 1987 - "Gimme More [Much More] / Touch" Contempo Records 7"
  • 1988 - "Sex mins of a Thumping, Pumping, Dubbing Version of Touch" Contempo Records 12"
  • 1988 - "Pankow plays the hits of the Nineties" Contempo Records, Zyx records 12"
  • 1988 - "Kunst und Wahnsinn" Contempo Records, Cashbeat (Germany), ABC (UK), KK Records (Belgium) 12"
  • 1988 - "Wet" one sided 7" on Swiss Magazine "New Life" runned by Sebastian Koch
  • 1989 - "Texas and Paraguay" Contempo Records one sided 7"
  • 1990 - "Pankow Show Their Dongs" Contempo Records, Wax Trax! 12" (USA)
  • 1991 - "Walpurgisnacht" Minus Habens records/Contempo Records/one sided 12" - MCD
  • 1992 - "Rememberme"/"Heads Will Roll" Contempo Records 12"
  • 1992 - "Stupidity"/"Remembermeremix" Contempo Records 12"/cds
  • 1992 - "My Baby Can..." Contempo Records 12"
  • 1997 - "Brenne Europa Brenne" 12" Iptarro/Sodom Division 12"
  • 2004 - "I Never Thought of the Consequences Minus Habens records 12"
  • 2004 - "Fuckart (A Symphony for Wankers) Minus Habens records

Partecipazioni modifica

  • 1983 - Brano "Wither" incluso in FREE8212, Industrie Discografiche Lacerba 7"
  • 2018 - Brano "Cosa Succederá Alla Ragazza" incluso in "LB/R La Bellezza Riunita", Industrie Discografiche Lacerba LP+12"–CD

Note modifica

  1. ^ a b c d e Marcello Ambrosini, Post-industriale. La scena italiana anni '80, Goodfellas, 2016, ISBN 978-88-99770-01-3.
  2. ^ Circuito Chiuso / Wither su Discogs
  3. ^ a b c d e Gianluca Testani (a cura di), Enciclopedia del rock italiano, Arcana Editrice, 2006, p. 74.
  4. ^ Antonello Cresti, Solchi Sperimentali Italia. 50 anni di italiche musiche altre, CRAC Edizioni, 2015, ISBN 978-88-97389-24-8.
  5. ^ Walpurgisnacht su Discogs
  6. ^ Torna Karole Armitage e con lei suonano i Pankow da La Repubblica archivio

Bibliografia modifica

  • A.A.V.V., Enciclopedia del rock italiano, a cura di Cesare Rizzi, Milano, Arcana, 1993, ISBN 8879660225. pagg. 531-532
  • A.A.V.V., Enciclopedia del rock italiano, a cura di Gianluca Testani, Arcana Editrice, 2006, ISBN 88-7966-422-0.
  • Marcello Ambrosini, Post-industriale. La scena italiana anni '80, Goodfellas, 2016, ISBN 978-88-99770-01-3.
  • Alessandro Bolli, Dizionario dei Nomi Rock, Padova, Arcana editore, 1998, ISBN 978-88-7966-172-0.
  • Arturo Compagnoni - Italia '80. Il Rock indipendente italiano negli anni Ottanta (2004 Edizioni Apache)
  • Arturo Compagnoni, Le guide pratiche di Rumore - Italia 90. Gli anni della musica alternativa, Pavia, Apache Edizioni, 2005.
  • Antonello Cresti, Solchi Sperimentali Italia. 50 anni di italiche musiche altre, CRAC Edizioni, 2015, ISBN 978-88-97389-24-8.
  • Luca Frazzi (a cura di), Pankow - Freiheit fuer die Sklaven, in Rumore 100 - 100 dischi essenziali della new wave & postpunk italiani, #3 agosto / settembre 2023.
  • V. Vale, Andrea Juno, Manuale di cultura industriale, a cura di Paolo Bandera, Shake Edizioni, 1998, ISBN 88-86926-40-5.
  • Livia Satriano, No Wave. Contorsionismi e sperimentazioni dal CBGB al Tenax, Falconara Marittima (AN), Crac edizioni, 2012, ISBN 978-88-97389-04-0.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàISNI (EN0000 0004 7057 1714