Paolo Gaifami

ostetrico e professore italiano

Paolo Gaifami (Como, 16 giugno 1883Roma, 14 marzo 1944) è stato un medico professore universitario e ostetrico italiano.

Biografia modifica

Figlio di Carlo e di Teresa Fontana, studiò a Venezia, poi si iscrisse alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Padova, dove fu interno all'Istituto di Anatomia Patologica, diretto da A. Bonome. Si laureò nel 1907. Sposò Barbara Rossi e non ebbe figli.

Assistente modifica

Assistente volontario nella Clinica universitaria Ostetrica e Ginecologica di Roma, diretta dal 1905 da Ernesto Pestalozza, fu nominato assistente di ruolo il 16 novembre 1910 e conseguì la libera docenza in Clinica Ostetrica e Ginecologica a giugno 1914. Durante la prima guerra mondiale lavorò all'ospedale di tappa di Tarcento poi, fino al 1918, all'Ospedale militare di Bologna, con il grado di capitano.

La cattedra modifica

Tornato alla Clinica Ostetrico-Ginecologica dell'Università di Roma, nel 1923 fu chiamato alla cattedra Ostetrico-Ginecologica dell'Università di Sassari, nel 1924 passò a Siena e nel 1925 alla neonata Università di Bari.

Nel 1925 fondò la Società pugliese di ostetricia e ginecologia; nel 1927 creò una guardia ostetrica, per un efficace pronto soccorso domiciliare. Nel 1930 istituì un Albergo materno, con 24 posti letto, per le gravide non sposate e un ambulatorio per gravide e per puerpere tubercolose, dotato di un reparto autonomo di degenza. Dal 1924 diresse la rivista La Clinica ostetrica, su cui pubblicò resoconti della Società pugliese di Ostetricia e Ginecologia.

Musei didattici universitari modifica

I musei dell’Università di Bari nascevano nel 1924, per conservare strumentazione scientifica, raccolta a scopo didattico. Essi facevano parte delle dotazioni degli Istituti e con i laboratori scientifici condividevano spazi e arredi. In questi musei gli studenti trovavano mezzi tecnici per integrare gli insegnamenti orali. Del museo dell'Università di Bari così parla Gaifami: «Il Museo non ha ancora trovata una sistemazione edilizia conveniente, ma intanto si è venuto arricchendo sia per la parte ginecologica che per quella ostetrica e costituisce già oggi una collezione interessante ed importante; vi figura pure la patologia del feto e del neonato, avendo io fatto seguitare anche qui la pratica delle sistematiche autopsie da me già iniziate dal 1908 a Roma.»[1]

Ultimi anni modifica

Nel marzo del 1932, insieme a Pestalozza ed a E. Alfieri, Gaifami rappresentò a Roma l'ostetricia italiana, nella riunione dei clinici, voluta dal commissario dell'Opera Nazionale Maternità e Infanzia (O.N.M.I.), allo scopo di tutelare le scuole ostetriche attive e ottenere il ripristino delle scuole di Vercelli e Arezzo soppresse e l'apertura di una nuova scuola a Foggia.

Gaifami dal 1935 fu successore di Pestalozza alla cattedra di Clinica Ostetrico-Ginecologica dell'Università di Roma. Fu autore studi sull'anatomia e sull'istologia normale e patologica del feto, della placenta e dei tumori; di studi sulle displasie e sulla tubercolosi dei genitali femminili. Perfezionò la chirurgia per il trattamento di anomalie uterine e per primo realizzò il taglio cesareo sul segmento inferiore.

Membro del Consiglio Superiore di Sanità e del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ispettore dell'Opera Nazionale Maternità e Infanzia, fu presidente della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia, dal 9 gennaio 1936 al 3 marzo 1939 e dal 21 novembre 1942 fino alla morte, che lo colse improvvisamente. Fu vicepresidente della Lega per la lotta contro i tumori maligni. Al XXVI congresso della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia, del dicembre 1927, presentò lo studio Il distacco prematuro della placenta normalmente inserta. Fu inoltre vicepresidente della Lega per la lotta contro i tumori maligni.

Morì a Roma, sotto un bombardamento aereo, mentre si trovava nella sua Clinica, vicina all'Università. Suo successore fu l'ostetrico Roberto Bompiani, un altro allievo di Pestalozza.

Pubblicazioni modifica

Tra i suoi studi, da segnalare quelli di anatomia patologica del feto, di istologia placentare, di istologia sul cancro dell'utero, sul corionepitelioma, sui tumori dell'utero e dell'ovaio.

Autore di 300 pubblicazioni scientifiche, tra cui:

  • Tumori maligni della vulva e della vagina, in: Tumori maligni, a cura di G. Vernoni, Milano 1933, pp. 222–232.
  • Prontuario di terapia ostetrica. Vademecum per il medico pratico, Roma, 1924.
  • Elementi di ginecologia. Avviamento alla diagnosi ginecologica e schemi di terapia per medici pratici e studenti, Roma, 1927.
  • Conversazioni e lezioni ostetrico-ginecologiche ad uso dei medici pratici (con prefazione di Ernesto Pestalozza), Roma, 1933.
  • Le annessiti, in: Trattato di ginecologia, diretto da I. Clivio, I, Milano, 1938, pp. 681–756.
  • Patologia ginecologica, in: Trattato di patologia chirurgica per medici e studenti, a cura di D. Taddei, V, Milano, 1938, pp. 1–290.

In Memoriam modifica

All'ingresso dell'Aula Magna della Clinica Ostetrica e Ginecologica del Policlinico Umberto I c'è il busto di bronzo di Paolo Gaifami, su un piedistallo di marmo che porta incise queste parole:

PAULS GAIFAMI
GYNAECOLOGUS
CLARISSIMUS
QUA MENTIS ACIE
ARTEM PARITER
DOCTRINAMQUE
AD SUMMA
FASTIGIA EVEXIT
EADEM VIRTUTIS
PRAESTANTIA
EGREGIAE
HUMANITATIS

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ Giovanni Revoltella, I primi 6 anni della Clinica Ostetrico-Ginecologica di Bari, con Premessa di Paolo Gaifami, Bari, Cressati, 1931, p. VIII.

Bibliografia modifica

  • Andrea Ferrannini, Medicina italica. Priorità di fatti e di direttive, Milano, Ufficio Stampa Medica Italiana, 1935, pp. 35 s, SBN IT\ICCU\CUB\0268922.
  • Arturo Castiglioni, Storia della medicina, Milano, Mondadori, 1936, SBN IT\ICCU\LO1\0338197.
  • Roberto Bompiani, Paolo Gaifami, in: Il politecnico. Sezione Pratica, 1944, p. 218.
  • Adalberto Pazzini, La storia della facoltà medica di Roma, Roma, Istituto di storia della medicina della Università di Roma, 1961, I, pp. 278, 285; II, p. 493, SBN IT\ICCU\IEI\0076481.
  • Luigi Stroppiana, Storia della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Istituzioni e ordinamenti. Sintesi cronologica dalle origini al 1981, Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1985, SBN IT\ICCU\IEI\0053801.
  • Antonio Pachì e Fausta Samaritani, Ostetricia e Ginecologia a La Sapienza 1786-1986, pp. 97-100, Roma, Edizioni Studio Ega, 1986, SBN IT\ICCU\RML\0084802.
  • Francesco Paolo De Ceglia, Scienziati di Puglia : secoli 5. a.C.-21. d.C., parte 3, Bari, Adda, 2007, a. v, SBN IT\ICCU\BRI\0372403.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica