Patto della Concordia
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Il Patto della Concordia è un accordo commerciale che regola la partecipazione e il trattamento economico delle scuderie che partecipano al campionato mondiale di Formula 1 così come organizzato dalla società Formula One Management. Il contenuto è riservato, e perciò si conoscono solo alcuni termini generali del testo in vigore che è il settimo della serie seguendo quello originale firmato il 5 marzo 1981, ed i successivi del 1987, 1992, 1997, 1998, 2009.[1] L'attuale patto, firmato nel 2020, scadrà alla fine del 2025.[2]
Il nome deriva da Place de la Concorde a Parigi, dove vi è la sede della Federazione Internazionale dell'Automobile.
StoriaModifica
Nel 1978 la Commissione Sportiva Internazionale della Federazione Internazionale dell'Automobile, che si occupava degli aspetti sportivi, fu trasformata da Jean-Marie Balestre nella Federazione Internazionale dello Sport Automobilistico (FISA), con un largo grado di autonomia. La relazione della FISA con la Formula One Constructors Association (FOCA) fu subito difficile, ad opera delle iniziative del direttore della FOCA Bernie Ecclestone e del suo legale Max Mosley.
La cosiddetta "Guerra FISA-FOCA" portò anche alla cancellazione di diverse gare, e correva il rischio di distruggere il futuro della Formula 1. Per questo motivo da una riunione organizzata negli uffici della FIA di Parigi in Place de la Concorde il 19 gennaio 1981 uscì il primo "patto" che avrebbe regolato lo sport negli anni a venire.
I termini del contratto sono in massima parte riservati, anche se gli aspetti conosciuti riguardano l'obbligo per i firmatari a presenziare a tutte le gare, in modo da garantire uno spettacolo certo a chi comprasse i diritti televisivi dei Gran Premi. In prospettiva futura infatti la decisione più importante fu quella di cedere la vendita di questi diritti alla FOCA e a Bernie Ecclestone, prima pietra su cui verrà costruita la struttura della società Formula One Management. Il primo Patto della Concordia rimase in vigore fino al 31 dicembre 1987.
Il patto del 1997 e la revisione del 1998 in scadenza nel 2007Modifica
Nel 1997 le squadre firmarono il quarto "contratto" che sarebbe dovuto scadere il 31 dicembre 2007. Non fu firmato da tre team (McLaren, Williams e Tyrrell) che contestavano le modalità con cui Bernie Ecclestone aveva ceduto i diritti TV attraverso una sua società.
Dopo una lunga battaglia ed un compromesso un nuovo patto venne firmato, questa volta da tutti il 27 agosto 1998 con durata sino al 31 dicembre 2007.
Il patto del 2009 - 2012Modifica
Alla fine della stagione 2004 le tre banche che controllano il 75% di Formula One Management (attraverso le varie "scatole") hanno iniziato la loro battaglia per il controllo della società in opposizione a Bernie Ecclestone. Questo ha aumentato l'interesse per il progetto della Grand Prix World Championship, società formata dai principali costruttori per fornire un "campionato alternativo" che garantisca ritorni maggiori alle squadre non appena scade il Patto della Concordia.
Per questo motivo il 7 dicembre 2004 Ecclestone offrì un pagamento una tantum di 260 000 000 di sterline su tre anni per un rinnovo alle stesse condizioni dell'esistente Patto della Concordia, ma le squadre preferirono restare in attesa di piani complessivi. Il 19 gennaio 2005, invece, Ferrari pur essendo parte di GPWC ha annunciato[3] di avere firmato l'allungamento del proprio contratto sino al 31 dicembre 2012.
Nel corso della stagione 2005, altre scuderie hanno aderito al prolungamento del Patto della Concordia. In ordine di tempo hanno firmato Red Bull, Jordan/Midland, Toro Rosso e Williams.
Dopo una lunga battaglia tra la FIA e la neonata organizzazione dei costruttori, la Formula One Team Association, si è giunti al nuovo patto firmato nel 2009 e valido sino al 2012.
Il patto del 2013 - 2020Modifica
In vista della scadenza del 2012, le squadre hanno avviato in anticipo le trattative con Ecclestone. Nel week-end del Gran Premio d'Australia del 2012 sono circolate sul web le indiscrezioni in merito a una firma anticipata da parte di Ferrari e Red Bull. L'articolo, pubblicato su Sky News, è stato rimosso e poi ripubblicato.[4]
Il nuovo patto fu firmato nel luglio 2013 e rimase valido sino alla fine del 2020.[5]
Il patto del 2020 - presenteModifica
Il nuovo patto fu firmato nell'agosto 2020 e resterà valido sino alla fine del 2025.[2]
Formula One CommissionModifica
Un importante organismo definito dal Patto della Concordia è la Formula One Commission, che si dovrebbe riunire regolarmente per organizzare lo sport. Le decisioni vengono poi ratificate dagli organi della FIA, il World Motor Sport Council e l'Assemblea Generale. La Federazione può decidere autonomamente solo per le necessità della sicurezza.
La commissione ha 26 membri:
- Il detentore dei diritti commerciali: Stefano Domenicali per Formula One Management
- Il presidente della FIA: ovvero Mohammed Bin Sulayem
- I "team principal" dei 10 team firmatari
- 4 organizzatori di Gran Premi europei
- 4 organizzatori di Gran Premi extra-europei
- 2 rappresentanti degli sponsor [non chiaro]
- 1 rappresentante fornitori pneumatici: Pirelli
- 4 rappresentante fornitori motori: (Mercedes, Ferrari, Renault, Red Bull)
NoteModifica
- ^ Firmato il patto della concordia, su f1.gpupdate.net, 2 agosto 2009. URL consultato il 4 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2009).
- ^ a b Giacomo Rauli, F1: tutti i team hanno firmato il nuovo Patto della Concordia!, su it.motorsport.com, 19 agosto 2020. URL consultato il 19 agosto 2020.
- ^ Annuncio Ferrari, su itv-f1.com (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2005).
- ^ Soldi e diritti, arriva il “new deal”: alle squadre il controllo della Formula 1, su f1web.it. URL consultato il 7 aprile 2012.
- ^ Federazione Internazionale dell'Automobile, Concorde Agreement, su fia.com, 27 settembre 2013. URL consultato l'8 febbraio 2016.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Patto della Concordia
Collegamenti esterniModifica
- {{}} Copia archiviata, su angelfire.com. URL consultato il 30 marzo 2005 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2013).
- (EN) Grand prix, grand prizes, su economist.com, The Economist.
- (EN) Who owns what in F1 these days?, su GrandPrix.com. URL consultato il 15 marzo 2005 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2007).
- (EN) Funzionamento della F1 Commission [collegamento interrotto], su gp2004.com.