Picathartes gymnocephalus

specie di uccello

Il picatarte collobianco (Picathartes gymnocephalus (Temminck, 1825)) è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia Picathartidae, diffuso nelle aree boschive d'alta quota dell'Africa occidentale.[2]

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Picatarte collobianco
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseTetrapoda
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaPicathartoidea
FamigliaPicathartidae
GenerePicathartes
SpecieP. gymnocephalus
Nomenclatura binomiale
Picathartes gymnocephalus
(Temminck, 1825)
Areale

Il picatarte presenta una colorazione bianca sul collo e sul petto mentre le ali e il dorso sono color grigio-nero. La coda (insolitamente lunga) di color marrone scuro è utilizzata per mantenere l'equilibrio. La testa è quasi completamente glabra e la pelle è giallo vivace ad eccezione di due grandi macchie nere circolari situate appena dietro gli occhi.

Etimologia

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Il nome specifico della specie deriva dal greco antico, gymnos che sta per nudo "nudo", e kephale per "testa". Il nome comune inglese delle due specie, Rockfowl è in riferimento all'abitudine di costruire il nido di fango sulle superfici rocciose delle grotte.

Descrizione

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Esemplare al suolo in Ghana.

Un picatarte adulto misura circa 38–41 cm (15-16), di cui la lunga coda ne costituisce già 18 cm[senza fonte]. Un picatarte adulto può pesare fino a 200-250 g[senza fonte].
Gli adulti non hanno un evidente dimorfismo sessuale e il maschio e la femmina sono pressoché identici. La testa degli adulti, eccetto gola e mento è completamente glabra ad eccezione di un sottile strato di peluria sulla fronte. La pelle della testa è giallo brillante ad eccezione di due grandi macchie circolari di pelle nera che si trova appena dietro gli occhi. Il becco è forte e robusto, e somiglia molto a quello dei corvi. La colorazione della nuca, della schiena e delle ali è grigio-nera mentre il petto ed il collo sono bianco-crema. La lunga e sproporzionata coda invece presenta una colorazione marrone scuro.

Biologia

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Nido con uovo, giovane (sinistra) e adulto (destra).

Alimentazione

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Questo uccello si nutre principalmente di insetti, anche se spesso i genitori introducono nella dieta dei pulcini anche piccoli vertebrati. Si nutrono prevalentemente degli insetti uccisi dalle formiche del genere Dorylus.[senza fonte]

Riproduzione

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Il picatarte è un uccello monogamo e la coppia nidifica in solitaria o in prossimità di altre coppie, raggruppandosi in colonie che arrivano a contare fino a otto nidi. I nidi vengono costruiti con il fango e vengono costruiti su superfici rocciose, prevalentemente nelle grotte. Le femmine depongono fino a due uova due volte l'anno. I nidiacei che ne usciranno maturano nel giro di un mese. Anche se questa specie nidifica in colonie, l'infanticidio è abbastanza comune.

Distribuzione e habitat

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Esemplare nell'Ashanti.

Questo uccello vive principalmente in aree boschive ad alta quota, dell'Africa occidentale, dalla Guinea al Ghana[1]. Predilige le aree provviste di ruscelli e di monadnock.

Tassonomia

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La specie fu descritta nel 1825, da Coenraad Jacob Temminck. Temminck pubblicò la sua scoperta nel 2° volume di Nouveau Recueil de planches coloriées d'oiseaux dove lo descrisse come appartenente al genere Corvus e battezzandolo quindi come Corvus gymnocephalus. Tuttavia, dopo solo tre anni dalla scoperta, il naturalista René-Primevère Lesson rimosse il picatarte dal genere Corvus e lo inserì nel genere Picathartes, in quanto il picatarte non condividevo alcuni aspetti morfologici dei corvi come per esempio la testa piumata. Oggi il picatarte collobianco e il suo parente più stretto, il picatarte collo-grigio sono gli unici membri esistenti del genere Picathartes.

Conservazione

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Questa specie è classificata come vulnerabile ed è minacciata prevalentemente dalla deforestazione e dalla distruzione del suo habitat[1]. Alcuni popoli indigeni della Sierra Leone considerano questo uccello un protettore della casa dei loro spiriti ancestrali. Inoltre, il picatarte è considerato uno degli uccelli africani più ambiti dagli amanti del birdwatching.

  1. ^ a b c (EN) BirdLife International 2012, Picathartes gymnocephalus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Picathartidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 30 giugno 2014.

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Collegamenti esterni

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