Pier Antonio Meneghelli

scrittore e drammaturgo italiano

Pier Antonio Meneghelli (Padova, 1749Padova, 31 agosto 1819) è stato uno scrittore e drammaturgo italiano.

Non va confuso con il quasi omonimo Antonio Meneghelli.

Biografia modifica

Padovano, abbracciò la carriera ecclesiastica e si dedicò a studi umanistici. Dopo aver viaggiato tra Firenze, Roma e Napoli, fu nominato lettore di belle lettere e storia al Regio Liceo di Vicenza, prima di tornare definitivamente nella città natale.[1]

In riva al Brenta accettò « il carico di vice-bibliotecario e di custode del museo » all'Università, dove vinse negli ultimi anni di vita la cattedra di archeologia.[2]

Autore di una tragedia cittadinesca - il cui genere teorizzò nella sua celebre dissertazione, uno dei trattati sul teatro più significativi nell'ultimo scorcio di secolo - ispirata alla storia patavina e di un'azione lirica, Meneghelli unì all'esperienza creatrice l'attività di critico, muovendosi tra letteratura, arte e storia. Curò inoltre l'edizione dei sonetti dialettali di Gian Giacomo Mazzolà - selezionandone cento -, apparsi nel 1785 a Padova con il titolo I cavei de Nina.

La Dissertazione sopra la tragedia cittadinesca, pubblicata nel 1795, definiva le regole del genere, che secondo l'autore doveva abbracciare personaggi di ogni ceto sociale e fondere in sé gli elementi della commedia e della tragedia, pur con tratti propri e tendenzialmente inclini al tragico.[3] Secondo il biografo padovano Giuseppe Vedova, la nota fortemente anti-alfieriana presente nella Dissertazione sarebbe opera di Melchiorre Cesarotti, nella cui cerchia si sviluppava in quegli anni il percorso intellettuale di Meneghelli.[4]

L'asserzione non è dimostrabile[5], ma in ogni caso Meneghelli si sarebbe successivamente schierato dalla parte dell'Astigiano, dando nel 1812 alle stampe l'Elogio di Vittorio Alfieri.

Opere modifica

Note modifica

  1. ^ G. Vedova, Biografia degli scrittori padovani, Padova 1832, vol. I, pp. 595-596.
  2. ^ G. Vedova, cit., p. 597.
  3. ^ Il trattato fu scritto nel 1789 nell'ambito di un concorso della Reale Accademia di Mantova.
  4. ^ G. Vedova, cit., pp. 597-598, nota 2; Meronte Larisseo era il nome arcadico di Cesarotti.
  5. ^ P. Ranzini, Verso la poetica del sublime. L'estetica « tragica » di Melchiorre Cesarotti, Ospedaletto, 1998, p. 169n.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN27279128 · ISNI (EN0000 0000 6135 9536 · SBN BVEV064479 · BAV 495/211714 · CERL cnp01374963 · LCCN (ENnr96007599 · GND (DE120764679 · BNF (FRcb14310788m (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nr96007599