Piero Luigi Vigna

magistrato italiano (1933-2012)
(Reindirizzamento da Pier Luigi Vigna)

Piero Luigi Vigna, talvolta citato anche come Pier Luigi o Pierluigi Vigna (Borgo San Lorenzo, 1º agosto 1933Sesto Fiorentino, 28 settembre 2012), è stato un magistrato italiano, Procuratore nazionale antimafia dal 1997 al 2005.

Piero Luigi Vigna

Procuratore nazionale antimafia
Durata mandato1997 –
2005
PredecessoreBruno Siclari
SuccessorePietro Grasso

Dati generali
ProfessioneMagistrato
Piero Luigi Vigna durante un processo

Biografia modifica

Dopo essere entrato nella magistratura italiana nel 1959, fu prima pretore a Borgo San Lorenzo e Milano, dal 1965, tornato a Firenze, in procura della Repubblica ha svolto le funzioni di sostituto, poi procuratore aggiunto ed infine - dal 1991 - di procuratore capo presso la Procura della Repubblica e presso il tribunale di Firenze. Si è occupato in quegli anni sia di indagini sul terrorismo nero e rosso (suo l'arresto di Barbara Balzerani), che dell'Anonima sequestri sarda, che del caso del Mostro di Firenze, ma anche degli investimenti di Cosa Nostra in Toscana.

Nei primi anni '90 è stato anche docente di codice penale presso la Scuola Marescialli dell'Arma dei Carabinieri di Firenze. Dal 1992 ha svolto anche le funzioni di procuratore distrettuale antimafia, indagando sulle bombe del 1992-1993. Dal 14 gennaio 1997 è Procuratore nazionale antimafia, incarico che lascia nel 2005 per raggiunti limiti d'età. Il suo successore è Pietro Grasso. È stato presidente onorario di Magistratura Indipendente. Nel 2009 ha presieduto la commissione che ha elaborato il Codice antimafia e anticorruzione della Regione siciliana, denominato "Codice Vigna"[1]. Dal 2 febbraio 2011 è stato anche Presidente dell'Osservatorio Nazionale Edilizia e Legalità della Fillea Cgil.

È morto il 28 settembre 2012 all'età di 79 anni al Centro Oncologico fiorentino di Sesto Fiorentino a seguito di un tumore.[2].

Indagini modifica

Ha diretto numerose indagini su:

Onorificenze modifica

«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— Roma, 29 settembre 2005[3]

Note modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN185349 · ISNI (EN0000 0000 8349 3592 · SBN CFIV025058 · LCCN (ENn79062655 · BNF (FRcb13611928x (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n79062655