Il pompaggio ottico è una tecnica usata, utilizzando una sorgente ottica, per ottenere in un sistema di atomi, molecole o ioni una distribuzione delle popolazioni dei vari stati energetici diversa da quella di equilibrio termodinamico. Trova applicazione sia in elettronica quantistica per ottenere l’inversione di popolazione necessaria alla realizzazione di maser e laser, sia nella ricerca di base in fisica atomica.

Principio modifica

In un sistema di atomi liberi (o molecole o ioni in bassa concentrazione in una matrice liquida o solida – il problema è lo stesso) in condizioni di equilibrio i vari stati energetici sono occupati da un numero di atomi che segue la distribuzione di Boltzmann: il rapporto fra il numero di atomi che si trovano in ogni istante nello stato i-esimo di energia   e il numero totale di atomi nel sistema (cioè la popolazione dello stato) è proporzionale a  , dove   è la costante di Boltzmann e   è la temperatura. Stati degeneri (cioè con la stessa energia) hanno quindi la stessa popolazione, mentre stati che differiscono dallo stato fondamentale per energie corrispondenti alla regione ottica (qualche elettronvolt) hanno una popolazione molto bassa a temperatura ordinaria.

Inversione di popolazione modifica

Indicando con   l’energia dello stato fondamentale   e   quella di uno stato eccitato   (o gruppo di stati con la stessa energia o energia molto simile), se il sistema è illuminato con radiazione di frequenza   (dove   è la costante di Planck) alcuni atomi nello stato fondamentale assorbono tale radiazione (se la transizione è ammessa dalle regole di selezione) portandosi nello stato  , quindi la popolazione dello stato   aumenta. Tuttavia, se la transizione è ammessa, lo stato decade emettendo, per emissione spontanea, un fotone di frequenza  . Anche se il campo di radiazione incidente è molto intenso, non è possibile che le transizioni da   a   superino quelle in verso contrario e si abbia quindi una popolazione nello stato superiore maggiore di quella nello stato fondamentale (cioè che si abbia l'inversione di popolazione) perché in queste condizioni l'emissione stimolata provoca un decadimento da   con velocità almeno pari a quella delle transizioni "in salita" da   a  .

 
Schema del pompaggio ottico a 3 livelli. Le sottili frecce verticali e oblique indicano transizioni veloci. L'inversione si ha fra s e f.

Se però la transizione fra   e   è relativamente lenta ma c'è un altro stato   di energia   che è connesso radiativamente sia con lo stato fondamentale sia con lo stato  , allora è possibile illuminare il sistema con radiazione di frequenza  , portando gli atomi nello stato   da cui decadono, in parte tornando verso lo stato fondamentale ma in parte verso lo stato  , da cui in questo caso non possono decadere nello stato fondamentale   per emissione stimolata provocata dall'illuminazione. In tal modo è possibile che nello stato   si accumuli una popolazione maggiore di quella dello stato fondamentale. In questo consiste il “pompaggio”[1].

Il processo appena descritto è detto “pompaggio a 3 livelli” perché i livelli coinvolti sono tre ( ,   e  ) ed è quello che è stato usato per la realizzazione del primo laser, che utilizzava ioni di cromo (Cr3+) in una matrice monocristallina di α-allumina (Al2O3) illuminati da una potente lampada a flash[2].

 
Schema del pompaggio ottico a 4 livelli. L'inversione si ha fra s e l.

Esistono altri processi analoghi (a 4 livelli) in cui l’inversione di popolazione si ottiene fra stati entrambi eccitati. In questo caso, non dovendosi ridurre molto la popolazione dello stato fondamentale, è più facile ottenere emissione laser continua. Attualmente il pompaggio ottico per la realizzazione dei laser è limitato ad alcuni tipi particolari, come i laser a coloranti organici e quelli a Nd:YAG[3].

Misure di precisione modifica

Un analogo procedimento può essere utilizzato, sfruttando opportunamente le regole di selezione, per realizzare popolazioni diverse in stati fra loro molto vicini in energia, e quindi con popolazioni praticamente identiche se in condizioni boltzmanniane.

Ad esempio nel sodio (23Na), dove lo spin nucleare è  , a causa dell’interazione iperfine lo stato fondamentale 32S1/2 è suddiviso in due sottolivelli (autostati del momento angolare totale, elettronico e nucleare, F) con F=1 e F=2, di energia rispettivamente   ed  . Nel sodio la differenza   corrisponde a una frequenza di circa 1,77 GHz. Illuminando il sistema (naturalmente in fase vapore) con la riga D2 gli atomi vengono portati nello stato eccitato 32P3/2 che ha quattro sottolivelli con F=0,1,2,3; se la luce contiene soltanto (o prevalentemente) una delle componenti iperfini, ad esempio fra il livello con F=1 nello stato fondamentale e quello con F=2 in quello eccitato, il successivo decadimento avviene non solo su F=1 ma su entrambi i sottolivelli iperfini dello stato fondamentale, dove quindi il livello con F=1 si svuota a favore del livello con F=2 e pertanto diminuisce l’assorbimento, da parte del sistema, della luce in arrivo .

 
Schema di pompaggio iperfine.

Si ottiene allora una differenza di popolazione fra questi due sottolivelli che, avendo la stessa parità, non sono connessi per transizioni di dipolo elettrico. Applicando un campo a radiofrequenza alla frequenza   questa differenza di popolazione si annulla e il sistema diventa nuovamente assorbente per la luce in arrivo. Si può in tal modo identificare sperimentalmente con notevole precisione la differenza   fra i sottolivelli iperfini, precisione che sarebbe impossibile con tecniche tradizionali di spettroscopia ottica a causa della larghezza delle righe[4].

Orientazione magnetica modifica

Una tecnica analoga può essere utilizzata se i sottolivelli su cui si lavora differiscono in energia non solo per il numero quantico F ma per la componente mF del momento angolare totale, a causa della presenza di un campo magnetico. In tal caso l’eccitazione selettiva di uno stato si ottiene non con il filtraggio di una particolare componente iperfine, ma con la polarizzazione circolare della luce incidente lungo il campo magnetico, dato che la regola di selezione su  mF dipende da questa polarizzazione. In tal modo si ottiene una diversa distribuzione delle popolazioni degli stati che differiscono per mF, che sarebbero identiche in assenza di campo magnetico e di pompaggio. In modo analogo a quanto visto prima si può quindi misurare con precisione il campo magnetico[5].

Con quest’ultimo metodo, inoltre, si ottiene una dissimetria spaziale (ad esempio se la popolazione dello stato con mF=+1 è diversa da quello con mF=−1) e si ha una orientazione preferenziale degli atomi del sistema; si possono allora studiare vari meccanismi di diffusione, collisione e scambio di spin[6].

Storia modifica

La prima idea di utilizzare il pompaggio ottico per ottenere popolazioni non boltzmanniane fu di Alfred Kastler nel 1950. Il suo interesse era rivolto alla possibilità di studiare le piccole separazioni fra livelli atomici e molecolari mediante irraggiamento a radiofrequenza anziché con tecniche di spettroscopia ottica, e per questo ottenne il premio Nobel nel 1966[7]. Le idee di Kastler furono poi sviluppate in molti Paesi, compresa l’Italia grazie soprattutto ad Adriano Gozzini e collaboratori.

Nel 1951 il russo Valentin A. Fabrikant (che fin dal 1939 aveva suggerito di utilizzare l'emissione stimolata per amplificare onde corte) propose l’uso del pompaggio ottico per ottenere l’inversione di popolazione e realizzare un amplificatore ottico (non ancora un oscillatore, come il futuro laser). Dopo che Charles Hard Townes ed altri realizzarono il primo maser nella regione delle microonde (1954) diversi gruppi cercarono di ottenere un risultato analogo nella regione ottica, e il primo laser (impulsato) fu realizzato da Theodore Harold Maiman nel 1960 con lo schema a 3 livelli descritto prima e un’opportuna cavità ottica[8].

Note modifica

  1. ^ (EN) H. Haken, The semiclassical and quantum theory of the laser, in S.M. Kay e A. Maitland (a cura di), Quantum Optics, Londra e New York, Academic Press, 1970, pp. 201-321.
  2. ^ The first ruby laser, su laserfest.org. URL consultato il 4 aprile 2021.
  3. ^ Processi di pompaggio (PDF), su personalpages.to.infn.it. URL consultato il 4 aprile 2021.
  4. ^ (EN) E. Arimondo, M. Inguscio e P. Violino, Experimental determinations of the hyperfine structure in the alkali atoms, in Reviews of Modern Physics, vol. 49, n. 1, American Institute of Physics, gennaio 1977, pp. 31-75.
  5. ^ (EN) Arnold L. Bloom, Principles of Operation of the Rubidium Optical Magnetometer, in Applied Optics, vol. 1, n. 1, Optical Society of America, 1962, pp. 61-68.
  6. ^ P. Violino, Analisi dei metodi ottici per lo studio del rilassamento di spin di un metallo alcalino per urto contro gas estranei, in Supplemento al Nuovo Cimento, vol. 6, n. 2, Società Italiana di Fisica, 1968, pp. 440-499.
  7. ^ The Nobel Prize in Physics 1966, su nobelprize.org. URL consultato il 4 aprile 2021.
  8. ^ Giancarlo C. Righini, 1960: the Laser Era begins, in Il Nuovo Saggiatore, vol. 36, n. 5-6, Società Italiana di Fisica, 2020, pp. 7-16.

Bibliografia modifica

  • (EN) Tadeusz Skaliński (a cura di), Optical pumping and Atomic Line Shapes, Varsavia, Accademia Polacca delle Scienze, 1968.
  • (EN) George Series, Optical pumping and related topics, in S.M. Kay e A. Maitland (a cura di), Quantum Optics, Londra e New York, Academic Press, 1970, pp. 395-482.
  • Orazio Svelto, Elettronica quantistica, in Enciclopedia delle Scienze Fisiche, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Roma, 1995, vol. 2, pp. 371-379

Voci correlate modifica

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