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Architettura dell'Ottocento

L'architettura della prima metà dell'Ottocento oltre il Rococò, non presenta stili con caratteristiche proprie, ma nuovi stili che tendono a rifarsi ai gusti precedenti, caratterizzati dal prefisso “neo”, tendenti tutti a sorte di revival, di riprese, delineandosi così nell'Ottocento una sorta di codice: l'eclettismo storicistico, dove tutti i gusti possono essere simultaneamente presenti.

Konzerthause di Berlino Neoclassico - Schinkel

È quindi quasi del tutto improponibile una rigida periodizzazione degli stili quando architetti come Karl Friedrich Schinkel si impegnarono nel progettare e realizzare opere neogreche, neoromane, neogotiche, neoromaniche, riprendendo sempre motivi del passato. Emblematica è la domanda “in quale stile dobbiamo costruire?” (In Welchem Style sollen wir bauen?), titolo di un saggio di Heinrich Hubsch. Solo con la nascita dell'Art Nouveau, con l'opera di Viollet-le-Duc verrà a delinearsi un vero stile guida nel corso di un simile secolo.

L'Ottocento fu infatti un secolo particolarmente fervido. Il secolo di Napoleone Bonaparte, del Congresso di Vienna, dell'affermazione della Rivoluzione industriale, della tecnologia, del liberismo e del capitalismo, del commercio internazionale, dello sviluppo urbano, del socialismo, del positivismo. In campo letterario dominò il romanticismo, in quello artistico si sviluppò l'impressionismo. Ancora l'Ottocento fu il secolo di Marx, Freud, Malthus, Darwin.