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Movimento Moderno

Palazzina di Le Corbusier al Weißenhofsiedlung di Stoccarda, dove sono adottati i cinque punti, 1927

Con il termine Movimento Moderno si indicano quegli architetti che si dedicarono più alla funzionalità che all'estetica nei progetti che realizzarono tra le due guerre mondiali. Tese al rinnovamento dei caratteri, della progettazione e dei principi dell'architettura. Si identificherà poi, nel momento della sua massima espressione, negli anni venti e trenta del XX secolo con l'International Style. Il fulcro del movimento si è manifestato nei CIAM (Congrès Internationaux d'Architecture moderne). Non è chiaro dove il termine si sia concretizzato per la prima volta, inizialmente è molto usato soprattutto in ambito anglosassone, mentre in Italia si trova più spesso Razionalismo prima della Seconda guerra mondiale, e Funzionalismo negli anni settanta e ottanta. È da notare che in questi anni il Movimento vero e proprio era già superato sia livello teorico che pratico, rimanevano solo frange, forse più numerose in Italia, che ha vissuto ai margini ed in ritardo l'epoca più espressiva dell'International Style i cui anni corrispondevano al ventennio fascista. Alcuni studiosi considerano uno dei padri del Movimento Moderno William Morris, che aveva dettato i primi principi di rinnovamento dell'architettura già nel XIX secolo. Attorno al 1900 poi diversi architetti in tutto il mondo cominciarono a sviluppare nuove soluzioni architettoniche in risposta alle mutata realtà sociale e alle nuove possibilità tecnologiche, fattori che avevano avuto nella seconda parte dell'800 un notevole sviluppo. Le opere di Art Nouveau di Victor Horta a Brussels, la Secessione Viennese di Otto Wagner in Vienna, le nuove personali sperimentazioni architettoniche di Antoni Gaudí a Barcellona e Charles Rennie Mackintosh a Glasgow sono espressione di questo mutamento.