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Il "Trattato di Lisbona" (noto anche come "Trattato di riforma") è il trattato redatto per sostituire la Costituzione europea bocciata dal no nei referendum francese e olandese del 2005.

L'intesa arriva dopo due anni del "periodo di riflessione" ed è stata preceduta dalla Dichiarazione di Berlino del 25 marzo 2007, in occasione dei 50 anni dell'Europa unita, in cui il cancelliere tedesco Angela Merkel e il premier italiano Romano Prodi esprimevano la volontà di sciogliere il nodo entro pochi mesi al fine di consentire l'entrata in vigore di un nuovo trattato nel 2009, anno delle elezioni del nuovo Parlamento europeo.

Nello stesso periodo nasce il cosiddetto "Gruppo Amato" (formato da politici europei), ufficialmente chiamato "Comitato d'azione per la democrazia europea" (Action Committee for European Democracy, ACED) supportato dalla Commissione europea che ha inviato due suoi rappresentanti alle riunioni. Il gruppo ha avuto il mandato (non ufficiale) di prospettare una riscrittura della Costituzione basata sui criteri che erano emersi durante le consultazioni della Presidenza tedesca con le cancellerie europee. Il risultato è stato presentato il 4 giugno 2007: il nuovo testo presenta in 70 articoli e 12 800 parole circa le stesse innovazioni della Costituzione che aveva 448 articoli e 63 000 parole diventando un punto di riferimento per i negoziati.

Il Consiglio europeo di Bruxelles, sotto la presidenza tedesca, il 23 giugno 2007 raggiunse l'accordo sul nuovo Trattato di riforma.

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