Primavera (Fiori e Lauri)

dipinto

La Primavera di Mario de' Fiori e Filippo Lauri è un dipinto che fa parte della serie Le Quattro Stagioni e che si conserva a palazzo Chigi di Ariccia.

La Primavera
AutoriMario de' Fiori e Filippo Lauri
Data1659
Tecnicaolio su tela
Dimensioni150×250 cm
UbicazionePalazzo Chigi, Ariccia

Descrizione modifica

Questa serie di dipinti fu commissionata da Flavio Chigi due anni dopo essere stato nominato cardinale da papa Alessandro VII nel concistoro del 9 aprile 1657. I quattro dipinti delle stagioni - tutti della stessa misura e con identica cornice - si trovano oggi nello stesso luogo per il quale furono concepiti e realizzati, cioè in una sala di palazzo Chigi di Ariccia. Flavio Chigi affidò a Mario de' Fiori (Mario Luzzi) la programmazione del complesso lavoroː a Luzzi era riservata la realizzazione della parte decorativa floreale, mentre ad altri quattro pittori erano commissionate le figure. I dipinti furono quindi creati in due fasi distinte: prima le figure allegoriche - tra le quali ampi spazi furono lasciati vuoti - poi l'intervento conclusivo di Mario de' Fiori.

Per La Primavera collaborò Filippo Lauri, per L'Estate Carlo Maratta, per L'Autunno Giacinto Brandi e per L'Inverno Bernardino Mei.

La documentazione modifica

Nell'Archivio Chigi esiste questa memoria dei pagamenti, in data 24 dicembre 1659, comprensiva delle Quattro Stagioni e di un ritratto di Luzzi, ripreso da Giovanni Maria Morandi mentre dipinge un trofeo di fiori:

«Il S. Mario ha fatto per serv, et ord. di S. Em.za cinque pezzi di quadri p.mi 9 e 6, cioè uno con il suo ritratto che dipinge fiori, et nelli altri quattro le quattro stagioni - nella Primavera ha dipinto le figure Filippo Lauri pag.to sc. 60 - nell'Estate ha dipinto le figure Carlo Maratta pagato da sua Em.za - nell'Autunno ha dipinto le fig. Giacinto Brandi da pagarsi da sua Em.za - nell'Inverno ha dipinto le figure il S. Bernardino Mei da pagarsi da S. Em.za - nel quadro del ritratto fatto da Gio Ma. Morandi pagato dal Mario sc. 50.»[1]

Non sappiamo quanto e quando fu pagato Mario de' Fiori, ma conosciamo l'importo del pagamento fatto a Filippo Lauriː 60 scudi.

La Primavera modifica

Filippo Lauri trovò un accordo con Mario de' Fiori che in particolare in questo dipinto aveva bisogno di ampio margine, per inserire le sue fastose e complesse decorazioni florali, con tutte le sfumature che la natura possiede. Il naturalismo caravaggesco tocca in questo dipinto i vertici del barocco romano, inteso come compromesso tra classicismo delle figure e ricchezza della decorazione. La Flora di Lauri è adagiata nella posa sensuale, ma armonica di una giovane dea e i suoi putti sollevano con delicatezza la ricca trama floreale dipinta da Mario Luzzi. Alle spalle di Flora si eleva una barocca e festosa, eppure leggera composizione di fiori, di foglie e di frutti. Occhieggia sullo sfondo un sereno paesaggio acquatico, sotto un cielo terso e lucente.

 
Mario Nuzzi e Filippo Lauri, La primavera (Ariccia, palazzo Chigi) part.

Filippo Lauri - nome italianizzato, poiché era figlio del pittore fiammingo Balthasar Lawers (Anversa 1578-Roma 1645), italianizzato in Baldassarre Lauri e la cui figlia Brigida aveva sposato nel 1642 in seconde nozze Angelo Caroselli - era quindi cognato del pittore Caroselli ed aveva partecipato alla decorazione ad affresco della Galleria del Quirinale, sotto la direzione di Pietro da Cortona. Nella sua Flora, dai tratti limpidi e morbidi, si avvertono influssi del classicismo bolognese, mentre la minuzia dei particolari e la freschezza degli incarnati derivano dalla lezione della pittura fiamminga.

Note modifica

  1. ^ L'Arte,  p. 85.

Bibliografia modifica

  • AA VV, L'arte per i papi e per i principi nella campagna romana grande pittura del '600 e del '700, Roma, Casa editrice Quasar, 1990, pp. 85-89 e tav. 6.1, SBN IT\ICCU\MIL\0047043.

Voci correlate modifica

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