Punto di ancoraggio
Il punto di ancoraggio in arrampicata, alpinismo e nelle discipline tecnicamente affini come speleologia e torrentismo è un punto nel quale viene fissata la corda alla roccia, ghiaccio o pannelli artificiali nel caso di arrampicata indoor. Il punto di ancoraggio è quindi uno dei componenti della catena di assicurazione.
Il punto di ancoraggio deve dare la possibilità di fissarsi in modo stabile e sicuro alla superficie, mentre la corda viene collegata generalmente attraverso un moschettone o (più comunemente) un rinvio che permettono di fissare la corda in modo stabile oppure di lasciarla scorrere al suo interno, in funzione della finalità del punto di ancoraggio.
I punti di ancoraggio vengono utilizzati per assicurare gli arrampicatori o alpinisti alla sosta, per fissare la corda per le calate e per ridurre l'altezza della caduta del capocordata. In questo caso i punti di ancoraggio sono disposti tra un punto di sosta e l'altro, e la loro distanza varia in base al grado di difficoltà dell'ascensione, e alla possibilità di trovare punti di ancoraggio naturali o punti nella superficie adatti al fissaggio dei punti di ancoraggio artificiali.
Tipi di punti di ancoraggio
modificaI punti di ancoraggio si dividono in naturali, che sfruttano le caratteristiche dell'ambiente, ed artificiali, ottenuti tramite attrezzi collegati alla parete.[1]
Punti di ancoraggio naturali
modificaI punti di ancoraggio naturali sono molteplici, potenzialmente qualunque supporto in grado di reggere la caduta (da valutare attentamente, potendo raggiungere le decine di kN) e intorno al quale possa essere sistemato un cordino o una fettuccia, tra cui:
Su ghiaccio:
- Clessidra di ghiaccio, tecnica Abalakov[5]
Punti di ancoraggio artificiali
modificaI più comuni tipi di punti di ancoraggio artificiale per ascensione su roccia sono:
I più comuni tipi di punti di ancoraggio artificiale per ascensione su ghiaccio sono:
- Viti da ghiaccio[10]
- Piccozza e martello-piccozza[11]
- Sci[12]
- Corpi morti[13]
I punti di ancoraggio artificiali possono essere estemporanei, rimossi o rimovibili al termine dell'ascensione (o discesa in speleologia e torrentismo) come nut, friends e spesso i chiodi convenzionali, oppure permanenti, in grado di resistere per lungo tempo nell'ambiente, come gli spit e i punti di ancoraggio resinati.
Secondo le attuali normative un attrezzo per il punto di ancoraggio artificiale deve avere una tenuta di 22 KN o superiore.
Note
modifica- ^ CNSASA, Alpinismo su roccia, p. 250.
- ^ CNSASA, Alpinismo su roccia, pp. 251-252.
- ^ CNSASA, Alpinismo su roccia, p. 252.
- ^ a b CNSASA, Alpinismo su roccia, p. 253.
- ^ CNSASA, Alpinismo su ghiaccio e misto, pp. 300-301.
- ^ CNSASA, Alpinismo su roccia, pp. 254-259.
- ^ CNSASA, Alpinismo su roccia, p. 260.
- ^ CNSASA, Alpinismo su roccia, pp. 260-261.
- ^ CNSASA, Alpinismo su roccia, pp. 261-262.
- ^ CNSASA, Alpinismo su ghiaccio e misto, pp. 292-295.
- ^ CNSASA, Alpinismo su ghiaccio e misto, pp. 295-297.
- ^ CNSASA, Alpinismo su ghiaccio e misto, pp. 298-299.
- ^ CNSASA, Alpinismo su ghiaccio e misto, pp. 299-300.
Bibliografia
modifica- Commissione nazionale scuole di alpinismo e scialpinismo, Ancoraggi, in Alpinismo su ghiaccio e misto, Milano, Club Alpino Italiano, 2005, pp. 291-318, ISBN 978-88-7982-039-4.
- Commissione nazionale scuole di alpinismo, scialpinismo e arrampicata libera, Ancoraggi, in Alpinismo su roccia, Milano, Club Alpino Italiano, 2008, pp. 250-262, ISBN 978-88-7982-024-0.
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