Respiro di Kussmaul

forma di respiro patologico
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Il respiro di Kussmaul (talvolta chiamato anche respiro grosso) è una forma di respiro patologico associato ad acidosi metabolica grave, causata in particolare da chetoacidosi diabetica, o insufficienza renale. È una forma di iperventilazione compensatoria in cui l'aumento della frequenza respiratoria ha lo scopo di incrementare l'eliminazione dell'anidride carbonica per compensare la riduzione del pH del sangue.

Dinamica respiratoria normale
Respiro di Kussmaul: si segnala la lunga pausa tra gli atti inspiratori ed espiratori

Storia modifica

Il respiro deve il suo nome allo scopritore, Adolf Kussmaul (22 febbraio 1822, 28 maggio 1902), un medico tedesco reumatologo famoso per aver descritto i primi casi di vasculite idiopatica.[1] Adolf Kussmaul notò per la prima volta questa tipologia di respiro in alcuni pazienti affetti da diabete mellito mal compensato e in acidosi. Le sue osservazioni furono riportate in un saggio del 1874. [2]

Eziologia modifica

La respirazione di Kussmaul è un meccanismo di compensazione respiratoria che si verifica in tutti gli stati di acidosi metabolica. Pertanto è riscontrabile, prevalentemente ma non solo, nella chetoacidosi diabetica e nell'insufficienza renale.

Proprio perché osservabile in ogni forma di acidosi metabolica il respiro di Kussmaul è stato osservato anche in soggetti terminali affetti da AIDS.[3]

Patogenesi modifica

Se si esegue un'emogasanalisi arteriosa sul sangue di un paziente con respiro di Kussmaul i risultati ci mostreranno una bassa pressione parziale di CO2 in combinazione con una bassa concentrazione di bicarbonati. Questi valori trovano spiegazione nell'aumento della ventilazione che conduce a un maggiore scambio (e quindi allontanamento) dell'anidride carbonica a livello alveolare. L'eccesso di basi è marcatamente negativo.

Il paziente sente il bisogno di respirare profondamente; percepisce una "fame d'aria" che, a seguito della attivazione dei centri di controllo della respirazione, lo induce anche involontariamente a respirare con maggiore profondità.

In un primo momento il respiro tenderà a essere rapido e relativamente poco profondo, ma ben presto l'acidosi metabolica evolve in iperventilazione. Quindi quanto più l'acidosi diviene grave tanto più elevata sarà la probabilità di sviluppare il respiro di Kussmaul. Non a caso Adolf Kussmaul originariamente identificò questo tipo di respirazione come segno di coma e morte imminente nei pazienti diabetici.

Clinica modifica

Il respiro di Kussmaul è caratterizzato da atti respiratori molto lenti, e in particolare da un'inspirazione profonda e rumorosa, a cui segue una breve apnea inspiratoria, quindi un'espirazione breve e gemente, infine una pausa post-espiratoria decisamente prolungata.

Durata del digiuno, presenza o assenza di epatomegalia e il respiro di Kussmaul forniscono importanti indizi per la diagnosi differenziale di iperglicemia negli errori congeniti del metabolismo.[4]

Note modifica

  1. ^ Matteson EL, Kluge FJ., Think clearly, be sincere, act calmly: Adolf Kussmaul (February 22, 1822-May 28, 1902) and his relevance to medicine in the 21st century., in Curr Opin Rheumatol., vol. 15, 1973, pp. 29-34.
  2. ^ A. Kussmaul: Zur Lehre vom Diabetes mellitus. Über eine eigenthümliche Todesart bei Diabetischen, über Acetonämie, Glycerin-Behandlung des Diabetes und Einspritzungen von Diastase in's Blut bei dieser Krankheit., Deutsches Archiv für klinische Medicin, Leipzig, 1874, 14: 1-46. English translation in Ralph Hermon Major (1884-1970), Classic Descriptions of Disease. Springfield, C. C. Thomas, 1932. 2nd edition, 1939, 3rd edition, 1945.
  3. ^ Soriano V, Moreno V, Alba A, Laguna F, González-Lahoz J., Kussmaul respiration and abdominal pain secondary to metabolic acidosis in AIDS patients with disseminated Mycobacterium avium complex infection receiving clofazimine, in 894-5, vol. 7, 1993.
  4. ^ Robin R Deterding; Hay, William Winn; Myron J. Levin; Judith M. Sondheimer, Current Diagnosis and Treatment in Pediatrics (Current Pediatric Diagnosis and Treatment), McGraw-Hill Medical, 2006, p. 989, ISBN 0-07-146300-3.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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