Roberto Marcelo Levingston

militare argentino

Roberto Marcelo Levingston Laborda (San Luis, 19 gennaio 1920Buenos Aires, 17 giugno 2015[1]) è stato un generale e politico argentino, Presidente dell'Argentina "de facto" dal 18 giugno 1970 al 22 marzo 1971.

Roberto Marcelo Levingston
Roberto Marcelo Levingston in abiti civili

36º Presidente dell'Argentina
Durata mandato18 giugno 1970 –
21 marzo 1971
PredecessoreJuan Carlos Onganía
SuccessoreAlejandro Agustín Lanusse

Dati generali
Partito politicoIndipendente
UniversitàColegio Militar de la Nación
ProfessioneMilitare
FirmaFirma di Roberto Marcelo Levingston
Roberto Marcelo Levingston
Roberto Marcelo Levingston in uniforme
NascitaSan Luis, 19 gennaio 1920
MorteBuenos Aires, 17 giugno 2015
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Argentina Argentina
Forza armata Esercito argentino
Anni di servizio1938 - 1970
GradoGenerale di brigata
DecorazioniGran Maestro dell'Ordine del liberatore San Martín
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Biografia modifica

Si diplomò nel Colegio Militar de la Nación nel 1941. Nel corso della sua carriera nell'esercito argentino si specializzò nelle tecniche di spionaggio e di controguerriglia. Il 18 giugno 1970 il generale Juan Carlos Onganía, capo della dittatura civico-militare che aveva retto il paese fino a quel momento fu rovesciato un colpo di stato interno alle forze armate promosso dal settore più oltranzista dell'esercito, capeggiato dal generale Alejandro Agustín Lanusse. La presidenza della Repubblica venne quindi affidata dai golpisti a Levingston.

Durante il suo mandato, caratterizzato da un crescendo della violenza politica in tutto il paese, introdusse la pena di morte per i terroristi ed i rapitori. Sul piano economico il suo gabinetto elaborò alcune misure di stampo protezionistico che poco poterono contro l'imperante inflazione e la recessione che stava attanagliando l'economia argentina.

Nel marzo 1971 nella città di Córdoba scoppiò una rivolta passata alla storia come Viborazo. Dopo la repressione la giunta militare chiese le dimissioni di Levingston. Al suo posto fu nominato presidente il generale Lanusse.

Onorificenze modifica

Note modifica

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN11209271 · ISNI (EN0000 0000 2229 3677 · LCCN (ENn82252152 · GND (DE1018400435 · J9U (ENHE987007357411905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n82252152