Rottura aortica

rottura o danneggiamento dell'aorta, l'arteria più grande del corpo
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

La rottura aortica è la rottura o il danneggiamento dell'aorta, l'arteria più grande del corpo. La rottura aortica è una condizione rara, estremamente pericolosa. La causa più comune è un aneurisma aortico addominale che si è rotto spontaneamente. La rottura aortica è distinta dalla dissezione aortica, che è uno strappo attraverso la parete interna dell'aorta che può bloccare il flusso di sangue attraverso l'aorta al cuore o agli organi addominali.

Rottura aortica
Segmenti di aorta, con l'aorta toracica nell'area contrassegnata in verde.
Malattia rara
SpecialitàChirurgia vascolare, cardiologia, medicina d'emergenza
EziologiaRottura di aneurisma aortico, trauma
Sede colpitaVentricolo sinistro del cuore
Mortalità mondialeFino al 90% dei casi
Incidenza mondiale4% circa
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM441.1
OMIM613780
MeSHD001019
eMedicine416939

Classificazione modifica

Una rottura aortica può essere classificata in base alla sua causa in uno dei seguenti tipi principali:

Indizi e sintomi modifica

Sintomi modifica

  • Dolore lacerante, situato nell'addome, sul fianco, all'inguine o alla schiena
  • Perdita di conoscenza

Indizi modifica

Cause modifica

La causa più comune della rottura aortica è la rottura di un aneurisma aortico. Altre cause includono traumi e cause iatrogene correlate alla procedura.

Meccanismo modifica

La parete dell'aorta è una struttura elastica che richiede integrità. La rottura è il risultato di una perdita di resistenza della parete fino al punto in cui la pressione sistemica è maggiore della resistenza della parete o dalla distruzione esterna della parete dell'aorta, per un tumore o per mezzi traumatici. Il sanguinamento può essere retroperitoneale o intraperitoneale,[2] oppure la rottura può creare una fistola tra l'aorta e la vena cava inferiore o una fistola tra l'aorta e l'intestino.

Diagnosi modifica

La condizione è spesso sospettata in pazienti vicini alla morte con trauma addominale o con fattori di rischio rilevanti. La diagnosi può essere confermata da ecografia o tomografia computerizzata a raggi X (CT).

Prevenzione modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Aneurisma aortico § Prevenzione di rottura.

La prevenzione della rottura aortica inizia con lo screening per la malattia dell'aorta. Se indicato, il trattamento con EVAR[3] o la riparazione a cielo aperto[4] dell'aorta malata può limitare il rischio di rottura aortica.

Trattamento modifica

Le rotture aortiche possono essere riparate chirurgicamente mediante chirurgia aortica a cielo aperto o utilizzando la terapia endovascolare (EVAR), indipendentemente dalla causa, proprio come vengono riparati gli aneurismi aortici non rotti. È possibile posizionare un palloncino per l'occlusione aortica per stabilizzare il paziente e prevenire ulteriori perdite di sangue prima dell'induzione dell'anestesia.

Prognosi modifica

Una rottura aortica è un’emergenza medica catastrofica. Le persone raramente sopravvivono a un simile infortunio. La mortalità per rottura aortica arriva fino al 90%. Il 65-75% dei pazienti muore prima di arrivare in ospedale e fino al 90% muore prima di raggiungere la sala operatoria.[5]

Note modifica

  1. ^ Aneurismi dell’aorta addominale, su Humanitas. URL consultato l'8 marzo 2024.
  2. ^ Intraperitoneale, su Treccani. URL consultato il 7 marzo 2024.
  3. ^ Riparazione endovascolare dell’aneurisma aortico addominale (evar), su Casa di Cura Pierangeli - Casa di Cura Spatocco. URL consultato l'8 marzo 2024.
  4. ^ (EN) Endovascular repair versus open repair in the treatment of ruptured aortic aneurysms. A systematic review, su iris.unina.it. URL consultato l'8 marzo 2024.
  5. ^ (EN) LC Brown e JT Powell, Risk factors for aneurysm rupture in patients kept under ultrasound surveillance. UK Small Aneurysm Trial Participants., in Annals of Surgery, vol. 230, n. 3, settembre 1999, pp. 289-96; discussion 296-7, DOI:10.1097/00000658-199909000-00002, PMC 1420874, PMID 10493476.

Collegamenti esterni modifica

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