Salam de biscuiți

doce romeno

Il salam de biscuiți (letteralmente salame di biscotti) è un dolce romeno al cioccolato, con l'aggiunta di pezzettini di lokum e aromatizzato al rhum. Deve il suo nome alla forma cilindrica che ricorda appunto un salame e all'alternanza tra le parti scure e parti più chiare (lokum e biscotti), che ricordano i pezzetti di grasso di maiale presenti nel salame.

Salam de biscuiți
Origini
Luogo d'origineRomania (bandiera) Romania
Dettagli
Categoriadolce
Ingredienti principalibiscotti secchi, cacao in polvere, zucchero, rhum, burro, lokum più eventuale frutta secca

Origine

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Il salam de biscuiți è stato creato dalle casalinghe negli anni di privazioni durante il comunismo, quando nei negozi non c'era molta scelta, in particolare nel campo dei dolci. I suoi ingredienti principali sono biscotti secchi, lokum, cacao in polvere, zucchero, burro e latte[1] Viene anche aromatizzato con rhum o essenza di rhum, e può essere aggiunta all'impasto frutta secca di vario tipo. Oggi, nonostante una maggior scelta in campo gastronomico, il consumo del salam de biscuiți rimane piuttosto diffuso.

Preparazione casalinga

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Una fetta di salam de biscuiți pre-confezionata come snack dolce
 
La stessa dopo l'apertura

Si rompono i biscotti in pezzettini e li si imbeve di latte per farli diventare più molli. Si mescolano poi i biscotti con la polvere di cacao, il burro, lo zucchero, pezzettini di lokum e il rhum. Si dà poi al preparato la forma di un salame e lo si avvolge con una pellicola alimentare sistemando poi il tutto in frigorifero lasciandocelo per alcune ore o per tutta la notte in modo da farlo indurire.[2]

Consumo

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Prima di servire il salam de biscuiți bisogna togliere il cellophane, un po' come si toglierebbe la pelle del salame, e poi affettare. Se si mangia a fine pasto può essere accompagnato dal caffè e/o da un bicchierino di liquore.

  1. ^ (RO) Ingrediente Salam de biscuiti, su E-retete.ro. URL consultato il 7 aprile 2016.
  2. ^ (EN) ralupet, Salam de biscuiti, su lacuissonaluniversite.wordpress.com, 11 novembre 2012. URL consultato l'8 aprile 2016.

Voci correlate

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