Sammy Fajarowicz (Lipsia, 5 giugno 1908Lipsia, 4 luglio 1940) è stato uno scacchista tedesco.

Biografia

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Nacque in una famiglia ebrea con radici ucraine. Ha giocato più volte nei campionati di Lipsia; conquistò il 3º posto nel 1928, il 2° nel 1929, nel 1930 condivise il 1º posto con Max Blümich, ma perse contro di lui una partita di spareggio (2,5–4,5; infine vinse due volte nel 1931 e nel 1933..[1] Si classificò anche 5° a Bautzen 1929, 12-13° a Zwickau 1930 (con vincitore Karl Helling) e 5° a Francoforte.[2]

Fajarowicz arrivò quarto a Great Yarmouth nel 1935 (vincitore fu Samuel Reshevsky). Quando in Germania salì al potere il partito nazista, gli fu permesso di competere solo nella Jüdische Meisterschaft Deutschlands, torneo che vinse due volte: a Lipsia nel 1935 (insieme a J. Mundsztuk e Simon Rotenstein)[3] e a Francoforte sul Meno nel 1937.

Cercò di fuggire dalla Germania ma senza successo. Morì in un ospedale ebraico di Lipsia (Leipziger Israelisches Krankenhaus) nel 1940 di tubercolosi.

Gambetto Fajarowicz

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Il gambetto Fajarowicz dopo 3...Ce4
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La variante con 3...Ce4 4.Dc2 Ab4+

1.d4 Cf6 2.c4 e5 3.dxe5 Ce4

Il nome di Fajarowicz viene ricordato per il gambetto omonimo, una variante del gambetto Budapest.

Si dice che questo gambetto abbia le sue origini nei circoli scacchistici di Lipsia; la prima partita importante che fu H Steiner-Fajarowicz al torneo di Wiesbaden del 1928.[4][5] In questo gambetto, il Nero non fa alcuno sforzo immediato per riconquistare il pedone perso in precedenza, preferendo concentrarsi sul gioco attivo del pezzo e sui trucchi tattici.

La mossa 4.a3 permette al Bianco di evitare il fastidioso blocco dell'alfiere in b4, e l'anch'esso fastidioso salto del cavallo in b4, e prepara Qc2 a minacciare il cavallo del Nero. Sia Bogdan Lalić che Nick de Firmian la considerano la mossa migliore del Bianco,[6] con de Firmian che la valuta come un grande vantaggio per il Bianco.[7] Lalic considera 4...b6!? come la risposta migliore, tenendo presente che la mossa Qd1–c2, così efficace nella maggior parte delle altre linee, può ottenere gli stessi risultati con Ac8–b7. Dopo 5.Cd2 Ab7 6.Dc2 Lalic dà 6...Cxd2 7.Axd2 a5!, quando gli alfieri neri saranno ottimamente piazzati nelle case b7 e c5.[8] Il Bianco non può vincere un pezzo con 5.Dd5?! a causa della solita presa 5...Cc5! 6.Dxa8? Ab7 7.Dxa7 Cc6, intrappolando la regina del Bianco. Lalic consiglia invece 6.Cf3,[9] mentre de Firmian continua con 5.Cf3 Ab7 6.Cbd2 De7 7.Dc2 con un grande vantaggio per il Bianco.[7][10]

La mossa 4.Cf3 sviluppa un pezzo e protegge la sensibile casa d2. Dopo 4...Ab4+ 5.Cbd2 Cc6 6.a3 il Nero può facilmente confondersi con l'ordine di mosse. La naturale 6...Cxd2 7.Axd2 Axd2+ 8.Dxd2 De7 9.Dc3 si traspone nella stessa posizione di 5.Ad2, ma il Bianco può anche provare 6...Cxd2 7.axb4! Cxf3+ 8.gxf3 Cxe5 9.Tg1 De7 10.Ta3! con una forte iniziativa.[11] Il Bianco può anche mantenere il suo alfiere con 6...Cxd2 7.Cxd2 e ora Borik consiglia 7...Af8 con una giocata difficile per il Nero poiché non è sicuro di recuperare il suo pedone.[12] Per evitare queste possibilità Lalic consiglia l'ordine di mossa 6...Axd2+ 7.Axd2 Cxd2 8.Dxd2 De7, ma non menziona la possibilità che il Bianco risponda a 6...Axd2+ con 7.Cxd2. Un possibile miglioramento per il Nero (dopo 4...Ab4+ 5.Cbd2) sarebbe 5...d5 con compensazione per il pedone in tutte le linee.[13]

  1. ^ "Blümich gegen Fajarowicz" at www.chessbase.de
  2. ^ http://www.anders.thulin.name/SUBJECTS/CHESS/CTCIndex.pdf Name Index to Jeremy Gaige's Chess Tournament Crosstables, An Electronic Edition, Anders Thulin, Malmö, 2004-09-01
  3. ^ Chess: Hitler and Nazi Germany
  4. ^ Borik 1986, p.60
  5. ^ Tseitlin 1992, p.89
  6. ^ Lalic calls it "undoubtedly the most critical line". Lalic 1998, p.132
  7. ^ a b De Firmian, Nick, Modern Chess Openings: MCO-15, Random House Puzzles & Games, 2008, p. 504, ISBN 978-0-8129-3682-7.
  8. ^ Lalic 1998, p.139
    Timoschenko–Welling, Ostend 1991, su chessgames.com.
  9. ^ Lalic 1998, p.139
    Ricardi–Perez, Olivos 1993
  10. ^ Hillarp Persson–Romero Holmes, Hotel Bali Stars 2003, su chessgames.com.
  11. ^ Lalic 1998, p.143
    Kullamaa–Starke, Correspondence 1991
  12. ^ Borik 1986, p.91
  13. ^ Tseitlin 1992, p.96

Bibliografia

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