Sangiaccato di Požega

Il sangiaccato di Požega[1] o di Pojega[2] (in turco Pojega Sancağı; in croato Požeški sandžak) era un sangiaccato dell'Impero ottomano creato intorno al 1538. Esistette fino al trattato di Karlowitz (1699), quando la regione fu trasferita alla monarchia asburgica. Si trovava nella regione della Slavonia, nell'attuale Croazia orientale. La capitale del sangiaccato era Požega.

Sangiaccato di Požega
Pojega Sancağı
Požeški sandžak
Sangiaccato di Požega
Mappa del sangiaccato di Požega nel 1606
Informazioni generali
CapoluogoPožega
Dipendente daBandiera dell'Impero ottomano Impero ottomano
Amministrazione
Forma amministrativaSangiaccato
Evoluzione storica
Inizio1538
CausaIstituzione
Fine1699
CausaScioglimento
Preceduto da Succeduto da
Comitato di Pozsega
Regno d'Ungheria
Regno di Slavonia
Frontiera militare di Slavonia

Storia modifica

Il primo defter (indagine catastale) nel sangiaccato si tenne nel 1540.[3]

Il sangiaccato di Požega comprendeva il territorio tra i fiumi Sava e Drava e inizialmente faceva parte dell'Eyalet della Rumelia. Venne incluso in diversi eyalet: nel 1541 nell'Eyalet di Budin, nel 1580 nell'Eyalet di Bosnia, nel 1596 nell'Eyalet di Zigetvar e nel 1600 nell'Eyalet di Kanje. Il sangiaccato di Požega era uno dei sei sangiaccati ottomani con la cantieristica navale più sviluppata (oltre ai sangiaccati di Smederevo, Nicopoli, Vidin, Zvornik e Mohács).[4] Verso il confine croato e slavo gli ottomani collocarono numerosi cristiani valacchi, che già vivevano lì o che erano stati portati dai territori ottomani (serbi) per vivere tra le loro guarnigioni di confine.[5] I turchi nell'area deserta della valle di Požega insediarono valacchi ortodossi dalla Bosnia. Una parte dei croati che rimase in quella zona si convertì all'Islam mentre un'altra parte accettò il dominio ottomano senza convertirsi.[6] Nel 1555 la popolazione indigena croata e gli ungheresi in qualità di contribuenti di Srijem e Slavonia erano chiamati valacchi. Parte dei coloni provenivano dal territorio a sud della Sava, in particolare dalle aree di Soli e Usora, continuando un processo iniziato già dopo il 1521. All'inizio del XVII secolo sembra che ci sia stata una nuova ondata di colonizzazione, con circa 10.000 famiglie che si presume provenissero dal sangiaccato di Clissa o con minori probabilità dall'area del sangiaccato di Bosnia.[7] A causa del numero consistente di valacchi, porzioni dei sangiaccati Pakrac e di Požega erano indicati come Mala Vlaška (tradotto in italiano Piccola Valacchia).[5] Si stima che nell'anno 1600 vi fossero 15.000 musulmani in quella zona. Secondo l'accademico Mirko Marković la maggior parte dei musulmani di Požega provenivano da croati islamizzati.[6]

Nel 1611, a Požega iniziò un ammutinamento innescato dagli ultimi cambiamenti amministrativi. Gli ammutinati chiesero che il sangiaccato di Požega venisse restituito alla giurisdizione dell'Eyalet di Bosnia. A causa dell'ammutinamento, la decisione del 1600 fu cambiata e il sangiaccato divenne un condominio condiviso tra Bosnia e l'eyalet di Kanije.[8]

Dopo la sconfitta ottomana nella battaglia di Slankamen (1691), il trattato di Karlowitz del 1699 trasferì il territorio del sangiaccato alla monarchia asburgica, e conseguentemente cessò di esistere. L'ultimo sanjak-bey del sangiaccato di Požega fu Ibrahim-pasha.[8]

Note modifica

  1. ^ Viktor Horvát, Lo specchio turco, Imprimatur editore, 22 luglio 2016, ISBN 978-88-6830-503-1. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  2. ^ Maria Pia Pedani, Inventory of the Lettere e Scritture Turchesche in the Venetian State Archives, BRILL, 30 novembre 2009, p. 167, ISBN 978-90-474-4153-3. URL consultato il 1º ottobre 2021.
    «...Essendo sangiacco di Pojega»
  3. ^ (HR) POSJEDI ZVANIČNIKA I NJIHOVIH PORODICA, su ibn-sina.net. URL consultato l'8 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2013).
  4. ^ Godis̆njak grada Beograda, Beogradske novine, 1979, p. 35.
    «Ipak gradnja brodova se posebno vezivala za šest sandžaka: nikopoljski, vidinski, smederevski, zvornički, požeški i mohački.»
  5. ^ a b (HR) Vjekoslav Klaić, Povijest Hrvata od najstarijih vremena do svršetka XIX. stoljeća, Nakladni zavod Matice hrvatske, 1974, p. 4.
    «Između tih gradova i naokolo njih smjestili su brojne kršćanske Vlahe, koji su ili ondje već prije prebivali ili su ih iz nutarnjih turskih (srbskih) zemalja onamo dopremili.»
  6. ^ a b Mirko MARKOVIĆ, Slavonija, collana Povijest naselja i podrijetlo stanovništva, Golden Marketing., 2002, ISBN 978-953-6168-12-5. URL consultato l'8 ottobre 2021.
  7. ^ Nenad Moačanin, 2003, Požega i Požeština u sklopu Osmanlijskoga carstva : (1537.-1691.),{1555. svi obveznici "klasičnih" rajinskih dažbina u Srijemu i Slavoniji nazvani su "vlasima", što uključuje ne samo starosjedilačko hrvatsko pučanstvo nego i Mađare!), Neki su se dakle starosjedioci vraćali, a dijelom su kolonisti sa statusom koji je imao nekih sličnosti s vlaškim (a da sami nisu nužno bili ni porijeklom Vlasi) dolazili iz prekosavskih krajeva, posebice s područja Soli i Usore, nastavljajući tako proces započet već nakon 1521. Ako bi se ta pojava mogla povezati s preseljenjem, uglavnom u Podunavlje, 10 000 obitelji iz Kliskog sandžaka nakon pobune (1604?)98, i ako je prihvatljivo da ih se dosta naselilo i oko Požege, onda bismo možda mogli djelomice tumačiti bune i hajdučiju u to vrijeme dolaskom "buntovnijeg" pučanstva. Novo je stanovništvo moglo doći i s područja Bosanskog sandžaka, ali za sada se "kliska" pretpostavka čini nešto sigurnijom} http://baza.gskos.hr/cgi-bin/unilib.cgi?form=D1430506006 pp. 35,41,80
  8. ^ a b (BS) Društvo istoričara Bosne i Hercegovine, Godišnjak: Annuaire, 1952, p. 190.
    «Posljednji požeški sandžak-beg zvao se Ibrahim-paša.»

Voci correlate modifica

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