Sanità LGBT in Corea del Sud

(Reindirizzamento da Sanità LGBTQI in Corea del Sud)

L'accesso alla sanità della comunità LGBT in Corea del Sud è limitato dall'assenza di leggi contro le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere. La costruzione e il rafforzamento del nazionalismo sudcoreano e le basi del confucianesimo e del cristianesimo promuovono e tramandano l'eteronormatività, l'omofobia, discriminazioni e molestie nei confronti della comunità LGBT.

Mappa della Corea del Sud nei colori della bandiera arcobaleno.

Fattori di stress sociale quotidiani, come il pregiudizio e la discriminazione che le minoranze sessuali devono affrontare, si traducono in un ambiente sociale ostile, i quali possono portare a problemi di salute nella comunità LGBT, come tassi più elevati di depressione, suicidio, istinti suicidi e altri comportamenti rischiosi per la salute.[1] L'opinione pubblica sudcoreana e l'accettazione sociale nei confronti della comunità LGBT sono migliorate nei primi due decenni degli anni 2000, ma il cambiamento è stato lento, osteggiato anche dalla crescente opposizione da parte dei gruppi di attivisti cristiani.[2]

In Corea del Sud, il diritto alla salute della comunità LGBT è limitato da discriminazioni, mancanza di professionisti e strutture mediche formate per prendersi cura delle persone LGBT, e assenza di tutela legislativa. La presenza di organizzazioni LGBT è una risposta alla mancanza di accesso all'assistenza sanitaria e alla protezione dei diritti umani in Corea del Sud. La ricerca riguardante l'accesso alla salute e le vulnerabilità LGBT nel Paese è limitata in quantità e qualità dal persistere del rifiuto da parte di pubblico e governo.[3]

Accesso all'assistenza sanitaria modifica

Assistenza sanitaria correlata alla transizione modifica

L'accesso al percorso di transizione è un fattore determinante della qualità di vita delle persone transgender, poiché può alleviare la disforia di genere e migliorare la salute fisica e mentale. Un'indagine trasversale a livello nazionale ha rilevato che gli adulti transgender sono ostacolati nella fruizione dell'assistenza sanitaria correlata alla transizione. Tra le difficoltà incontrate figurano il costo delle procedure e la discriminazione da parte degli operatori sanitari.[4]

L'ostacolo più significativo è il costo di procedure quali la terapia ormonale e la chirurgia di riassegnazione del sesso, poiché l'assicurazione sanitaria nazionale non lo copre. Ad esempio, i partecipanti all'indagine hanno riferito di aver speso 250.000-490.000 won per una diagnosi di disturbo dell'identità di genere, 15.148.000 won per la transizione transfemminile, 20.571.000 won per la transizione transmaschile e la ricostruzione genitale. I transgender sudcoreani devono anche sostenere l'onere finanziario derivante dalle difficoltà di trovare e conservare un posto di lavoro a causa della stigmatizzazione sociale che ruota attorno alla transizione medica. Alcuni affrontano inoltre l'opposizione alla loro transizione medica da parte di famiglia e amici.[4]

I professionisti che hanno seguito un'istruzione e una formazione sanitaria correlate alla transizione sono pochi, poiché le scuole di medicina sudcoreane non hanno corsi al riguardo. L'accesso limitato alle risorse sanitarie complica il processo di modifica della propria identità di genere da parte dell'individuo transgender.[5] In alcuni casi in cui è richiesta la sterilizzazione per il cambio legale di genere.[6] Senza cambiare genere legalmente, una donna trans non può essere esentata dal servizio militare e un uomo transgender non può partecipare al servizio militare.[5]

Il pregiudizio e la discriminazione da parte degli operatori sanitari sono fattori significativi nella scelta delle persone transgender di non cercare assistenza sanitaria correlata alla transizione.[1] I partecipanti transgender o non conformi allo studio hanno anche riferito che erano stati negati loro i servizi sanitari. L'assenza di protezione legale influisce anche sulla capacità dell'individuo LGBT di "sollevare obiezioni anche in caso di negligenza medica, e specialmente nei casi di chirurgia di ricostruzione genitale da femminile a maschile, non può aspettarsi altro che risultati del tutto insoddisfacenti".[5]

Assistenza sanitaria mentale modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Salute mentale in Corea del Sud.

Insieme allo stigma che in Corea del Sud circonda l'assistenza sanitaria mentale, i sudcoreani LGBT devono anche tenere conto della mancanza di leggi che impediscano la discriminazione da parte di psicologi e professionisti medici. I coreani LGBT rischiano di vedersi raccomandare o essere costretti a sottoporsi a una terapia di conversione per curare la loro omosessualità.[7] Il governo ha istituito linee telefoniche di consulenza come la Youth Hotline 1388 per i giovani appartenenti alle minoranze sessuali, i cui risponditori hanno però utilizzato una retorica eteronormativa e incoraggiato a perseguire la terapia di conversione piuttosto che scegliere di vivere come minoranza sessuale.

Assistenza sanitaria contro l'HIV/AIDS modifica

La Corea del Sud ha reagito in modo aggressivo agli alti casi di HIV/AIDS alla fine degli anni '80 attraverso l'attuazione dell'Aids Prevention Act, che ha indagato e testato individui sospettati di essere "ad alto rischio", uomini gay e prostitute,[8] usando più del 60% del budget per l'HIV/AIDS per svolgere i test.[9] La presenza del virus all'interno della comunità gay è aumentato dopo gli anni '90.[9] Dal 1985 al 2011, l'80,9% delle infezioni da HIV sono avvenute per trasmissione attraverso il sesso e il 32% attraverso "contatto omosessuale".[8] Indipendentemente da ciò, il governo sudcoreano è rimasto riluttante ad attuare politiche che prendessero in considerazione sessualità e "promozione della salute sessuale, empowerment e autosufficienza, e HIV/AIDS orientato alla comunità".[9]

Disparità sanitarie modifica

Discriminazione, stigma sociale e violenza sono fattori di stress che contribuiscono ai problemi di salute della comunità LGBT, e possono condurre a depressione, suicidi, istinti suicidi, e comportamenti rischiosi per la salute.[10] Nel 2014 la National Human Rights Commission of Korea ha rilevato, tramite un sondaggio all'interno della comunità LGBT, che il 58,1% aveva sofferto di depressione, il 46,2% aveva sperimentato un calo della motivazione a imparare, il 19,4% aveva tentato il suicidio, e il 16,1% atti di autolesionismo.[11]

Depressione modifica

In Corea del Sud la depressione è prevalente tra le minoranze sessuali rispetto alle controparti eterosessuali. Ciò può essere dovuto allo stress psicologico provocato dalla continua esposizione a esclusione e discriminazione. Lesbiche e gay sono le minoranza maggiormente consapevoli della depressione, seguiti da bisessuali e, infine, minoranze non sessuali.[12]

Rispetto al resto della popolazione maschile, gli uomini omosessuali hanno un tasso di depressione maggiore (42,7% contro 7,4%), attribuito parzialmente alle ostilità e alla discriminazione nei loro confronti da parte del resto della società. Il coming out contribuisce negativamente allo stress e ad impulsi rischiosi, peggiorati dalla mancanza di supporto sociale. Ancora peggiore è la situazione di chi è sottoposto ad outing.[3]

Analogamente, la gioventù LGBT soffre maggiormente di depressione in risposta allo stress psicologico causato sia dal coming out che dall'essere esclusi da familiari, amici e compagni di scuola. Di conseguenza potrebbero avere "autostima sociale e psicologica bassa e alti livelli di depressione rispetto ad altri gruppi studenteschi".[12]

Suicidio modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Suicidio in Corea del Sud.

La società coreana è fortemente collettivista e influenzata da valori confuciani che promuovono il matrimonio eterosessuale e il concepimento dei figli come modi di essere un buon cittadino. La "bassa tolleranza verso le differenze nell'orientamento sessuale" provoca quindi nella comunità LGBT la sensazione di essere un peso per la famiglia e la nazione.[10]

Uno studio del 2017 ha evidenziato che il tasso di tentati suicidi tra adulti sudcoreani LGBT era superiore alla media: 6,25 volte più alto tra le lesbiche, e 10,93 volte superiore tra i bisessuali rispetto al resto della popolazione.[1]

Rischi per la salute modifica

L’uso di sostanze, abuso di alcol, fumo e l’estrema perdita di peso sono più diffuse nella comunità LGBT, in particolare tra giovani gay e lesbiche. Ciò è causato dalla discriminazione e dai costanti pregiudizi a cui sono sottoposti, che portano a stati di marginalizzazione o disagio psicologico.[13]

Secondo uno studio, i giovani gay, lesbiche e bisessuali adottano comportamenti sessuali rischiosi più spesso dei coetanei eterosessuali, come avere rapporti dopo aver bevuto alcolici. Giovani gay e lesbiche hanno riferito un maggior utilizzo di preservativi e di contrazione di malattie sessualmente trasmissibili.[1]

HIV/AIDS modifica

È stimato che in Corea del Sud ci siano circa 13.000 persone affette da HIV/AIDS, di cui una grande parte è composta da appartenenti alla comunità LGBT.[14] L’alto numero di malati è dovuto anche alla disinformazione generalizzata su questo argomento: molti, ad esempio, hanno la convinzione errata che sia una malattia che si trasmette attraverso il tatto, contribuendo così alla marginalizzazione e discriminazione degli infetti. Un sondaggio ha rilevato che i sudcoreani rifiuterebbero di essere vicini di casa o condividere la tavola con persone affette da HIV/AIDS, oltre che di iscrivere i figli alla stessa scuola di soggetti infetti, o di prendersi cura di un parente malato.[8] Stigma e discriminazione accrescono l'esitazione a sottoporsi agli esami per la diagnosi in modo volontario, il che fa aumentare il rischio di trasmissione.[9]

Terapia di conversione modifica

Nonostante gli sforzi per rispettare i diritti umani internazionali, in Corea del Sud persiste la terapia di conversione, usata per cambiare l’orientamento sessuale o l’identità di genere delle persone. Le Nazioni Unite hanno esplicitamente richiesto la cessazione di questi metodi, in quanto violano i diritti umani basilari, non sono efficaci e hanno un impatto negativo sulla salute mentale dei soggetti LGBT.[15] Nel 2016 un risponditore della Youth Hotline 1388 consigliò a un giovane LGBT di sottoporsi alla terapia di conversione invece di vivere come minoranza sessuale. Questo episodio venne denunciato da molte associazioni, in quanto descriveva l’omosessualità come "problematica" e come "una fase temporanea dell’adolescenza".[16]

Il 17,6% dei partecipanti a uno studio condotto dal Network for the Elimination of Conversion Therapy ha riferito di essersi sottoposto alla terapia di conversione; al 21,2% era stato detto che la loro omosessualità potesse essere curata. Questo tipo di terapia era stato consigliato loro da famiglia, amici e conoscenti, mentre altri erano stati costretti a sostenere sessioni di terapia di conversione da specialisti, ecclesiastici e psichiatri. Il 65% di chi ha seguito la terapia ha affermato che essa abbia avuto un impatto negativo sulle loro vite, danneggiandoli a livello psicologico e provocando "distruzione dell'autostima, interruzione della comunicazione, e outing".

Nonostante l'opposizione locale e internazionale alla terapia di conversione, essa è principalmente difesa dalle comunità religiose, convinte che la "de-omosessualizzazione" sia un diritto umano e che ci sia una cura per l'orientamento sessuale.

Educazione sessuale modifica

Nel 2019 la Corea del Sud ha ricevuto pressioni internazionali dal comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia affinché implementasse un programma di educazione sessuale che includesse argomenti su "gravidanza, HIV/AIDS, orientamento sessuale e identità di genere" per prevenire un aumento delle infezioni da HIV/AIDS e della discriminazione basata sul genere e la sessualità.[17] Tuttavia, gli standard conservatori ed eteronormativi della società sudcoreana frenano l'introduzione dell'educazione sessuale per la comunità LGBT e, nonostante l'obbligo statale di fornire educazione sulla salute sessuale e riproduttiva a tutti, la Nationwide Guideline for Sex Education Standards in School esclude e proibisce la menzione di esperienze LGBT, usando inoltre "linguaggio e standard discriminatori che rafforzano il binarismo di genere". Alcune volte il Ministero dell'Istruzione ha annullato i corsi di formazione sull'educazione sessuale degli insegnanti se includevano argomenti come i diritti umani LGBT, dichiarando che non fossero in linea con gli standard dell'educazione sessuale scolastica. Inoltre, a causa della mancanza di sostegno governativo e istituzionale, gli educatori sessuali sudcoreani "temono la disciplina o le reazioni negative dei genitori se provano a sollevare problemi LGBT con gli studenti".[17] Le restrizioni conservatrici e il controllo sull'educazione sessuale portano i giovani a cercare informazioni in merito al di fuori dei contesti di istruzione formale, come la pornografia, il che può provocare pratiche sessuali rischiose come l'uso errato del preservativo o il coito interrotto.[8]

Note modifica

  1. ^ a b c d (EN) Horim Yi, Hyemin Lee e Jooyoung Park, Health disparities between lesbian, gay, and bisexual adults and the general population in South Korea: Rainbow Connection Project I, in Epidemiology and Health, vol. 39, 19 ottobre 2017, pp. e2017046, DOI:10.4178/epih.e2017046. URL consultato il 2 ottobre 2022.
  2. ^ (EN) Gahyun Youn, Attitudinal Changes Toward Homosexuality During the Past Two Decades (1994–2014) in Korea, in Journal of Homosexuality, vol. 65, n. 1, 2 gennaio 2018, pp. 100–116, DOI:10.1080/00918369.2017.1310512. URL consultato il 2 ottobre 2022.
  3. ^ a b (EN) Byonghee Cho e Aeree Sohn, How do Sexual Identity, and Coming Out Affect Stress, Depression, and Suicidal Ideation and Attempts Among Men Who Have Sex With Men in South Korea?, in Osong Public Health and Research Perspectives, vol. 7, n. 5, 2016-10, pp. 281–288, DOI:10.1016/j.phrp.2016.09.001. URL consultato il 2 ottobre 2022.
  4. ^ a b (EN) Hyemin Lee, Jooyoung Park e Bokyoung Choi, Experiences of and barriers to transition-related healthcare among Korean transgender adults: focus on gender identity disorder diagnosis, hormone therapy, and sex reassignment surgery, in Epidemiology and Health, vol. 40, 27 febbraio 2018, pp. e2018005, DOI:10.4178/epih.e2018005. URL consultato il 2 ottobre 2022.
  5. ^ a b c (EN) Tari Young-Jung Na, Ju Hui Judy Han e Se-Woong Koo, The South Korean Gender System: LGBTI in the Contexts of Family, Legal Identity, and the Military, in The Journal of Korean Studies (1979-), vol. 19, n. 2, 2014, pp. 357–377. URL consultato il 2 ottobre 2022.
  6. ^ (EN) D. Scamell e S. Krueger, License to be yourself : Laws and advocacy for legal gender recognition of trans people, Open Society Foundations, 2014, ISBN 978-1-940983-10-3, OCLC 1055284931. URL consultato il 2 ottobre 2022.
  7. ^ (EN) Kim J., Kim H. e Ryu M., Human Rights Situation of LGBTI in South Korea 2017, in Sogilaw, Seul, 2018.
  8. ^ a b c d (EN) Sini-Petriina Kuusisto, Government policies fuel South Korea’s HIV epidemic, su East Asia Forum, 16 febbraio 2018. URL consultato il 4 ottobre 2022.
  9. ^ a b c d (EN) Cho Byong-hee, HIV/AIDS policy in South Korea, in International Studies in Education, n. 9, 2008, pp. 37-39.
  10. ^ a b (EN) SungYeon Kim e Eunjoo Yang, Suicidal Ideation in Gay Men and Lesbians in South Korea: A Test of the Interpersonal-Psychological Model, in Suicide and Life-Threatening Behavior, vol. 45, n. 1, 2015-02, pp. 98–110, DOI:10.1111/sltb.12119. URL consultato il 4 ottobre 2022.
  11. ^ (EN) Rainbow Action Against Sexual Minority Discrimination, Human Rights Violations on the Basis of Sexual Orientation, Gender Identity, and HIV Status in the Republic of Korea (PDF), su tbinternet.ohchr.org, 2017. URL consultato il 4 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2022).
  12. ^ a b (EN) Yeunhee Kwak e Ji-Su Kim, Associations between Korean Adolescents’ Sexual Orientation and Suicidal Ideation, Plans, Attempts, and Medically Serious Attempts, in Iranian Journal of Public Health, vol. 46, n. 4, 2017-4, pp. 475–484. URL consultato il 4 ottobre 2022.
  13. ^ (EN) Dong-Yun Lee, Seo-Hee Kim e Sook Young Woo, Associations of Health-Risk Behaviors and Health Cognition With Sexual Orientation Among Adolescents in School: Analysis of Pooled Data From Korean Nationwide Survey From 2008 to 2012, in Medicine, vol. 95, n. 21, 2016-05, pp. e3746, DOI:10.1097/MD.0000000000003746. URL consultato il 4 ottobre 2022.
  14. ^ (EN) Kaleidoscope Human Rights Foundation e DLA Piper, Submission on General Comment for the Right to Life to the United Nations Human Rights Committee (DOC), su ohchr.org, 9 giugno 2015.
  15. ^ (EN) Submission by Human Rights Watch to the Committee on the Rights of the Child on South Korea, su Human Rights Watch, 18 dicembre 2018. URL consultato il 4 ottobre 2022.
  16. ^ (EN) Human Rights Situation of LGBTI in South Korea 2016 - 6. Education/Youth, su annual.sogilaw.org. URL consultato il 4 ottobre 2022.
  17. ^ a b (EN) UN Body Urges South Korea to Improve Sexuality Education, su Human Rights Watch, 16 ottobre 2019. URL consultato il 4 ottobre 2022.