Sardinella aurita

specie di pesce

L'alaccia[1] (Sardinella aurita) è un pesce di mare appartenente alla famiglia Clupeidae.

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Alaccia
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseIttiopsidi
ClasseActinopterygii
OrdineClupeiformes
FamigliaClupeidae
GenereSardinella
SpecieS.aurita
Nomenclatura binomiale
Sardinella aurita
Valenciennes, 1847
Sinonimi

Clupanodon pseudohispanica, Clupea aurita, Clupea aurovittata, Clupea caeruleovittata, Clupea venulosa, Meletta mediterranea, Sardinella anchovia, Sardinella aurita mediterranea, Sardinella aurita terrasae, Sardinella euxina, Sardinella pinnula, Sardinia pseudohispanica

Distribuzione e habitat

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Questa specie si incontra nel mar Mediterraneo, nella parte sud del mar Nero e nell'Oceano Atlantico orientale tra il Portogallo ed il Sudafrica. È presente anche sul lato americano dell'Atlantico, tra Capo Cod e l'Argentina comprendendo tutto il mar dei Caraibi e le Antille. Si tratta di un pesce termofilo, comune nel Mediterraneo meridionale e, fino qualche anno fa, raro nel mar Ligure e nell'Adriatico. Oggi è comune anche nei bacini più settentrionali, indubbiamente in seguito alla meridionalizzazione del Mediterraneo.

Si tratta di una specie pelagica, rara sottocosta e comune al largo che si può incontrare sia in superficie che a centinaia di metri di profondità.

Descrizione

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Assomiglia molto alla comune sardina ma si può riconoscere per diversi caratteri:

  • è presente una vistosa linea dorata sui fianchi
  • la sagoma è più tozza
  • è presente una carena di scaglie rigide che percorre tutto il ventre
  • è mediamente più grande e può raggiungere i 30 cm di lunghezza.

Alimentazione

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Si ciba di organismi planctonici, è molto vorace ed attacca qualunque cosa si muova nel suo raggio di azione.

Predatori

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È parte importante della catena alimentare mediterranea ed è preda di moltissimi pesci più grandi come tonni, pesci spada e aguglie imperiali.

Viene catturata con gli stessi attrezzi utilizzati per sardine ed acciughe ma, al contrario di queste due specie, abbocca alle esche sia naturali che artificiali, soprattutto a quelle impiegate per pescare sgombri e sugarelli. Si pesca anche a traina. Viene spesso impiegata come esca poiché le sue carni, ricche di olio, sono molto meno buone di quelle della sardina.

Bibliografia

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  • Egidio Trainito, Atlante di flora e fauna del Mediterraneo, 2004ª ed., Milano, Il Castello, 2004, ISBN 88-8039-395-2.
  • Patrick Louisy, Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, a cura di Trainito, Egidio, Milano, Il Castello, 2006, ISBN 88-8039-472-X.

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