Schiarazula marazula

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S'ciaraciule maraciule, anche s'ciarazule marazule, s'ciarazula marazula, s'ciarassula marassula o scjaraçule maraçule, è un ballo tipico del Friuli che si ritiene risalente a prima del 1500, con origini che risalgono a un'epoca medievale.

In una lettera di denuncia all'inquisizione del 1624 si segnala che donne e uomini del paese friulano di Palazzolo eseguissero questa danza cantando in due cori per evocare la pioggia. Di tale ballo è pervenuta versione scritta nel volume Il primo libro dei balli accomodati per cantar et sonar d'ogni sorte de instromenti di Giorgio Mainerio Parmeggiano Maestro di Capella della Santa Chiesa d'Aquilegia, nel 1576.

Il brano è stato ripreso da diversi gruppi e autori moderni, come i gruppi friulani La sedon salvadie e Mitili FLK e il cantautore Angelo Branduardi nel suo album Futuro antico II. Lo stesso Angelo Branduardi lo ha usato come tema principale per il suo brano Ballo in fa diesis minore incluso nel suo album La pulce d'acqua del 1977 e tale brano ha contribuito non poco alla diffusione e alla conoscenza di questa antica melodia. Inoltre, un progetto musicale dance chiamato Tampura ha ripreso Schiarazula marazula per un brano intitolato Love in the casbah il quale è stato pubblicato nel 2000. La melodia di Schiarazula Marazula trova anche spazio nel brano Pierre de Grenoble dall'omonimo album (pubblicato nel 1973) di Gabriel e Marie Yacoub, fondatori del gruppo Malicorne.

Le parole originali della canzone sono andate perdute. Nella citata missiva di denuncia all'inquisizione del 1624 si trova una traduzione parziale dal friulano al volgare italiano “schiarazzola marazzola a marito ch'io me ne vo' et quello che segue si come son donzella che piova questa sera"...

Nella seconda metà del Novecento, il poeta friulano Domenico Zannier, non disponendo del testo originale della canzone rinascimentale, ha composto un nuovo testo con una serie di assonanze e di nonsensi in friulano:[1]

«Scjaraçule Maraçule la lusigne e la craçule, la piçule si niçule di polvar a si tacule. O scjaraçule maraçule cu la rucule e la cocule, la fantate je une trapule il fantat un trapulon. (rit: la fantate je une trapule il fantat un trapulon)»

In italiano[1]

«Scjaraciule (bastone, bordone) e Maraciule (finocchio), la lucciola e la raganella, la piccola si dondola e di polvere si macchia. O' scjaraciule maraciule, con la rucola e la noce, la ragazza è una trappola (bugiarda) il ragazzo un trappolone.»

Discografia

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  1. ^ a b Definizion, su Claap. URL consultato il 23 febbraio 2024.

Bibliografia

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  • Gilberto Pressacco, Canti Nelle Notti Friulane, Edizioni biblioteca dell'immagine 2002 (con cd allegato)
  • Gilberto Pressacco, Tracce musicali della tradizione marciana nell'area mediterranea, estratto da C. De Incontrera, Nell'aria della sera. Il Mediterraneo e la musica, Trieste, 1996
  • Alessandro Carrozzo, Il viaç il sium la bataie – Il miluç de magne, Istitût di ricercje “Achille Tellini”, Udine, 2005
  • Carlo Ginzburg, I Benandanti. Stregoneria e culti agrari tra Cinquecento e Seicento, Torino, Einaudi, 1997, pp. XVIII-250 ISBN 88-06-35667-4